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L’essenza di Breaking Bad e di Better Call Saul sta tutta nell’incontro tra Gus Fring e Gale Boetticher

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La terza puntata di questa nuova stagione di Better Call Saul ci ha regalato un inaspettato ritorno che ha inevitabilmente proiettato le nostre menti (e i nostri cuori) alla serie madre, Breaking Bad. Non continuate la lettura se non volete imbattervi in spoiler, siete avvisati.

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In un episodio che mostra in maniera sempre più netta la deumanizzazione di Jimmy e la sua conseguente trasformazione in Saul, Gordon Smith (sceneggiatore di Something Beautiful) decide di creare l’ennesimo collegamento con Breaking Bad. Ciò avviene con l’introduzione (non casuale, ne siamo certi) di un personaggio chiave degli eventi della serie madre, non tanto per la sua personalità, quanto per il suo ruolo di pedina nelle mani di Gus prima e di Walter White dopo. Stiamo parlando del giovane chimico Gale Boetticher e di come si incontri (non per la prima volta, è evidente) con Gus Fring in Better Call Saul, nel laboratorio del dipartimento di chimica.

Perché un incontro così rapido e sfuggente può rappresentare l’essenza non di una, ma addirittura di due Serie Tv? Le opere di Gilligan, abbiamo imparato, nascondono il diavolo nei dettagli. Non sarebbe dunque strano ricavare un significato profondo da un semplice rendez-vous tra due personaggi, di cui uno per giunta secondario. Dalla conversazione tra il criminale e il chimico emerge qualcosa che accomuna tre individui apparentemente slegati tra loro: Walter White, Jimmy McGill e lo stesso Gale.

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Nel loro incontro, Gus e Gale parlano della qualità dei tre campioni di droga (sembrerebbe cocaina, che sappiamo è stata una delle frontiere esplorate da Fring prima di aggredire il mercato dei cristalli) che il criminale cileno ha fatto analizzare al chimico. Qualità scadente, la purezza massima non supera il 67%. Gale vince l’imbarazzo e la timidezza e afferma che potrebbe agevolmente produrne un chilo di ottima qualità, senza che nessuno sospetti nulla. La risposta di Gus è indicativa: “Sei destinato a cose più nobili”. Vista l’insistenza del ragazzo, Fring ribadisce il concetto precedente, ma aggiunge: “Non posso permettermelo. Per ora”.

Partendo dalla prima risposta di Gus possiamo ricavare il tema portante della scena di Better Call Saul e anche di Breaking Bad. Lo spreco di talento o, per meglio dire, l’utilizzo del talento per fini malvagi, scorretti e illegali.

Giusto partire, in questo senso, da Walter White: svende la sua quota alla Grey Matter Technologies perdendo l’opportunità di diventare milionario. Comprime il suo talento da chimico andando a insegnare alle scuole superiori, vivendo anni di frustrazione. Quando la vita gli dà la possibilità (dal suo punto di vista) di sfruttare nuovamente il suo dono, lo fa nella maniera più sbagliata e sanguinosa possibile. Spreca il bene che avrebbe potuto fare ed è Hank, in una cena in famiglia, che pronuncia queste sacrosante parole:

“Forse non dovrei dire una cosa simile… ma quel tipo era un genio. Non ho altre parole per descriverlo. Voglio dire, se avesse usato quel cervello per qualcosa di buono, non lo so… chissà cosa avrebbe potuto fare. Sicuramente avrebbe potuto aiutare l’umanità. Quanti geni ci sono nel mondo veramente? Se avesse imboccato la direzione giusta… chissà…”

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Hank afferma ciò pensando che Gale sia Heisenberg. Walt, per niente toccato dal concetto del discorso, preferisce concentrarsi sul fatto che in realtà il vero Heisenberg è ancora in circolazione, perché gli appunti di Gale sembrano solo un ottimo lavoro di copiatura.

Un discorso analogo, ma con presupposti ovviamente diversi, va fatto per il protagonista di Better Call Saul e personaggio secondario di Breaking Bad, Jimmy McGill. Egli nasce come un delinquente da quattro soldi ma ha qualcosa dentro di sé, qualcosa di buono, qualcosa di valido. Decide di prendere la stessa facoltà del fratello e diventa un avvocato. Tra mille difficoltà si scopre per niente male, anzi, sembra avere un quid mancante ad altri colleghi del settore. Ma quel demone, quel male dentro di lui e quegli eventi esterni lo consumano, al punto che, come vedremo in Breaking Bad, a Saul Goodman non importerà assolutamente nulla della cosa giusta. Un altro spreco. Un altro no all’invito “Sei destinato a cose più nobili“. Un ulteriore rimpianto.

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Gale, infine, chiude questo cerchio dopo averlo aperto con quella proposta che lascia di stucco anche un criminale come Gus Fring. A questo proposito, non si può non rispolverare il chiaramente richiamato dialogo della 4×01 di Breaking Bad nel quale, in un flashback, ci viene mostrato il momento in cui Gale sta preparando e sistemando il nuovo laboratorio dove cucinerà la metanfetamina per tutto il mercato del South West. Anche lì si fa riferimento alla purezza di una sostanza che Gus ha chiesto a Gale di valutare. Si tratta della Blue Meth di Walt, dalla cui qualità il chimico è sconvolto.

Il Gale di Breaking Bad è già strettamente un criminale, quello di Better Call Saul si propone come tale. È la grande opera sadica di Vince Gilligan, sia per Gale che per Jimmy (e chissà che non sarà così anche per Walt): farci vedere come le cose sarebbero potute andare, vivendo con la consapevolezza che purtroppo sono andate molto, molto diversamente.

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