Tutti noi abbiamo delle aspirazioni, aspettative, piani per la nostra vita. Ma quante volte ci siamo sentiti prigionieri delle circostanze? Possiamo pensare, desiderare, volere una determinata cosa e a volte quella cosa la otteniamo, a volte invece le circostanze ci fanno cambiare direzione. Oppure, ci fanno solo capire che in quel momento non è quello che desideriamo. Le circostanze ci aiutano a diventare l’esatta versione di noi stessi, ci aiutano a capire cosa vogliamo e cosa non vogliamo, chi siamo e chi non vorremmo mai essere. La verità è che l’esperienza e le circostanze della vita fanno di noi ciò che siamo, o per meglio dire, rivelano ciò che siamo sempre stati. Better Call Saul rivela esattamente questo. Al centro vediamo Jimmy McGill, un fallito, da sempre oscurato da suo fratello maggiore Chuck, facoltoso avvocato di un’importante studio di avvocati (la HHM – Hamlin Hamlin & McGill). Ma Jimmy è estremamente intelligente, capace di rigirare ogni situazione a suo favore, è un fallito che non vuole fallire, un sopravvissuto che più affonda nel fango più trova arguti stratagemmi per non essere sommerso. Ma per capire la sua essenza, bisogna trovare quelle maledette circostanze che l’hanno portato prima a nascondere ciò che è – per guadagnarsi il rispetto del fratello – e successivamente nell’accettare la sua natura.
Possiamo forse considerare l’inizio del viaggio di Jimmy McGill quando, da ragazzino, si è trovato davanti un perfetto estraneo che gli ha svelato che al mondo esistono due tipi di persone:
“Ragazzo, nel mondo ci sono i lupi e ci sono le pecore. Lupi e pecore. Decidi tu cosa vuoi diventare“
Jimmy McGill è una pecora (perché le pecore sono buone, e perché è quello che ha sempre pensato di voler essere solo per rendere orgoglioso suo fratello Chuck), Saul Goodman è un lupo, ovvero tutto quello che voleva diventare. E comincia a diventare un lupo quando davanti a quella possibilità di scegliere chi diventare, sceglie la seconda, decidendo di iniziare rubando piccole somme di denaro dalla cassa del negozio del padre. E lo fa perché ha realizzato, grazie a quel tale che è entrato causalmente nel negozio per derubare il padre, quanto è estremamente semplice prendersi gioco delle persone. Jimmy lo aveva capito subito che le intenzioni di quello sconosciuto non erano buone e che voleva solo approfittarsi della bontà d’animo del padre, aveva capito subito che la debolezza delle persone sta nel cercare di vedere sempre il buono negli altri. Un’azione sciocca quella di rubare al proprio padre, quasi innocente agli occhi di un ragazzino qualsiasi, ma non per Jimmy. Jimmy ha scoperto molto presto di possedere due qualità che ben pochi hanno: riuscire a guadagnarsi facilmente la fiducia delle persone, e avere una capacità oratoria invidiabile per far credere a chiunque qualsiasi cosa.
All’inizio di Better Call Saul vediamo Jimmy che inizia a lavorare per il fratello perché non riesce più a sopportare la delusione di Chuck nei suoi confronti: sa bene che quest’ultimo disapprova la sua condotta e pensa di guadagnarsi finalmente il suo rispetto iscrivendosi alla facoltà di Legge. Riesce a superare l’esame di avvocato, e con questo cerca di rigare dritto, di abbandonare la sua natura di lupo per confondersi tra le pecore. Ma non è quello che vuole, non è ciò che è. Capisce che tutta la sua buona volontà, tutte le sue buone intenzioni non bastano a nascondere quello che in realtà è.
Jimmy non è una persona cattiva, ma sa perfettamente che ciò che fa, ciò che apparentemente desidera, non è veramente quello che vuole.
E’ un mondo che gli appartiene e in cui il suo potenziale non può essere riconosciuto come meriterebbe, e anche se lui per un periodo ha veramente cercato di rigare dritto, di fare nel cose nel modo giusto, non sembra essere preso sul serio. Jimmy è stato ferito e non creduto così tante volte da realizzare, a un certo punto, che non ha più niente di cui farsi perdonare, perché sa di non aver nulla che non va, e avviene in lui un cambiamento: arriva finalmente a riconoscersi e ad accettarsi. Ha cercato così tante volte di cambiare negando ciò che è sempre voluto diventare, che ha realizzato che lo ha fatto per una persona che lo ha sempre e solo visto come Slippin’ Jimmy. Se Chuck avesse creduto anche solo per un momento alla redenzione, probabilmente le maledette circostanze sarebbero state altre.
Ma così non è, e Jimmy, ormai Saul, ha accettato di essere ciò che è sempre stato: una persona incline a prendere scorciatoie e piegare le regole al suo volere, e se questo lo aiuta a salire più in alto e più velocemente di qualsiasi altra persona, gli garantisce anche che la sua eventuale caduta sarà molto più ripida e distruttiva.
Ha capito che sei un fallito solo quando ti viene detto da qualcuno e tu a quel qualcuno ci credi. E ti ritrovi inesorabilmente a un bivio: scegliere la retta via, consapevole che non è ciò che vuoi ma è ciò che vogliono gli altri per te, oppure scegliere la via “giusta”: giusta per te, perché è ciò che vuoi e ciò che sei, accettando così tutte le conseguenze che questa scelta comporterà inesorabilmente.
Jimmy è finalmente diventato Saul, finalmente è un lupo. Riesce a recuperare la licenza che aveva perso (a causa di Chuck), comincia a farsi un nome in un terreno per lui fertile, quello dei poveri delinquenti. Finalmente viene riconosciuta tutta la sua bravura, e la sua bravura consiste nell’utilizzo di quegli stessi stratagemmi che utilizzava prima di diventare avvocato, con un’unica differenza: ora lui è la legge, e ora conosce tutte le scappatoie e gli escamotage che gli permettono sempre (al limite del legale) di cadere in piedi.
Ma quando l’ambizione (e la sete di soldi) è troppa, finisci per accorgerti troppo tardi che le circostanze della tua vita sono cambiate drasticamente.
Come avviene dopo la sparatoria che lo ha visto coinvolto nel deserto, in cui poteva certamente morire se non fosse stato per Mike, Jimmy rimane shockato a tal punto da riconsiderare tutte le scelte che ha fatto fino ad allora.
Ma Mike gli rivela una dura verità:
“We all make our choices and those choices they put us on a road, you think about getting off, but eventually you’re back on it“.
In Better Call Saul è difficile scappare dal tuo destino (soprattutto se le tue scelte sono ricadute su losche attività illegali). Jimmy si rende conto che una volta entrato nel giro è difficile tornare indietro, la gente del cartello è come Chuck, condividono la stessa filosofia: le persone non cambiano, e per questo, ogni errore deve essere punito. Ma Jimmy/Saul agisce al meglio quando è sotto pressione, quando è a un passo dall’affogare prende l’ultimo respiro per darsi la spinta e risalire verso l’alto.
Ma ogni volta la spinta diventa sempre più faticosa, e il fondo sempre più profondo per risalire in superficie.
Lalo Salamanca capisce Saul quasi subito, lo riesce ad inquadrare per quello che è: una cucaracha, uno scarafaggio, uno duro a morire, perché Saul non vuole essere un fallito, non vuole affondare nel fango che lui stesso ha creato. La verità è che riesce sempre a cavarsela non solo per la sua intelligenza, furbizia e capacità di agire sotto pressione: ma anche e soprattutto perché non paga mai personalmente il prezzo delle sue azioni. Si sottrae sempre dalle responsabilità, nonostante abbia accettato il suo destino, non vuole guardare in faccia la realtà. Jimmy scappa, non si fa prendere, se la cava in ogni situazione, finché non arriva al punto che anche per lui, è tempo di fermarsi. Nella strada che percorriamo per qualcuno è facile svoltare e cambiare direzione; qualcuno trova il coraggio di tornare indietro; per Jimmy invece è sempre stato facile continuare ad accelerare. E Jimmy (tornato ad essere Jimmy) alla fine si ferma, quando ormai non ha più forze, né per nascondersi ancora, né per pensare ad altre astute scappatoie per tirarsi fuori dai guai. Perché alla fine la sua scelta lui l’ha fatta, consapevole dei rischi (forse non sempre) che avrebbe corso, consapevole che il prezzo da pagare per essere diventato ciò che veramente voleva essere sarebbe stato altissimo. E lui ha corso e rischiato con una forza inarrestabile, proprio come uno scarafaggio: incredibilmente capace di non sopperire e farsi fermare da nulla, se non, alla fine, da se stesso.