La 5×07 di Better Call Saul ci aveva lasciato con un interrogativo pesante: Justice Matters Most o Just Make Money? Quale strada prenderà Jimmy McGill? La risposta ci viene da un dettaglio, un’immagine iconica e di straordinaria vena registica.
Siamo nei minuti finali della 5×07 e Saul ha appena “scagionato” il suo cliente da una condanna sicura. Jimmy si sofferma a spiare la famiglia di Fred Whalen, l’impiegato della Travel Wire ucciso proprio da Lalo mentre quest’ultimo era sulle tracce di Mike (episodio 4×10). La telecamera indugia sul suo sguardo corrucciato, su quel rimorso per il dolore dei familiari che non avranno giustizia.
Per Jimmy, in quel momento, Justice Matters Most, la giustizia è la cosa che conta di più.
Nella sua morale perversa ha sempre creduto che la furbizia, l’esser lupi in un mondo in cui o ti imponi o vieni schiacciato, sia inevitabile ma che pure vada indirizzata a chi se lo merita. I suoi raggiri, gli elaborati inganni hanno sempre come soggetto personaggi tronfi, spocchiosi e “meritevoli” di essere puniti. Pensiamo solo alla Sandpiper, la casa di cura colpevole di fare la cresta sui suoi anziani ospiti o al broker oggetto della truffa da parte di Giselle e Viktor (2×01).
Lo stesso assicuratore torna, tra l’altro, in Breaking Bad (1×04): colpevole di aver rubato il parcheggio a Walt, vedrà incediata la sua auto dal professore, protagonista di uno dei suoi primi atti criminosi. Non è un parallelismo casuale: sia Walt che Saul, come tanti altri personaggi nell’universo umano di Vince Gilligan, condividono la colpa del compromesso morale, il “reato” più comune in Better Call Saul e Breaking Bad. Scendono, cioè, a patti con la propria integrità: il primo passo, la giustificazione alla base delle azioni “illegali” è proprio la vendetta, l’idea che la vittima meritasse quella punizione.
La “giustizia”, allora, si fa ritorsione, giustificazione alla discesa nel male, al “breaking bad“. Ma Fred Whalen non aveva colpe: “Lui non era in gioco“, come afferma Saul parlando con Mike nella scorsa puntata. E di qui il dilemma, il tarlo tutto interiore che attanaglia Jimmy/Saul e lo spinge a spiare la drammatica disperazione di quella famiglia raggirata e abbandonata dalla giustizia.
Just Make Money o Justice Matters Most? Qual è la scelta tra le due?
La risposta, come si è accenato, ci viene da quel fotogramma, dall’immagine di Jimmy riflessa sulla parete traslucida del tribunale. Guardate attentamente la figura che si forma, l’insieme che prende corpo. Notate? Il volto di Jimmy risulta fastidioso, l’espressione quasi beota. Eppure è un riflesso perfetto, una simmetria impeccabile.
Avete mai visto come apparirebbero i nostri volti se perfettamente simmetrici? Proprio come quello di Jimmy in questo frame: tremendi e disturbanti. Perché se è vero che l’uomo ricerca la simmetria e, in natura, la bellezza è sinonimo di questa corrispondenza, è altrettanto vero che c’è dell’altro. A un livello più profondo, irrazionale e inconscio, ciò che rende l’altro attraente è proprio la particolarità, il difetto, il dettaglio che spezza la monotonia della perfezione geometrica.
Questo perché l’uomo in quell’incongruenza rivede sé stesso, si riconosce nella propria natura più profonda, che non è, come nel mondo animale, nell’eleganza simmetrica, ma nell’errore, nella continua alternanza tra la tensione verso un ideale di perfezione e l’altrettanto devastante, perversa, irriducibile attrazione per il “fango”, cioè per la bassezza, la colpa, il “male”. Jimmy, come tutti i personaggi di Better Call Saul, vive questa scissione. In lui convive l’ideale di giustizia (una giustizia personale e molto diversa da quella legale) e l’inarrestabile fascino dell’inganno.
Jimmy non è realmente sé stesso senza essere anche Saul.
E non è pienamente Saul senza avere in sé una parte di Jimmy. Così, Justice Matters Most e Just Make Money finiscono per convivere. Rappresentano i due volti, o meglio, le due metà di un unico volto. Un viso che si presenta pienamente soltanto nell’assurda compartecipazione delle due anime, in un dilaniante disequilibro.
Jimmy/Saul è trascinato da due cavalli, uno bianco e uno nero, come nel famoso mito platonico: l’uno tende alle Idee, l’altro alla materia. Nel mezzo, sulla biga, c’è Jimmy/Saul, strattonato da questi due mondi, tra il Justice Matters Most e il Just Make Money, senza che l’uno prenda il sopravvento sull’altro. Perché la condanna dell’uomo, in Better Call Saul come nella vita, è di voler essere angelo senza poter rinunciare a farsi diavolo. Perché è l’imperfezione ciò che ci rende realmente, e colpevolmente, uomini.