Kim e Giselle, due anime che compongono un unico volto: quello di Kim Wexler, iconico personaggio di Better Call Saul. Da un lato un avvocato moralmente ineccepibile, una guerriera pronta a battersi per i più deboli. Dall’altra parte, una donna dall’insaziabile amore per l’oscurità.
Per lungo tempo Giselle è rimasta sotterrata dietro la maschera di perfezione e professionalità che Kim era costretta a portare ogni giorno. Così, avuta finalmente l’occasione di venire alla luce, quell’anima anarchica e ribelle si è scatenata con tutte le sue forze, prendendosi pian piano quegli spazi che da sempre le erano stati negati.
In un lungo percorso di evoluzione e perdizione, Kim scopre una parte di sé che per tanto tempo ha cercato di reprimere.
Generosa, moralmente impeccabile, altruista e perfetta: è questa la prima immagine che Kim imprime nelle nostre menti. Con il suo immancabile tailleur e la sua ordinatissima coda di cavallo, l’avvocato si muove per le prime puntate di Better Call Saul mostrandosi come la bussola morale della serie.
Ma se c’è una cosa che Vince Gilligan ci ha insegnato, è che nessuno in questo mondo è perfetto. Nell’universo di Better Call Saul non c’è posto per personaggi bianchi o neri: esistono solo anime grigie. E Kim Wexler non è un’eccezione.
Così, dietro la donna tutta d’un pezzo, inizia a rivelarsi pian piano un personaggio complesso e profondo, vittima come ogni essere umano delle debolezze e suscettibile di cadere nelle tentazioni che il mondo le pone davanti.
A essere considerato il responsabile della perdizione morale di Kim, c’è un uomo che, al contrario, non ha mai nascosto l’oscurità che riempiva la sua anima: Jimmy McGill. È lui che per la prima volta porta la donna a spingersi oltre i suoi limiti.
È proprio nella vicinanza con Jimmy che Kim riesce a trovare il coraggio di rompere gli schemi. Quell’uomo imperfetto è così diverso da tutte le persone che circondano la donna. Verso di lui, Kim avverte un forte bisogno di protezione e responsabilità. Con amore lo aiuta e lo guida in ogni sua scelta, mostrandosi pronta a rimediare ai suoi sbagli.
Ma dietro l’apparente cliché della crocerossina attratta dall’uomo bisognoso, si nasconde in realtà un segreto più profondo. In quell’avvocato così eccentrico e così al confine con la moralità, Kim trova il mezzo per fuggire da quella perfezione che il suo lavoro e il suo ruolo le impongono di mostrare ogni giorno.
Come una calamita, Kim si sente attratta dalla parte più oscura di Jimmy, avvicinandosi pian piano a essa senza mai rendersi conto del pericolo che incombe su di lei.
Forte della sua convinzione di poter controllare i suoi peggiori istinti, Kim Wexler accetta quasi per gioco di entrare nel mondo di Jimmy. Crea per sé un alter ego, quello di Giselle, quasi a voler rimarcare la differenza tra quel personaggio creato per divertimento e la vera sé. Non si accorge, non capisce che quel confine esiste solo nella sua testa.
La 2×01 di Better Call Saul ci regala il primo assaggio del volto di Giselle, il primo timido tentativo di Kim di provare l’ebbrezza di superare i limiti della moralità.
Insieme Giselle e Viktor sono dei maestri della truffa. Si divertono, scherzano, si spingono oltre i limiti della morale. In fondo si tratta solo di uno scherzo, un imbroglio innocente creato al solo scopo di passare una giornata diversa, di allontanarsi per qualche ora da quel mondo pieno di doveri in cui vivono.
Il gioco si conclude e Kim indossa ancora una volta la sua uniforme. Tutto è tornato alla normalità, o almeno questo è ciò che Kim vuole credere. Per le successive puntate di Better Call Saul, di Giselle non compare più nessuna traccia.
Ma la porta è stata ormai aperta e l’oscurità che vive in Kim è uscita fuori. Fingendosi Giselle, Kim si è sentita per la prima volta libera e un pensiero non fa che tornare nella sua mente: vuole provare di nuovo quell’ebbrezza, vuole giocare ancora una volta.
In un alternarsi di morale e immorale, Kim Wexler continua il suo cammino in Better Call Saul. Nella sua anima il bianco è ancora preponderante, ma per la prima volta delle macchie nere iniziano a minacciare la sua purezza.
Ora che ha provato a entrare nel mondo di Jimmy, Kim riesce a capirlo. Nonostante la donna continui a vivere nella sua moralità, il suo atteggiamento nei confronti del compagno cambia radicalmente. Non c’è più critica per i suoi comportamenti insoliti, c’è solo comprensione, talvolta addirittura ammirazione.
Ogni tanto i metodi di Jimmy si rivelano perfino dei mali necessari, così Kim si ritrova a chiedere l’aiuto di quell’uomo che tanto spesso aveva rimproverato. Ma, in fondo, lei lo fa al solo scopo di fare del bene: questo ripete a se stessa.
Nei suoi imbrogli, nelle sue truffe, Kim non usa più l’alter ego di Giselle: quella figura ormai è perfettamente inglobata in lei, convive in Kim. La donna ne è consapevole. La parte più buona di lei prova a metterla in guardia dal rischio che sta correndo. Così l’avvocato inizia a cercare la sua redenzione, crede di poterla trovare proprio in quelle aule di tribunale in cui lei sente di muoversi dalla parte del giusto, dalla parte della legge.
Ma nemmeno le sue opere di bene possono nascondere la verità che ormai è sotto gli occhi di ognuno di noi: Kim non è la fanciulla innocente che Jimmy ha portato sulla cattiva strada.
In una lunga corsa di 5 stagioni, Kim giunge finalmente a rivelare la sua vera anima: un’anima grigia, come quella di ognuno di noi.
Inizia a prenderci gusto Kim, il potere che l’imbroglio e la truffa le conferiscono iniziano ad ammaliarla. Quando guarda Jimmy, quando lo vede in azione nel suo nuovo volto di Saul Goodman, la donna non prova più pena per lui: desidera essere come lui.
Infrangendo le regole, Kim scopre la bellezza della libertà, trova il terreno su cui esprimere pienamente se stessa. Non vuole più nascondersi, non vuole più fingere.
Le azioni di Saul non la spaventano, lei vuole esserne parte. Lo invita a eliminare ogni segreto, lo spinge a raccontarle anche i suoi gesti più terribili. E quando scopre della sua alleanza con il cartello, quando si rende conto della strada buia che l’uomo ha imboccato, non prova nessun ribrezzo. Ha paura, certo, ma solo che lui possa farsi del male. Non teme quell’oscurità che vede emergere nel marito.
Per la prima a volta ci rendiamo conto di cosa spinga Kim ad amare così tanto Jimmy: lei si sente simile a lui. A tratti, forse è anche peggio di lui.
Esattamente come lo spettatore, anche Saul rimane colpito da quella verità che sembra vedere per la prima volta. Lui, che ha sempre pensato di essere il male per Kim, ora si rende conto che la donna ha scelto la sua strada e l’ha fatto anche contro il volere di Jimmy.
Nelle sue ultime battute, Better Call Saul ci mostra una Kim completamente diversa. Spogliata dalla sua uniforme, la donna è ora pronta a mostrarsi al mondo per quello che è sempre stata.
Nella 5×10 di Better Call Saul assistiamo all’inevitabile completamento di un percorso che Kim ha da tempo intrapreso. In uno sconvolgente scambio di ruoli, Saul diventa la bussola morale della puntata, una bussola morale che però Kim si rifiuta di ascoltare.
Così, la donna si spoglia della sua uniforme, materialmente e mentalmente. In un perfetto gioco di metafore, Gilligan ci mostra per la prima volta una Kim priva di ogni velo, di ogni maschera, di ogni limite.
La sua mente inizia a fantasticare, a progettare il prossimo complotto, il prossimo piano. I due amanti iniziano a giocare, uno scambio di battute: fanno l’amore e intanto scherzano sulla prossima mossa da fare contro Howard. Ma ad un certo punto il gioco prende dei contorni diversi, Kim diventa diversa. Si fa seria, suggerisce qualcosa di concreto. Ma quello che la donna propone è qualcosa di troppo grande, perfino per lo spietato Saul.
Oppure… Se per caso ad Howard succedesse qualcosa di terribile? Qualcosa di brutto come ad esempio un illecito. Non so, appropriazione di fondi o corruzione di testimoni, qualcosa del genere. Sai che cosa significherebbe per il caso Sandpiper? Pregiudicherebbe l’intero caso. I capelli di Cliff Main prenderebbero subito fuoco. Sceglierebbero subito l’accordo.
Della vecchia Kim, della donna impeccabile e moralmente corretta non c’è più traccia. Ma la cosa peggiore è che Kim non sembra nemmeno rendersene conto. Lei è convinta di essere nel giusto: la sua azione, in fondo, rovinerebbe un solo uomo, aiutandone tanti altri. Ma, attraverso lo sguardo incredulo di Saul, noi riusciamo a vedere una verità che lei non sembra comprendere: Kim Wexler ha ormai imboccato una strada pericolosa, e forse è troppo tardi per tornare indietro.