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Perché dovreste iniziare Better Call Saul

Better Call Saul
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Quando troviamo la nostra serie tv preferita finiamo per affezionarcene a tal punto da divenirne paladini e protettori. Protettori verso qualunque tentativo di proseguirne la trama incoerentemente o senza rispettarne i canoni. Sicuramente molti di noi hanno avuto un atteggiamento del genere quando sono venuti a conoscenza della serie “spin off” di Breaking Bad, cioè Better Call Saul, basata sulla storia dell’avvocato senza scrupoli Saul Goodman, sull’odissea e, soprattutto, sulla nascita di questo uomo privo di morale ed etica, almeno ad ora. Ma sono qui per parlarvi del perchè “Better Call Saul” sia una grande serie tv, prima ancora di essere un dignitosissimo spin off. E, soprattutto, vi rivelerò perchè è una grande serie a prescindere dal suo legame con la serie-madre, Breaking Bad.

Better Call Saul

Abbiamo rivisto Saul Goodman, in realtà nella veste del suo “embrione” James McGill, a partire dal Febbraio 2015, data di rilascio della serie. Partiamo innanzitutto dai rapporti con la serie di provenienza del protagonista, poiché chi ha visto le avventure di Walter White e compagni non potrà certo perdere un’esperienza come questa, che offre l’opportunità di tornare in quel mondo narrando tuttavia una storia completamente diversa, ma non per questo non apprezzabile. Ritroveremo alcuni dei personaggi che abbiamo apprezzato, gli scenari che hanno fatto da sfondo ad una delle più grandi avventure seriali di sempre, ma, dall’altro lato, questa volta i Cartelli della droga sono ancora lontani all’orizzonte. Gilligan e Gould (rispettivamente creatore e co-showrunner anche di Breaking Bad) hanno infatti compiuto una scelta precisa: cambiare struttura e fondamenti rispetto al passato e puntare tutto su una serie più romanzesca, letteraria, quindi un racconto ricco di dialoghi e rovesciamenti. Questo è stato sicuramente un rischio, il quale è stato poi sicuramente favorito dalla esigua visibilità che ha la serie, almeno nel nostro Paese. Tuttavia Better Call Saul non è affatto una storia che vuole catturare una nuova e diversa “clientela”, un pubblico del tutto diverso da quello che ha seguito Walter White e Jesse Pinkman fino all’epilogo della loro avventura. Questo perchè si tratta di una serie studiata appositamente per approfondire uno (e non solo) dei personaggi più iconici di Breaking Bad e funziona alla grande proprio per questo. Inoltre conosciamo finalmente le origini di un personaggio affascinante quanto sospetto, che quasi nulla ha lasciato trasparire prima d’ora: Mike Ehrmantraut. Un risolutore estremamente lucido e razionale, sempre imperturbabile di fronte ai suoi “doveri” e allo stesso tempo portatore della candida immagine di un “cattivo amabile”. Soltanto questo sapevamo, prima di Better Call Saul.

Mike Ehrmantraut.
Mike Ehrmantraut.

Al di là dei personaggi sempre molto caratterizzati e carismatici (nuovi o meno), come ho specificato la regia è ancora una volta ai massimi livelli, proprio come Gilligan ci aveva abituato, e dunque in grado, anche dopo anni, di fissare nuovi standard nell’universo dell’intrattenimento televisivo. Come non riconoscere le meravigliose sequenze introduttive in bianco e nero, prive di dialoghi e in assoluto silenzio, così come la quasi maniacale cura per il dettaglio che partecipa a regalare ogni volta riprese e scene mozzafiato.
Inoltre, non può mancare il fatto che una serie con così tanti punti in comune con Breaking Bad come Better Call Saul (stesso creatore, stessi scenari, stesse tecniche narrative, stessi personaggi almeno in parte e, dunque, stesso universo), può riuscire a colmare il vuoto lasciato dall’abbandono di Heisenberg. Ma lo ribadisco ancora: nonostante la serie nasca proprio con lo “scopo” di riempire questo vuoto lasciato inevitabilmente dalla conclusione del fantastico viaggio che è stato BrBa, le nuove avventure che pongono al loro centro Saul Goodman o, meglio, James McGill, offrono qualcosa di totalmente nuovo, unico e inimitabile allo stesso tempo.
Per finire, l’ultimo ma, forse, il più convincente motivo per riavvicinarsi all’universo di BrBa tramite questa piccola pietra miliare, è dato proprio dall’attore principale che impersona l’avvocato Saul. Bob Odenkirk, nato come attore comico, è sicuramente uno degli attori più espressivi, capaci e professionali dell’odierno panorama televisivo. Si è rivelato sin da subito la scelta perfetta per questo ruolo: oratoria, spiccato umorismo ed espressività tagliente lo esaltano ed esaltano il suo operato. Ma ricordate: come ho accennato, rispetto al Saul Goodman che avete conosciuto, il “Goodman” di Better Call Saul è un personaggio davvero unico, dalle mille sfaccettature, complesso e stratificato, non più inquadrato nella sola dimensione criminale e amorale, bensì scavato profondamente nella sua segreta emotività, rendendo vivida una traccia psicologica molto atipica che sfiora il dualismo.
Non fossilizzatevi dunque all’immagine scarna e semplicistica che ci è stata introdotta da Walter e Jesse, perchè il talento naturale di un attore comico come Bob Odenkirk fa sì che la sua encomiabile versatilità raggiunga vette drammatiche prima inimmaginabili.

Le metamorfosi di James.
Le metamorfosi di James.

Questo perchè non parliamo più di Saul Goodman, avvocato senza scrupoli e sicuramente privo di cuore, ma di James McGill, un giovane avvocato alle prime armi, con i suoi sentimenti, le sue paure, i suoi vecchi amici e un a bilancia che soppesa, di continuo, giustizia e comodità in modi sempre diversi. In ogni caso, se hai un problema legale, non so più se ti conviene davvero chiamare Saul!