3) Better Call Saul
Chi conosce la maestria di Vince Gilligan può confermarlo: Better Call Saul si presenta da sola. Senza contare che chi ha potuto apprezzarla probabilmente vorrebbe che vincesse tutti i premi esistenti, se si potesse. E se lo meriterebbe. Magari è vero che Better Call Saul non è per tutti, o almeno non come lo è Breaking Bad. Può risultare lenta, con un nucleo narrativo non tra i più comunemente esaltati. Ma andando oltre discorsi legati alla semplice “presa” sullo spettatore, che dire di una serie tv in grado di far scuola praticamente su ogni fronte?
Regia, fotografia, sceneggiatura, interpretazione del cast, attenzione al dettaglio. Better Call Saul è di una bellezza tecnica e concettuale che sfiora davvero la perfezione.
Risulta chiaro puntata dopo puntata che con essa Gilligan ha affinato delle pregevoli virtù registiche e di scrittura che già con Breaking Bad risultavano fenomenali, ma con Better Call Saul dimostrano la totale maturità del tuo talento. Un talento tale da rendere quello che doveva essere il “semplice” spin-off di una delle più grandi serie tv mai prodotte in una delle più grandi serie tv mai prodotte a sua volta. Il fatto che nel 2019, nonostante innumerevoli nomination, sia tornata a casa a mani vuote dovrebbe essere quasi un crimine.