La lunga attesa sta per terminare. La quarta stagione di una delle Serie Tv più apprezzate degli ultimi anni verrà rilasciata il mese prossimo. Come abbiamo già sottolineato, il processo di trasformazione di Jimmy McGill in Saul Goodman è quasi compiuto. Rimangono da chiarire ancora degli aspetti pratici prima di vedere ultimata questa evoluzione così forte sotto il fronte emotivo. Il destino di Kim, ad esempio, è ancora un’incognita. Sebbene in Breaking Bad la vita privata dell’avvocato corrotto non sia mai stata oggetto della trama, pare poco credibile che Kim sia rimasta vicino a Jimmy dopo la “nascita” di Saul. E’ dunque evidente che la serie stia approdando verso la sua meta e sappiamo già – grazie alle parole del creatore dello show Vince Gilligan – che la quarta stagione darà molto spazio ai flashforward (che siamo abituati a vedere solo per i primi minuti di ogni pilot) e al presente dell’era Heisenberg.
Ma il personaggio interpretato magnificamente da Bob Odenkirk è uno dei più complessi che abbia mai visto rappresentato in una serie televisiva. Ed è per questo che ho deciso di scrivere una lettera a Jimmy McGill.
Caro Jimmy
Non è facile restare a guardare quando fai quello sguardo triste. Pieghi l’angolo inferiore della bocca e abbassi gli occhi ogni volta che senti sulle tue spalle il peso degli errori che hai fatto. Ne hai fatti diversi, è vero, ma siamo tutti fallibili e tra la folla di persone che ti ha puntato il dito addosso, demonizzandoti, c’è chi è riuscito a vederti davvero per quello che sei. Non deve essere stato semplice crescere all’ombra di un fratello maggiore tanto pretenzioso e diverso da te. Devi esserti sentito addosso il peso dei suoi giudizi, che guardandoti dall’alto verso il basso dopo ogni marachella commessa diventavano sentenze.
Per lui, il piccolo Jimmy non era un giovanotto scapestrato ma con grande potenziale. Per lui sei sempre stato un criminale, un debosciato, la pecora nera dei McGill. Credo che a un certo punto tu abbia semplicemente vissuto la tua vita su due binari: uno che tentava di compiacere Chuck, l’altro che dava vita all’uomo che tuo fratello credeva tu fossi. Ti sei guardato attraverso i suoi occhi prendendo la forma che aveva scelto per te. La forma del ribelle.
Slippin’ Jimmy è parte di te, certo.
Slippin’ Jimmy è la proiezione del tuo eterno essere anticonvenzionale. Del tuo far fesso qualche malcapitato e berci un po’ su. Oggi come vent’anni fa, strappare una risata a un amico e suscitare lo sdegno dei benpensanti è naturale per te, ma l’altra tua forza motrice è emersa con tutta la sua potenza. Hai scelto di studiare e laurearti in legge, seguendo le orme di quel fratello che per te ha rappresentato una zavorra e allo stesso tempo uno stimolo. Le notti a studiare nell’archivio dello studio legale di Chuck per poi sentirti dare dello scimpanzé col mitra. Con la tua passione per le vendette e gli espedienti, la legge sarebbe potuta essere un’arma. Ma tu sei l’uomo della Saint Piper, e questo non si dimentica.
L’Università delle Isole Samoa non è Harvard, ma tu Jimmy non hai mai avuto bisogno di sovrastrutture e nomi altisonanti per mostrare le tue capacità, il tuo intelletto, le tue velleità. Tu sei in grado di far valere la tua laurea per tutelare alcune delle classi più deboli della società e un attimo dopo di disegnare un murale per lo studio che hai aperto con la donna che ami. Sai essere l’intrattenitore del Bingo, l’addetto al marketing e il sosia di Kevin Costner. Sai essere un soggetto dal quale doversi guardare bene – per non essere fregati – e sai essere l’uomo più umano del pianeta. So che presto sarai un individuo tutto nuovo che ho l’impressione di conoscere e che già so troverò il modo di apprezzare.
Ma devo dire che mi mancherai Jimmy McGill.
Mi mancherà quel tuo sguardo da sognatore ferito che è in grado di comunicare più di quanto tu non voglia. Mi mancherà perché già so che lascerà il posto a un imperscrutabile, difficile da decifrare. Tutto nuovo. Mi mancherà vederti essere un fratello devoto e comprensivo e mi mancherà vederti fare il giocoliere, cercando di mantenere in equilibrio chi sei, chi vorresti essere e chi diventerai. Mi mancherai Jimmy, ma so che Saul contiene tutte queste cose che ho amato di te nella scatola impolverata del tuo essere. Vorrei quasi chiederti quante versioni di Jimmy McGill esistano. Ma poi ho un flash di te, oggi, che in un centro commerciale vedi nascondersi un giovane ladruncolo e fai la spia, allertando la Polizia. Ho un’immagine di te che mentre il ragazzo viene arrestato ti alzi e gli urli
Non dire niente! Chiama un avvocato!
Strano atteggiamento per il proprietario di un Cinnabon!
Allora forse ti rivedrò Jimmy, quando uscirai da quella scatola impolverata e te ne fregherai di tutto. Forse Saul è solo una delle mille maschere che puoi indossare. Il tuo viso, quello vero, è il viso di un “Goodman”. Non di nome, ma sicuramente di fatto.