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Rhea Seehorn: ora o (forse) mai più

Rhea Seehorn
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Better Call Saul è stata una vetrina di lusso per tutti gli attori che hanno partecipato al meraviglioso viaggio ideato da Vince Gilligan, come lo è stata Breaking Bad, ai suoi tempi. Di per sé, tuttavia, si tratta di un cast piuttosto avanti con l’età, e molti degli interpreti hanno raggiunto la fama proprio grazie a questo step; risulta difficile pensare che molti di loro, come accaduto per la serie con protagonista Bryan Cranston, possano essere in grado di alzare ulteriormente l’asticella, sia per questioni di età che per il fatto che, spesso e volentieri, sia davvero scomodo spogliarsi dei panni di un personaggio troppo famoso, come è accaduto tante volte nella storia della serialità e, soprattutto, del cinema. Quella di Rhea Seehorn, però, è una causa che ci sta particolarmente a cuore, soprattutto perché l’interprete di Kim Wexler non è ancora riuscita a portarsi a casa un più che meritato Emmy Award, nonostante le due nomination di fila, frutto di un lavoro impeccabile nei panni di uno dei personaggi più complessi e intriganti di Better Call Saul. Lo sconfinato potenziale di Rhea Seehorn è indiscusso, e in un mondo giusto, questa interpretazione dovrebbe coronare la sua carriera. 

Uno sguardo che vale più di mille premi

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Kim Wexler (640×360)

Andando ad analizzare la performance “della vita” di Rhea Seehorn, ovvero la sua interpretazione di Kim Wexler in Better Call Saul, emergono fin da subito tutte le sue principali doti: Kim Wexler è una donna apparentemente glaciale e introversa, l’esatto opposto del Saul Goodman che avevamo invece conosciuto in Breaking Bad; inizialmente è stato complicato, per il pubblico, concentrarsi troppo sul suo personaggio, perché le prime puntate (o stagioni) di Better Call Saul, sono servite per comprendere e, soprattutto, per accettare il fatto che dentro Saul si nascondeva un personaggio molto più profondo e complesso: Jimmy McGill. Jimmy e Kim sono sempre stati una coppia anomala, bizzarra; lui impulsivo, estroverso e travolgente, lei riservata, introversa e più calma. Kim, per parecchio tempo, è vissuta all’ombra del suo uomo; ma piano piano è venuta fuori la sua reale essenza: quella di una donna cresciutasi, o meglio, costruitasi da sola, con un passato infelice e tanta diffidenza generale, tranne che per il suo Jimmy. E’ grazie al rapporto tra i due che abbiamo potuto conoscere il lato più tenero della glaciale Kim, e Rhea Seehorn si è dimostrata una interprete straordinaria della lenta crescita di Kim Wexler. Già, crescita, perché di questo si parla: Kim è venuta fuori sulla lunga distanza, imparando ad accettare se stessa e la propria competenza come avvocato, spronata non tanto dal suo uomo, quanto più dal vedere che questi sognava in grande, cosa che l’ha fortunatamente influenzata.

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Better Call Saul (640×360)

Rhea Seehorn è stata l’interprete di uno dei personaggi più umani di Better Call Saul, forse il più umano di tutti. Kim Wexler, come tanti di noi, è una donna un po’ insicura, che tende ad accontentarsi di quello che già ha per paura di esporsi troppo; questo accade lungo la sua carriera da avvocato, finché non decide che, per lei, mettersi a disposizione dei più bisognosi è una necessità primaria, perché si tratta di un qualcosa che si porta dietro fin dall’infanzia, da quando era lei ad avere bisogno di qualcuno che se ne prendesse cura. Certo, come per tutti gli altri personaggi di Better Call Saul e Breaking Bad, anche l’animo di Kim non è totalmente incorruttibile, e la sua vicinanza a Jimmy, anche in questo caso, la conduce automaticamente su un’altra strada; ma fa parte del suo naturale percorso, e così, insieme a Kim, anche Rhea Seehorn ha la possibilità di crescere, interpretando un personaggio sempre più complesso e intrigante, dalle mille sfaccettature (soprattutto per quanto visto nelle ultime due stagioni) che vanno ben oltre la sua espressione sempre triste, impostata e glaciale. In particolare nell’ultima stagione, il personaggio di Kim è stato talmente centrale dall’essere l’ago della bilancia in tanti momenti clou, in cui il pubblico si interrogava sul ruolo che avrebbe avuto alla fine nel passaggio del protagonista da Jimmy a Saul.

Date un premio a questa donna e nessuno si farà male

rhea seehorn
Kim Wexler (640×360)

Nonostante l’incredibile lavoro svolto da Rhea Seehorn sia sotto gli occhi di tutti gli appassionati di serie tv, oltre che, più nello specifico, degli esperti del settore, l’interprete di Kim Wexler non è ancora riuscita a mettere le mani sul tanto agognato Emmy Award che le spetterebbe. La carriera di Rhea Seehorn, prima di entrare nel circolo degli illuminati di Vince Gilligan, non è stata sicuramente la più esaltante di tutte: decine di apparizioni e ruoli marginali in serie facilmente dimenticabili, oltre che un ruolo fisso nella sitcom Whitney, prodotta dalla NBC, in cui interpreta Roxanne, una donna single con alle spalle un divorzio, motivo che la spinge a odiare il genere maschile. Non vogliamo sindacare su quanto questo background possa o non possa influire sul risultato finale delle premiazioni dei prossimi Emmy, che vedono come favorita, almeno secondo i bookmakers, nuovamente Jennifer Coolidge, accompagnata dal resto del cast femminile di The White Lotus, per quanto riguarda la categoria di miglior attrice non protagonista in una serie drammatica. Non vogliamo “pensar male”, perché non sarebbe giusto e, inoltre, non è di certo l’unica delle candidate a non poter contare su una carriera impeccabile. E’ vero che i premi, nel cinema come nella televisione, stanno perdendo sempre più importanza, ma è anche vero che, dopo aver contribuito in primissima persona a rendere immortale Better Call Saul, uno spin-off reso all’altezza della sua serie originale, un Emmy Award è il minimo riconoscimento dovuto all’incredibile lavoro svolto in questi anni sul suo personaggio.

Better Call Saul (640×360)

Rhea Seehorn si trova di fronte a una sliding door non indifferente, visto e considerato che non è più una ragazzina, e che lo spietato mondo di Hollywood fa molto in fretta a dimenticare. Potrebbe essere davvero l’ultima occasione, per lei, di portarsi a casa un riconoscimento ricco di significato non solo per se stessa, quanto per l’intero macchinario che sta dietro a Better Call Saul, che è sempre stato un progetto collettivo: una vittoria di Rhea Seehorn sarebbe una vittoria per tutti, da Gilligan a Bob Odenkirk, passando per ogni singolo interprete di uno dei più stimati capolavori televisivi dell’era moderna. Ma non si tratta solo di premi, perché viste e considerate le incredibili capacità dell’interprete di Kim Wexler, è legittimo domandarsi perché sia arrivata al successo internazionale così tardi, dilemma che fa riflettere su quanto sia influente la fortuna nella carriera di un attore, al giorno d’oggi. Noi siamo certi che, in un mondo giusto in cui tutto è al suo posto, Rhea Seehorn meriterebbe almeno questo premio, dopo averlo sfiorato in passato, perché rappresenterebbe la giusta conclusione di un percorso iniziato anni fa, oltre che la meritata consacrazione di una carriera sbocciata tardi, sì, ma ingiustamente sottovalutata.