Vi raccontiamo il primo episodio di Big Mouth. Mettevi comodi.
Sboccato. Irriverente. Sovversivo. Volgare.
Big Mouth, la nuova Serie Tv animata targata Netflix, si presenta così. Un prodotto certamente lontano da pietre miliari del calibro di BoJack Horseman o Rick and Morty. Uno show che volutamente prende le distanze da paragoni del genere, portando una ventata di aria fresca nel panorama animato offerto dal servizio streaming statunitense.
Sin dal primo episodio Big Mouth si presenta come l’incarnazione della pubertà, nella sua accezione più estrema ed esagerata. La storia (se così possiamo definirla) passa attraverso temi comuni: sesso, amicizia, famiglia, crescita. Ogni elemento viene analizzato e reinterpretato in una chiava assolutamente sgarbata, rozza, caricaturizzata. La parolaccia e l’offesa sono le chiavi di linguaggio che questa Serie Tv ha deciso di adottare e, da quanto visto, sa farlo più che bene.
Per ciò che riguarda la trama, Big Mouth non va certo alla ricerca di una qualche complessità. Quello che ci viene proposto è il classico modello vincente fatto di sketch a ripetizione, condito da ormoni a profusione e un po’ di salsa pop, a regalarci un’ilarità gretta e unidirezionale, che si concretizza in uno stile di animazione dove le proporzioni non esistono, un cazzotto in un occhio, che fa il gioco della produzione.
Big Mouth è pubertà nella sua accezione più semplicistica, ma allo stesso tempo deviata. Per questo fa ridere.
Nick e Andrew, insieme ai loro compagni di classe, sono i protagonisti di eventi che seguono un solo e unico filo conduttore: l’ormone. Inutile spiegare che la facilità con cui Big Mouth riesce a far ridere è dovuta in gran parte proprio a questo.
Se ci riflettiamo, un mondo visto dagli occhi di due giovani ragazzi che stanno scoprendo la propria sessualità non è poi niente di così strano o innovativo. Se non fosse che la loro guida in questo percorso è in realtà una creatura che si fa chiamare il Mostro degli Ormoni.
È lui il vero mattatore del primo episodio di Big Mouth!
Un essere dalle fattezze bestiali, una sorta di Diavolo seducente preda della lussuria, specchio dell’umore dei protagonisti e che immancabilmente gli ricorda di fare i conti con quello che tengono in mezzo alle gambe, anche in quei momenti dove se ne dovrebbe fare assolutamente a meno. Un personaggio a tutti gli effetti parte integrante della quotidianità di Andrew in questo episodio, il quale pare esserne totalmente in balia.
Big Mouth è la metafora cruda di quel passaggio fondamentale che ogni giovane deve affrontare. Agitazione, ansia, rabbia, eccitazione. Tutto questo viene schizzato in faccia allo spettatore, senza alcun ritegno e in forme impensabili, talvolta anche in modo persino improponibile. Ma tant’è, perché questa Serie Tv non vuole certo conquistare con il bon ton. Ed ecco che si vengono a palesare situazioni assurde, come ad esempio (ALLERTA SPOILER!!!) quando i due ragazzini entrano in competizione tra loro, perché Nick si accorge che Andrew ha un pene più grosso del suo, innescando una serie di reazioni a catena esilaranti.
Sesso, sesso e ancora sesso.
È questo quello che sembra dirci Big Mouth. D’altronde, come dargli torto? Se spogliamo questo episodio della sua veste da trash comedy, ci rendiamo conto che si tratta di ragazzini come tanti al momento di scendere a patti con la pubertà. Il cambiamento dei propri corpi, la curiosità verso il sesso e quella scoperta che spaventa ed esalta allo stesso tempo. Temi delicati, senza dubbio, sopratutto in un momento che può rivelarsi decisivo nella formazione di una personalità.
Ma Big Mouth se ne infischia del politically correct.
Corre all’impazzata tra sarcasmo, il pensiero fisso della masturbazione e adulti lobotomizzati. Una Serie Tv che incuriosisce e provoca, invitando alla visione di questi 10 episodi che compongono la prima stagione. Un titolo che, come già detto in avvio, non sembra avere intenzione di spingere lo spettatore a una qualsivoglia riflessione, bensì di scuoterlo tra imbarazzo e risate sfacciate. Per qualcuno potrà risultare sin troppo irriverente, per non dire esageratamente sfacciato nella sua totale assenza di tatto. Ma, a rifletterci bene, non è forse questa la corretta caricatura della pubertà, quando sono gli ormoni a farla da padrone?