Non si parla molto di Billions e, onestamente, non mi spiego il perché. Non è una Serie Tv facile, ovviamente, ma se va House of Cards, che parla di intrighi politici, perché non Billions, che parla degli intrighi della finanza? O meglio, per essere onesti, usa gli intrighi della finanza per parlare di dilemmi morali ed etici, per mostrarci che cosa succede ai personaggi che vivono sulla cresta dell’onda e a che tipo di pressioni sono sottoposti dalla società. Perché quando hai abbastanza soldi da poter buttare cento milioni al giorno senza accorgertene, la società automaticamente si aspetta qualcosa da te.
Qualcuno ha detto che la cosa che il popolo ama di più di un dio è il vederlo cadere. Non sarà tutta la verità, ma una buona parte di essa. I popoli se la predono da generazioni con dei inventati o presunti per le calamità del mondo. Un dio umano non avrà un destino diverso. Se le cose vanno male è colpa sua, perché se è tanto potente, allora, per quale motivo non agisce per impedire alle cose brutte di accadere? Questa e altre mille riflessioni saltano all’occhio fin dal pilot di Billions. Ma prima di approfondire, occorre spiegare un po’ di cose sui reati finanziari.
Abuso di mercato
SI tratta del reato finanziario più importante. E per tale si intende ogni violazione che riguarda l’oscillazione del valore delle azioni. Esistono due tipi di abuso di mercato:
1) Insider trading: quando un soggetto ha informazioni privilegiate e le usa per speculare. Ad esempio un broker viene a sapere da un suo amico che lavora alla Coca-Cola che le azioni avranno un tracollo per un motivo X. Il broker vende tutte le azioni che ha della suddetta azienda e chi le compra si ritrova fregato.
2) Aggiotaggio: un soggetto diffonde informazioni false in grado di influenzare il prezzo dei titoli. Ad esempio, viene fatto trapelare che le azioni della Coca-Cola avranno un tracollo per il motivo X. Tutti quelli che hanno queste azioni ci credono e le vendono, quindi rimangono fregati.
La Storia
Il breve focus sui reati finanziari serve a poter chiarire meglio la missione di Chuck Roades: procuratore distrettuale che, appunto, si occupa di perseguire tali reati in nome della giustizia. Ma in un mondo come quello dell’alta finanza, dove esistono fondi speculativi (ossia società che speculano sull’oscillazione del valore dei titoli, facendo miliardi dal nulla) non è facile capire quale grande broker abbia costruito la sua fortuna in modo onesto e chi invece abbia manipolato dati o usato informazioni privilegiate, mandando in rovina società e persone per il proprio guadagno. Perché a Wall Street le notizie sono usate come armi e lo scopo di Chuck è comprendere fino a che limite la guerra per il denaro viene combattuta in modo onesto (a patto che onesta si possa definire una cosa del genere) e dove invece inizia l’abuso.
L’unico modo che egli ha per agire è indagare sui singoli “dei della finanza” e capire come hanno costruito la propria fortuna. Ed è qui che entra in gioco il suo rivale, la sua nemesi per tutta la serie: Bobbie Axelrod, miliardario che ha ottenuto un patrimonio mastodontico guidando una compagnia finanziaria specializzata in fondi speculativi. A complicare le cose, il fatto che la moglie di Chuck lavori per la compagnia di Axelrod.
Il focus
Qual è il tema di Billions? Il denaro? Il valore di esso? Wall Street? Non è agevole individuarne uno. Ma, dalla prima puntata, subito è sorta spontanea una domanda: è dunque un reato essere un vincente? Perché Axelrod, almeno apparentemente, è semplicemente un genio che ha interpretato meglio degli altri l’andamento del valore delle azioni e che, investendo, è riuscito a guadagnare la sua fortuna. Ha capito qualcosa in più di tutti e se l’è certamente meritata. In base a cosa bisognerebbe andare a indagare su di lui? Solo perché è ricco come un re dovrebbe avere scheletri nell’armadio? La persecuzione ai suoi danni, inoltre, inizia con una scusante davvero patologica. Esiste una casa sul mare del valore di 60 milioni e Axelrod la vuole comprare. Ma non può perché i suoi analisti gli dicono che se lo fa apparirà agli occhi della gente come un personaggio negativo, un dio che vive in castelli e che si sente superiore. E, soprattutto, un’azione del genere porterebbe i procuratori distrettuali a indagare su di lui per capire l’origine di tutto quel denaro.
Cioè ma scherziamo? Un miliardario non si può nemmeno comprare una casa in questo sistema? A quanto pare, no. Axelrod, che ama le sfide, fa quello che si sente. Compra l’immobile. Inizia così la caccia all’uomo nei suoi confronti. E il cacciatore è proprio Chuck Roades, che non ha mai perso una battaglia legale in vita sua.
I dialoghi
C’è un po’ da spaventarsi quando si inizia Billions, perché spesso i dialoghi vanno sul tecnico. E il linguaggio dell’alta finanza può risultare complicato e tedioso. Nonostante questo gli sceneggiatori hanno fatto davvero un bel lavoro e, dopo un inizio un po’ ostico, si comincia subito a capire il tipo di linguaggio che parlano i personaggi coinvolti in quel folle gioco che è Wall Street.
I personaggi
Un punto veramente forte di Billions è il rapporto tra Axelrod e Chuck: perfetta nemesi l’uno dell’altra. La guerra tra i due sarà di intelligenza, strategia. Ognuno convinto di essere dalla parte della ragione. Il primo pensa che al mondo esistano solo sciacalli invidiosi che vogliono vederlo cadere dal trono. Il secondo è convinto di essere un servo della legge e che il suo miliardario antagonista nasconda troppi segreti per essere pulito.
Axelrod, interpretato da Damian Lewis, è simpatico, alla mano. Dà confidenza a tutti, non fa il superiore. Concede sempre una possibilità a chi se lo merita. Lui è sopravvissuto all’attentato dell’11 settembre perché lavorava al World Trade Center e, tutt’oggi, paga le spese alle famiglie dei suoi colleghi morti. Non vuole neanche che la notizia trapeli perché è un aspetto della sua vita privata. Ama essere un dio buono e misericordioso. Chuck, all’opposto, è un uomo serio, impeccabile, ha sempre rifiutato favori e ha sempre applicato la legge nel modo più corretto e onesto, anche contro i proprio interessi, anche schiacciando le persone. Inoltre, a interpretarlo, è un perfetto Paul Giamatti, che da solo vale la visione della Serie Tv.
Billions merita decisamente una chance.
Perché in fondo, tutti ci chiediamo come sarebbe vivere nell’Olimpo degli dei. Ma più sei in alto, più devi temere quelli che sono rimasti in basso.
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