Armate della nostra vita social ci siamo quindi incamminate verso il “BASE”, luogo che avrebbe ospitato il Black Future Social Club.
L’accesso alla sala principale era riservato solo a chi aveva 1000 follower su Instagram. Per ottenerli bastava seguire delle semplici istruzioni, ad esempio: pubblicare una foto dell’evento sul proprio account commentandola con l’hashtag #BFSC.
Guardandomi intorno mi sembrava di vivere in un episodio di Black Mirror (mi riferisco soprattutto a Caduta Libera). Avevamo tutti il telefono in mano: per scattare foto, per comunicare agli amici lo svolgersi dell’evento. Ma soprattutto: per riuscire ad accedere alla sala principale. Per lo scopo, gli organizzatori hanno preparato dei cartelli ironici da utilizzare per le foto da pubblicare su Instagram, sottolineando l’importanza di essere un influencer in quel determinato momento. All’ingresso della sala principale abbiamo mostrato il nostro profilo Instagram e in base al nostro seguito social (da 1000 a 30.000 follower) siamo stati suddivisi in tre classi. Il funzionamento era molto semplice: il cibo che ti ritrovi nel piatto è direttamente proporzionale al tuo numero di follower.
Entrando nella sala abbiamo notato il lunghissimo tavolo illuminato e i camerieri ci hanno ricordato l’importanza di essere social, invitandoci a condividere le foto dei nostri piatti con gli amici.
Ci siamo accomodate e siamo state servite in base alla nostra classe di appartenenza.
Una parete della stanza, chiamata Social Wall, mostrava l’apprezzamento dei post condivisi dagli utenti: chi otteneva pochi like alla propria foto avrebbe dovuto (metaforicamente) lasciare il locale.
Prima di tornare al presente, uscendo dal club del futuro, abbiamo avuto il piacere di conoscere Sabrina, responsabile Social Media Marketing di Netflix. Congratulandoci per l’ottima organizzazione della serata le abbiamo chiesto come mai proprio Instagram, rispetto agli altri social network, è stato posto al centro dell’evento. Ecco la sua risposta:
Instagram sta avendo sempre più peso in Italia. Grazie alla sua attività visual permette di fare non solo storytelling, ma dà valore soprattutto all’immagine. Mentre Facebook è ancora abbastanza integro come social network, in quanto vengono simulate delle relazioni semi-reali, Instagram può essere definito il “social delle apparenze”: è più superficiale, si dà molta importanza ai follower e ai like ai post.
Queste parole, insieme alla nostra partecipazione al Black Future Social Club, non possono far altro che darci uno spunto di riflessione. Quanto è rilevante per noi l’immagine? Ma soprattutto, in futuro avrà la stessa importanza di oggi? Rimaniamo spesso, forse anche troppo, legati a quello che il nostro seguito social pensa della nostra vita. Ma dietro ad una fotografia o a un semplice numero di follower nascondiamo molto di più ed è così che vogliamo che sia. Veliamo i difetti e le imperfezioni con un filtro, acquisiamo follower utilizzando un’applicazione apposita. Diventare influencer può essere tanto facile quanto ingannevole.