Guardando Black Mirror abbiamo pianto, ci siamo arrabbiati, abbiamo riflettuto, abbiamo provato quel senso di angoscia strisciante che solo questa serie ci sa dare. Ma abbiamo anche ascoltato dell’ottima musica. Black Mirror è una vera miniera d’oro per gli appassionati: il solo episodio speciale interattivo Bandersnatch contiene un sacco di perle dei mitici anni Ottanta. Abbiamo raccolto quelle che secondo noi sono le canzoni più rappresentative della serie distopica, non solo per il loro valore intrinseco, ma anche per il ruolo che rivestono nei singoli episodi.
Pronti a versare una lacrima sul dancefloor?
1) Frankie Goes to Hollywood – Relax
Quando questa canzone uscì nel 1984 (anno in cui è ambientato questo episodio speciale di Black Mirror) fece scandalo. Non solo per il video, girato in un gay bar sadomaso, o per l’aggressiva campagna pubblicitaria in cui si tiravano in ballo i Duran Duran con affermazioni sessualmente esplicite, ma soprattutto per la tematica del testo, che parla esplicitamente di orgasmo. In Black Mirror diventa una sorta di metafora del martellamento costante a cui è sottoposto il protagonista. Non c’è relax per lui, costantemente in preda all’ansia, alla sensazione che qualcosa di più grande lo stia manipolando. E in effetti, è proprio così: e tutti abbiamo fatto un salto sulla poltrona quando il protagonista si rivolge a noi, e ci siamo sentiti un po’ colpevoli e malvagi.