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In Bandersnatch ci sono ben 8 riferimenti ad altri episodi di Black Mirror

Black Mirror
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Ancora una volta Black Mirror si è dimostrata la serie avanguardista e innovativa che l’ha sempre contraddistinta dalla maggioranza degli altri prodotti televisivi. Contrariamente agli ultimi episodi, lo show creato da Charlie Brooker torna a stupire e lasciare il proprio pubblico letteralmente senza parole. L’episodio Bandersnatch, rilasciato il 28 dicembre sulla piattaforma Netflix, fa da apripista per l’attesa quinta stagione. Se questo è un assaggio di ciò che dobbiamo aspettarci, non vediamo l’ora.

Siamo nel 1984, Inghilterra. Protagonista dell’episodio è il giovane Stefan. Un ragazzo problematico, in conflitto con il padre e con il solo desiderio di realizzare il videogioco dei suoi sogni. Un videogioco basato su uno dei suoi romanzi preferiti, appunto Bandersnatch, dello scrittore Jerome  F. Davies, in cui il lettore è chiamato a compiere una serie di scelte per portare avanti la storia.

L’episodio è una matrioska. Il libro di Davies funziona all’interno del videogioco e il videogioco a sua volta funziona dentro l’episodio. Siamo noi stessi, infatti, attraverso un modello “Choose Your Adventure” a gestirlo. 

La natura metanarrativa della puntata (che ricorda le strutture più arzigogolate dell’ultimo Calvino e dell’Ulipò) rendono Bandersnatch un episodio unico nel suo genere. Un prodotto di qualità e di intrattenimento che ci tiene incollati dall’inizio alla fine, o meglio le fini, e allo stesso tempo rappresenta la più autentica natura di Black Mirror. Charlie Brooker sembra essere tornato ai fasti di un tempo, dopo la spiacevole parentesi rappresentata dalla quarta stagione che, se non fosse per due episodi, potrebbe facilmente finire nel dimenticatoio.

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Raccogliendo l’eredità di Black Museum, l’episodio in assoluto più autoreferenziale di Black Mirror, Bandersnatch “nasconde più o meno in bella vista” numerosi riferimenti ai precedenti episodi. Alcuni fanno persino parte del tessuto narrativo dell’episodio stesso, quasi che la storia di Stefan sia legata nello specifico a un’altra storia di manipolazione e controllo.

Voi siete riusciti a individuare tutti i riferimenti? 

1) Il poster di Metl Hedd

Il regista dell’episodio, David Slade, è lo stesso che ha diretto il dibattuto Metal Head (4×05) della passata stagione. Quando Stefan incontra Mohan Takur negli uffici della Tuckersoft ecco campeggiare il poster in bianco nero con protagonista l’odioso cane robotico. Il poster compare altre volte nel corso dell’episodio, per esempio nel negozio dove Stefan compra i vinili. Nell’episodio, infatti, Metl Hedd è un videogioco di successo creato da Colin Ritman, idolo del protagonista.

Inoltre, come molti fan avevano precedentemente teorizzato, è stato confermato che l’episodio Metal Head della quarta stagione fosse difatti proprio un videogioco. I conti tornano.

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2) Saint Juniper 

La dottoressa Haynes, che ha in cura Stefan, lavora al Saint Juniper Medical Practise. Ovviamente si tratta di un riferimento a uno degli episodi di maggior successo della serie tv: San Junipero (3×04). Inoltre, anche Rolo Haynes, l’uomo sadico e senza scrupoli di Black Museum (4×06), lavorava al Saint Juniper Hospital (stesso cognome, curiosa coincidenza non trovate?). Un’ altra prova che il mondo di Black Mirror potrebbe essere più connesso di quanto credessimo.

Ma mai quanto il prossimo punto!

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3) TCKR Systems 

La TCKR è una società specializzata nella tecnologia neurale, presente in diversi episodi di Black Mirror. Stiamo parlando di Playtest (3×02) e ancora una volta di San Junipero (dove era responsabile del VR) e Black Museum (la tecnologia che permetteva ai dottori di sentire quello che provavano i pazienti). Tutti questi episodi sono ambientati nei giorni nostri.

Sembra quindi probabile che la TCKR più evoluta e dedicata ai meccanismi neurali non sia altro che un’evoluzione della Tuckersoft del 1984. 

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4) I sottopancia del finale alternativo

In un dei finali alternativi vediamo un’ormai adulta Pearl Ritman, figlia di Colin e della sua ragazza Kitty, alle prese con Bandersnatch nel tentativo di ridar vita al videogioco di successo degli anni Ottanta, al quale erano però seguiti tragici incidenti legati alla figura del suo creatore.

Tralasciando il finale in sé e per sé (uno dei più belli comunque tra quelli possibili) la nostra attenzione si deve focalizzare sulle notizie che passano nel sottopancia della trasmissione che sta intervistando Pearl:

The Waldo Moment (2×03) “Liam Monroe entra a Buckingham Palace”
Crocodile (4×03) “Memoria pionieristica della polizia del Regno Unito”
USS Callister (4×01) “La Space Fleet si riunisce agli Emmy”
The National Anthem (1×01) “L’ex primo ministro Michael Callow vince Celebrity Bake Off
Hated in the Nation (3×06) “Granular sta per svelare il prototipo di drone impollinatore”

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5) Nohzdyve

Quando Stefan incontra Colin per la prima volta, vediamo quest’ultimo al lavoro sul suo ultimo videogioco. Il nome è un chiaro omaggio a Nosedive (3×01), l’episodio con protagonista Bryce Dallas Howard in cui la tua posizione nella scala sociale è determinata dai voti ottenuti dagli altri. Nel caso di Nosedive, il giudizio degli altri è vitale. Letteralmente.

Nel videogioco di Colin assistiamo pure a un tipo di caduta, anche se fisica e non metaforica come nel caso dell’episodio della terza stagione. 

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6) L’articolo di giornale 

In un altro dei finali alternativi in cui Stefan finisce con l’uccidere il padre (errore nostro, ooops), su un numero del Sun vediamo riportata la notizia insieme ad altri annunci dell’ultima ora. Questi corrispondono ad altri tre episodi precedenti di Black Mirror. Eccole nel dettaglio dall’alto verso il basso:

The Love Machine: “La futuristica macchina dell’amore è stata sviluppata dal software BRB. I programmatori sperano di riuscire nell’intento di far trovare a ciascuno la propria anima gemelli. Per i nostri cuori solitari andate a pagina 20″. Questo è un chiaro rimando a Hang the DJ (4×04).

Space Fleet: “Il lungo atteso terzo capitolo di Space Fleet è stato finalmente mandato in onda. Il noto programma televisivo di genere sci-fi continua a conquistare gli spettatori. La recensione completa a pagina 12”. Space Fleet non è altro che lo show preferito di Robert Daly, dio crudele dell’ episodio USS Callister (4×01).

15 Million Talent Team: “Il talent show Hot Shot inizierà con una nuova stagione agli inizi del 1985. Se pensate di avere tutte la carte giuste, andate a pagina 10 per ulteriori dettagli”. Questa volta il riferimento è legato al ben noto Fifteen Million Merits (1×03), dove il talent show in cui le persone sperano prima o poi di comparire si chiama proprio Hot Shot.

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7) Il simbolo di White Bear 

Senza dubbio il collegamento più inquietante e anche il più interconnesso alla storia stessa di Bandersnatch. Quando Stefan comincia a dare segni di squilibrio mentale ecco che un simbolo si fa sempre più ricorrente, un simbolo che tutti i fan di Black Mirror conoscono e che fa riferimento all’episodio White Bear della seconda stagione.

Il simbolo nell’episodio speciale rappresenta graficamente l’idea di possibilità, a ogni scelta che compiamo ecco che se ne parano di fronte altre due tra le quali dobbiamo scegliere e così via. 

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8) Valdak’s Revenge 

Ultimo, ma non ultimo, un altro riferimento a USS Callister (l’episodio ha anche vinto agli Emmy quest’anno, quindi non è strano che ci siano così tanti riferimenti in questo episodio speciale). Nella stanza di Stefan, a un certo punto, possiamo notare un poster di Valdak, il personaggio che nell’episodio della quarta stagione era interpretato da Billy Magnussen.

Leggi anche: Black Mirror – Tutte le certezze che abbiamo già sulla quinta stagione