1) Rachel, Jack and Ashley Too (5×03)
Il primo posto se lo aggiudica il terzo episodio della quinta stagione perché rappresenta tutto quello che non deve essere Black Mirror.
Brooker ci ha abituato fin dall’inizio alla critica sociale, all’ironia graffiante e all’umorismo nero senza freni. Gli episodi finiscono male oppure con l’amaro in bocca, lasciandoci con tanti interrogativi, impressionati e stupiti da quello che abbiamo visto. È da sempre il suo punto di forza: Black Mirror non dà risposte, ma invita a farsi domande. Niente morale, niente consolazione. Tutto l’opposto di quello che fa Rachel, Jack and Ashley Too. Tematiche come il senso di inadeguatezza e il disagio adolescenziale vengono banalizzate, ridicolizzate da un morale da quattro soldi e un happy ending che nessuno voleva.
Gli stessi temi, seppur interessanti, sono troppi e sviluppati in maniera dozzinale per la mancanza di tempo. Gli errori di scrittura sono gravissimi, considerando che sui dialoghi brillanti Black Mirror basa il suo successo. La trama è sterile e i personaggi sono piatti, stereotipati, si comportano in maniera assurda e insensata.