A ME NON POTRÀ MAI SUCCEDERE
E invece tutto può succedere, quando la tecnologia ci inebria, facendoci sentire onnipotenti. Anche passare da una tranquilla serata a casa ad un’avventura stile Arancia Meccanica, a dover lottare per la vita al prezzo della nostra intimità e dei nostri segreti.
In un periodo in cui i casi di cyberbullismo sono all’ordine del giorno, Black Mirror ci ricorda che nessuno è al sicuro, e che il piccolo granello di sabbia della nostra cattiveria può portare a una tempesta nel giro di un clic.
IO NON SONO COSÌ
Questa foto ci dice niente? È la prima immagine che molte persone hanno di noi, curvi sullo smartphone, cercando di apparire, almeno nella realtà virtuale, migliori di quanto siamo. Black Mirror non vuole bacchettarci per l’uso che facciamo dei social, ci invita semplicemente a riflettere sulle conseguenze. Perché a volte, per curare la nostra immagine virtuale, trascuriamo quella reale. E questo ci chiude in un vuoto asfittico e claustrofobico, proprio come la realtà patinata e color confetto di “Caduta libera”.