Non avevamo idea che la nostra vita non sarebbe stata più la stessa quando, nel lontano 2011, abbiamo deciso di iniziare una serie tv di Channel 4 che, per premesse e struttura, ricordava molto la The Twilight Zone degli anni ’60. Black Mirror, però, va oltre la sua “genitrice”, già con quel primo episodio che non potremmo mai dimenticare, nemmeno provandoci con tutte le nostre forze. Attraverso una narrazione complessa e intricata, porta avanti una spietata critica sulla tecnologia e sulle sue ripercussioni su di noi e nella società. È proprio la tecnologia il filo conduttore dello spettacolo, trattata da diverse angolazioni e in molte tematiche differenti, che sostanzialmente possono essere racchiuse in 5 macrocategorie: la società regolata dai social, l’amore 2.0, la coscienza in formato pocket, il potere dei ricordi, il volto distorto della giustizia.
Eppure, sebbene ci sconvolga nel profondo, da quel giorno non abbiamo più potuto fare a meno di Black Mirror, attendendone la sesta stagione che, finalmente, è arrivata su Netflix. Abbiamo interiorizzato questa serie tv, ne siamo diventati fan e questo vuol dire far parte di una grande famiglia che condivide quei disagi che solo chi è in fissa con essa può capire.
E allora, andiamo ad elencare giusto qualcuno di quei disagi che solo i fan di Black Mirror possono davvero comprendere.
1 – Iniziamo da una semplice e innocua parola che per noi fan, dopo aver visto il primo episodio di Black Mirror, non avrà mai più lo stesso significato: maiale. No, non ci siamo ancora ripresi, né da QUELLA SCENA, né tantomeno dal pubblico che la guardava. E mai ci riusciremo.
2 – Anche le api, però, non scherzano. Insomma, chi, dopo Odio Universale, ne ha viste una senza provare una sensazione di terrore lungo tutta la schiena? Chi scrive ci ha messo un po’ prima di capire che erano semplici insetti e non degli agenti robotici pronti a uccidere, se viene loro comandato. E siamo subito corsi sui nostri profili social per controllare di non aver scritto niente di male su qualcuno. Perché nessuno merita di essere insultato o attaccato sui social; perché basta un semplice hashtag, come #deathto, per condannare a morte una persona. E ora, stiamo ben attenti a quello che postiamo.
3 – Non riusciamo più a guardare allo stesso modo i talent show dopo essere stati traumatizzati da una delle puntate più apprezzate di Black Mirror, 15 milioni di celebrità.
4 – Sembrava una cosa fichissima rivedere i nostri ricordi grazie alla tecnologia. Però, c’è un motivo per cui il nostro cervello dimentica determinate cose e Ricordi pericolosi ci ha rammentato il perché. Ma poi siamo certi che passeremmo tutto il tempo a rivedere la nostra vita, invece di viverla e di creare altre belle memorie. E dai, l’abbiamo pensato tutti: quanto sarebbe imbarazzante rivedere QUEI momenti con i nostri genitori?
5 – Già dopo tre episodi della serie di Channel 4 e Netflix – ma anche dopo il primo – abbiamo capito che Black Mirror non si può bingewatchare. Eppure lo facciamo lo stesso. Dopo, però, aver perso mezz’ora abbondante a fissare lo schermo nero, sconvolti. Ah, se ne sconsiglia la visione prima di andare a letto, o gli incubi sono assicurati.
6 – Abbiamo sentito letteralmente il nostro cuore spezzarsi mentre guardavamo Torna da me. Perché, anche se in futuro le persone potranno essere rimpiazzati da un robot, abbiamo capito che gli esseri umani sono insostituibili. Non sarà mai la stessa cosa.
7 – Orso Bianco è uno di quegli episodi dello spettacolo di Channel 4 e Netflix così sconvolgenti che ci fanno dubitare dell’umanità stessa. Ci spinge a chiederci chi sia davvero il criminale, perché lei sarà quel che sarà, ma era davvero necessario farle rivivere il suo peggior incubo giorno dopo giorno? Mentre gli zombie moderni la riprendono come fosse un fenomeno da baraccone? Tutto questo è semplicemente agghiacciante.
8 – Non abbiamo imparato niente da Vota Waldo! in Black Mirror. In nessuna parte del globo. E la cosa peggiore è che ne siamo consapevoli.
9 – Pensavamo di essere salvi con l’episodio di Natale, ma poi ci siamo ricordati che cosa stavamo guardando. E abbiamo visto una delle puntate più spaventose e angoscianti dell’intera serie tv. Forse anche più di Giochi pericolosi.
10 – Parlando proprio di Giochi pericolosi, dopo averlo visto, chiamiamo sempre le nostre mamme, rispondiamo ogni volta che squilla il telefono e sono loro. Sempre. E se anche per un istante abbiamo pensato al lieto fine, Black Mirror ci ha sbattuto in faccia la realtà. In un episodio terrificate, anche e soprattutto per gli aracnofobici (infatti, a Ron Wesley non sarebbe piaciuto). Ah, e in soli 0.04 secondi.
11 – Abbiamo la stessa faccia di Bryce Dallas-Howard in Caduta Libera quando iniziamo e finiamo ogni singolo episodio di Black Mirror. Alleghiamo foto come prova.
12 – Nel profondo, siamo arrivati a chiederci quale sia il nostro punteggio social. Allo stesso tempo, siamo contenti di non doverlo mai scoprire o, almeno, lo speriamo. Perché Caduta libera ci ha mostrato che non bisogna avere pregiudizi e che, spesso, basta una singola valutazione per comprendere che qualcosa vale. Come quella donna camionista, l’unica che ha aiutato Lacie, nonostante il suo punteggio. Ce ne ricorderemo la prossima volta che guarderemo i locali su Tripadvisor.
13 – Nell’angosciante Zitto e Balla siamo passati dalla profonda pena al totale disgusto per Kenny in soli 50 minuti. Non solo da quel momento cancelliamo costantemente la nostra cronologia, ma siamo tutti andati a coprire la webcam. Sia mai che la lucina si accenda perché l’Elliot Alderson di turno ci sta hackerando il computer, anche se il massimo con cui potrebbe ricattarci è la nostra immagine struccata e in pigiama. E se non fosse per lo smartworking in pandemia, sarebbe ancora coperta.
14 – Ma poi, dopo questa puntata di Black Mirror, è salita quella voglia di buttare computer e smartphone nel cesso e andare a fare una passeggiata nel bosco. Anche se eviteremmo volentieri di incontrare un Kenny con il quale dover combattere…. Ok, a sto punto l’isola deserta non sembra una scelta così male per vivere.
15 – Se Torna da me ci ha spezzato il cuore in mille pezzi, San Junipero li ha presi tutti con dolcezza e l’ha rimessi insieme, con la colla rappresentata dall’amore bellissimo tra Kelly e Yorkie.
16 – Ma, San Junipero ha davvero un lieto fine? È una domanda a cui, tutt’ora, non abbiamo una risposta sicura e ci che divide in due fazioni distinte. Però, una cosa ci ha accumunato tutti: Heaven is a Place on Earth è diventato il nostro inno e continuiamo ad ascoltarla tutt’ora. Inoltre, Yorkie e Kelly non sono troppo Nomi e Amanita di Sense8? E lo adoriamo.
17 – Certo, non ci stavamo capendo molto all’inizio. Poi ci siamo ricordati, a venti minuti dalla fine, che è normale, perché stavamo guardando Black Mirror, mica una serie tv qualunque.
18 – “È più facile premere il grilletto se la vittima è un mostro”: questa frase del Gli uomini e il fuoco fa così paura e ci provoca ancora così tanta rabbia da non averla superata. Perché descrive come le autorità e i media distorcano la realtà, perché parla del futuro tanto quanto del passato.
19 – Quando, dopo USS Callister, iniziamo a pensare di avere un clone che sta soffrendo in una realtà virtuale creata da uno psicopatico programmatore. O forse siamo noi quei cloni? Comunque, per sicurezza, meglio eliminare ogni traccia del nostro DNA sulle cose. Non si sa mai. E si, magari saremo più gentili con i nostri avatar in The Sims.
20 – E potrà esistere tutta la tecnologia del mondo nel futuro, ma niente batte il soffio magico quando qualcosa smette di funzionare.
21 –Arkangel ci ha dimostrato che, spesso, i genitori sono la causa principale dei disturbi psicologici dei figli. C’è differenza tra l’essere protettivo e l’essere un maniaco del controllo, tra l’avere una tecnologia e abusarne. In fondo, sbagliando si impara, no?
22 – Black Mirror è quella serie tv che ci distrugge psicologicamente per tutti i suoi episodi, salvo poi regalarci quello che ci fa credere nel vero amore, ovvero Hang the DJ. E sì, l’amiamo anche per questo.
23 – Ma è anche quello spettacolo su Channel 4 e Netflix in cui una donna uccide ben quattro persone per non finire in prigione… per poi essere smascherata da un porcellino d’india. Oppure quella in cui cani robotici, simbolo per eccellenza di ciò che sta sotto all’essere umano, ci uccidono spietatamente e vederli nel mondo reale, più precisamente a Singapore, mette i brividi. Come il punteggio social in Cina.
24 – Ma quanto è divertente scorgere in una puntata dello spettacolo di Channel 4 e Netflix tutti gli easter egg degli episodi precedenti? E alla fine, abbiamo realizzato che siamo stati nel Black Museum per quattro stagioni! Lì, dove avremmo dato un grosso abbraccio a quella scimmietta di peluche, mentre assistevamo alla vendetta di Nish. Anche se non sappiamo quanto sia una buona idea avere la voce di nostra madre dentro la nostra testa…
25 – Eppure, la sensazione alla fine dalla quarta stagione è stata che, nonostante gli episodi siano belli e disturbanti, mancasse qualcosa. Che la serie tv, nel passaggio da Channel 4 a Netflix, si stesse rammollendo. Cosa che poi è stata confermata con l’episodio interattivo e nella quinta stagione.
26 – La nostra espressione alla fine si Striking Vipers è la stessa tanto amata dagli sceneggiatori di Occhi del Cuore e che a Stanis La Rochelle riesce così bene in Boris: basita.
27 – “Miss Me?” Sì, caro Andrew Scott. Ci eri mancato tantissimo e, ancora una volta, hai fatto vedere il tuo enorme talento nell’unico episodio salvabile della quinta stagione, così sottile nel descrivere come siamo talmente bombardati da moltissimi stimoli diversi da essere ormai insensibili e anestetizzati.
28 – Abbiamo così tante cose negative da dire sulla 5×03 che non basterebbe una collezione di romanzi interi per racchiuderla. È decisamente una delle occasioni più buttate al vento che abbiamo mai visto in TV e questo che ci fa decisamente infuriare. Più del lieto fine della puntata della serie tv di Channel 4 e Netflix.
29 – Non possiamo essere davvero fan di Black Mirror se, appena vediamo un film o un episodio pieno di tecnologia e fantascienza e con un pizzico di distopia, non pensiamo: beh, questo potrebbe essere una puntata di Black Mirror. Insomma, Giochi pericolosi ha un che di Inception, Torna da me di Her, Hang the DJ di Truman Show e The Lobster. E seriamente, potremmo continuare all’infinito.
30 – Infine, dopo averla vista e aver riflettuto sulle questioni che solleva, abbiamo capito di aver bisogno di un bravo psicologo. O almeno, di un amico che ci ascolti e che non ci faccia pensare alle cose brutte che potrebbero succedere in futuro. Come i robot assassini, la tecnologia invasiva o, peggio ancora, un’altra pessima stagione di Black Mirror.