La tecnologia è la nostra migliore amica. Non riusciamo a immaginare un mondo in cui questa non esista. Tecnologia in senso stretto è un qualcosa di innovativo che si è sviluppato ed evoluto in un determinato periodo storico. Il destino del mondo è quello di cambiare, come ci suggerisce Black Mirror.
I possibili sviluppi della tecnologia ci affascinano, ci spaventano e ci attraggono allo stesso tempo.
Così è nata la serie, che racconta tutte le possibili novità tecnologiche che il futuro ha in serbo per noi e ciò che ha colpito maggiormente il pubblico è come alcuni di questi scenari non siano affatto improbabili.
Il successo di Black Mirror ha riportato alla ribalta il concetto di distopia. Il futuro ha attorno a sé un senso di sublime che si manifesta in diversi modi. Utopia e distopia sono solo due facce della stessa medaglia. Eppure, quella su cui ci concentriamo maggiormente è la possibilità distopica del procedere del tempo. Siamo forse guidati da sensazioni che ci suggeriscono che sarà quello il nostro destino?
Black Mirror ci ha dato un assaggio di quello che potrebbe essere il nostro futuro dominato dalla tecnologia. I 19 episodi, più il film interattivo, raccontano diverse realtà fittizie (o quasi) in cui la tecnologia prende il sopravvento. Molti di questi ci hanno fatto riflettere: forse il futuro che dipingono non è poi così lontano. Ma quali sono gli episodi più distopici e quali siano quelli meno distopici della serie?
Per stilare questa lista, compito non semplice, ho preso in considerazione la definizione dell’aggettivo distopico. Ho deciso, pertanto, di considerare più distopiche le puntate i cui contenuti si allontanano maggiormente dalla realtà attuale. Noterete che non sempre gli episodi più distopici siano quelli che ci hanno fatto più paura: quelli che si avvicinano di più alla nostra quotidianità spaventano molto di più!
Ecco qui una lista di tutti gli episodi di Black Mirror dal più distopico al meno distopico.
1) 15 milioni di celebrità
È importante sottolineare che in questo episodio, come in altri, ci sono delle particolarità che rispecchiano la nostra società ma che sono inserite in contesti lontani da noi. Analizzando 15 milioni di celebrità bisogna sottolineare il ruolo centrale dell’intrattenimento, spesso spinto, dei programmi televisivi. Vedere le persone pedalare senza sosta per lavoro non è stato quello che ci ha fatto rabbrividire. Ciò non toglie che la realtà in cui si estende la loro quotidianità sia assurda e spaventosa. Tutti si muovono con indifferenza in un universo che a noi pare così sbagliato, ma nessuno è abbastanza insoddisfatto da ribellarsi. Tutti tranne il protagonista, eppure anche lui finisce per diventare una “vittima consapevole” del sistema.