3. SAN JUNIPERO
Veniamo ora all’aspetto dolente di questo articolo: perché inserire San Junipero nell’elenco delle puntata sopravvalutate? Perché non inserire altre puntate che reputo semplicemente brutte? Premessa: adoro San Junipero alla follia. È uno degli episodi che preferisco in assoluto di Black Mirror. Però vedendola, e soprattutto riflettendoci su alla luce della lettura di questo articolo, ho cambiato molto il mio punto di vista su questa puntata. Guardandola si viene galvanizzati dalla storia d’amore, atipica e straziante, tra queste due donne diversissime ma unite da un legame che travalica spazio, tempo e leggi della fisica.
Insomma, l’amore è il tema centrale della puntata. Un amore omosessuale, un tema caro a Netfllix, di cui si avverte l’impronta per tutta questa terza stagione. Si tende a considerare San Junipero come la puntata più “positiva” di Black Mirror, quella che ha dato inizio a quel trend di finali più o meno “lieti” che tanto ho criticato. San Junipero si vende così bene come storia d’amore che ci abbaglia, ci distrae e ci tira un pugno in pancia sul finale, in cui vediamo l’enorme distesa di coscienze virtuali e cogliamo all’improvviso l’orrore di questa felicità senza fine.
Il problema di tale puntata è proprio questo: nella sua bellezza distrae troppo da quello che è il vero tema, la coscienza virtuale e i suoi rischi, che era già stato sviscerato nella seconda stagione e sarebbe stato ampiamente utilizzato come riempitivo nella quarta (vedi Black Museum, puntata semplicemente brutta). In Torna da me, ad esempio, la storia d’amore era al servizio della critica sociale, verso quella commercializzazione dei sentimenti che porta a riferire il proprio amore a un feticcio, un organismo senza vita. in San Junipero la storia d’amore vive vita propria e fa quasi pensare di avere assistito a un lieto fine, mentre in realtà l’orrore dell’eternità ci si distende davanti.