3) Black Mirror – Odio Universale
L’essenza stessa di Black Mirror è rappresentativa in tale contesto. Come abbiamo detto in una distopia risulta già complesso parlare tanto di bene e male quanto di un lieto fine. Sono parecchi infatti gli episodi di Black Mirror a lasciarci con l’amaro in bocca. Persino quelli caratterizzati da una conclusione non totalmente negativa come San Junipero. La maggior parte di essi si conclude con un finale in cui una forma di malvagità incarnata dalla deriva dell’umanità, in un futuro possibile, ha la meglio sull’umanità stessa.
In questo senso tra i finali più inquietanti di Black Mirror possiamo citare Giochi Pericolosi, Orso Bianco, Gli Uomini e il Fuoco, ma Odio Universale potrebbe rappresentare il caso più eclatante.
Episodio conclusivo della terza stagione, in cui vengono fatti emergere alcuni temi di grande attualità: il potere dei social media, l’omologazione ai trend del web, l’odio diffuso online e tutte le sue possibili implicazioni. La visione distopica della combinazione di questi fattori raccontata nell’episodio si conclude in uno dei più spietati e inquietanti finali di Black Mirror. La vittoria della macchina sull’umanità e sulla ragione.
L’irrefrenabile ferocia dell’odio cieco e gratuito diffuso a suon di hashtag. Quello che sembra solo un innocuo commento online si tramuta letteralmente in una macchina di morte che sembra avere vita propria e conclude la sua corsa uccidendo proprio chi le aveva dato respiro. Gli hater del web che periscono della loro stessa sorte, senza poterlo evitare, morendo a migliaia sotto i colpi dello stesso odio che avevano contribuito a diffondere.