4) Hustle
La serie britannica del 2004 è un altro esempio – ma più in chiave umoristica – di distorsione dei concetti di bene e male a seconda dei punti di vista che ci vengono mostrati. Come nel caso di Dexter, anche in Hustle siamo di fronte a un gruppo di antieroi (anche se di uno spessore decisamente meno intenso di quello di Dexter) dei quali riusciamo a comprendere “valori” e necessità. Ma che restano tuttavia dei “cattivi”. Per lo meno in una società civile.
La stessa in cui un “ladro gentiluomo” resta pur sempre un ladro, e la vittima di una truffa resta pur sempre una vittima. Per quanto deprecabili siano le azioni di quest’ultima, l’ultima parola spetta comunque alla giustizia, non a uno o più fuorilegge. Ecco perché, nonostante toni e narrazioni decisamente particolari, Hustle appartiene alla cerchia di serie tv in cui alla fine è proprio il male a vincere. E per quanto questo sia rappresentato dai protagonisti a cui abbiamo finito per affezionarci, non smette di essere “il lato oscuro della forza”.