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Blocco 181, la recensione del finale di stagione: fuoco alle polveri

Blocco 181
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Si è conclusa la prima stagione di Blocco 181, la nuova ambiziosa serie targata Sky. Ci aspettavamo grandi cose dalla chiusura di questo primo capitolo e, sicuramente dal punto di vista della messinscena, le aspettative sono state ripagate. Un finale che assume più il valore di un nuovo inizio, come se l’intera prima stagione sia stata un unicum volto ad aprire allo spettatore le porte del mondo del Blocco e della Misa, come un libretto delle istruzioni, in favore di una trama che ha ancora tanto da raccontarci. La nostra recensione.

Una regia da Serie A

blocco 181

Che la regia di Blocco 181 mirasse a raggiungere un proprio stile visivo, una propria identità, lo abbiamo capito molto prima del finale di stagione. Giuseppe Capotondi ha regalato diverse perle agli spettatori, sfruttando una fotografia molto forte ed intensa, composta spesso da luci e colori stroboscopici che rimandano ad una dimensione quasi onirica, rituale, proprio come se il tema della spiritualità (di cui vi abbiamo parlato più approfonditamente qui) sia stato declinato in più strati del tessuto narrativo. Potremmo racchiudere tra le “scene clou” innanzitutto le solenni sedute di Lorenzo, che oltre a mostrare un lato non scontato del traffico di droga, racconta questa pratica in modo decisamente spettacolare: quello di Lorenzo è un vero e proprio rito, lo vediamo spogliarsi di tutti i suoi averi e problemi e concedersi all’eccesso, con una iniezione che trasporta lui e il pubblico in una dimensione quasi sovrannaturale, fluttuante. E poi ancora le scene che raccontano la sensualità e la passione dei tre protagonisti, che sfogano il proprio istinto e contemporaneamente abbracciano la sfera del proibito, demistificandola in modo eccellente. La forza della regia in questo tipo di scene sta nel riuscire a non banalizzare l’atto, a sopraelevare il suo significato a un qualcosa di molto vicino alla spiritualità, senza però risultare volgare o spingendosi in una direzione di puro esibizionismo. 

blocco 181

Ma un plauso va necessariamente fatto alla scena dell’omicidio di Rizzo. Da una parte Lorenzo, il tramite, il traditore. Dall’altra Rizzo, forse il personaggio meno incisivo, ma che rappresenta il Blocco nella sua anima. L’esecuzione della Misa alternata alle immagini di Lorenzo che affoga i suoi sensi di colpa nei soliti locali, tra droghe, sesso e alcol. L’abbraccio di Giuda, quello che i due amici si scambiano non molto prima, e che si tramuta nell’esecuzione barbara del capo del Blocco. Geometricamente le due scene collaborano l’una con l’altra mostrando i due grandi macro temi di Blocco 181: l’eccesso come sfogo e repressione, ma anche come rivelazione del male, del tradimento. Dall’altra la violenza, la vendetta, l’appartenenza ad un contesto che nega a priori l’altro e che comporta una guerra di potere. E queste due scene sono legate assieme da una spiritualità di fondo che si conferma essere la matrice tematica della serie.

Siguanaba 

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La Siguanaba è un’entità sovrannaturale tipica della tradizione folkloristica sudamericana. Si tratta di uno spirito maligno multiforme, che assume le sembianze di una donna attraente per attirare gli uomini, le sue vittime, prima di rivelare il suo volto che è quello di un cavallo o, in alternativa, di un teschio. Agli uomini si presenta appunto come una donna molto sensuale, ritratta storicamente nelle sue nudità o coperta da angelici vestiti bianchi. Le piace agire nell’oscurità della notte, attirando gli uomini al buio, nelle notti senza luna, non mostrando loro la sua reale identità, apparendo come quello che essi cercano, in un primo momento, per poi rivelarsi e trascinarli in un vortice di follia senza via d’uscita. La Siguanaba è anche una donna dalle umili origini che diviene regina, che prende il controllo con severità, imponendosi sugli uomini, suoi sudditi, che non la considerano all’altezza. La prima è la spiegazione storica del termine Siguanaba, la seconda è l’accezione che si da al ruolo di Bea in Blocco 181. Il suo destino è sempre stato quello di comandare, di sedersi al tavolo più importante e di avere un ruolo centrale all’interno della Misa. Ricardo lo sa e lo ha sempre saputo, ed è per questo che le affida il ruolo di reggente, mentre continua a scontare la sua pena. Ma al contempo il palabrero è al corrente della pericolosità dei poteri della Siguanaba, e dunque finisce per prevaricarla, pur sempre in tono di sfida. Nell’ultima sequenza della prima stagione di Blocco 181 il personaggio di Ricardo emerge definitivamente: è un uomo sicuro di sé e dei suoi poteri, in grado di influenzare l’intera Misa anche da dietro le sbarre. Mette Bea di fronte alla realtà dei fatti, sa che sceglierebbe il cuore, se potesse, ma il senso d’appartenenza alla Misa è qualcosa di imprescindibile e indissolubile, è dovere.

Bea non ha ancora compreso la reale entità dei suoi poteri, perché di questo si parla, ma avrà sicuramente tempo e modo di farlo. In Blocco 181 l’abbiamo vista attirare a sé Ludovico e Mahdi, due amanti ma anche discepoli, in un certo senso, perché pendono dalle sue labbra e la venerano come una regina, non solo come una amante nell’accezione carnale del termine. Il rapporto tra i tre è stato un po’ confusionario negli ultimi episodi, c’è stato più spazio per esplorare l’intimità dei vari personaggi in singolo, oltre che per tracciare il disegno del conflitto in procinto di esplodere, ma la Siguanaba ha comunque mantenuto un ruolo centrale. Bea riesce a farsi rispettare come le cattive se necessario, nel momento in cui confina Nacho alla prigionia per aver violentato la sua amica, e nel momento dell’ “incoronazione”, rappresentata dalla consegna del machete, lo scettro ancora sporco di sangue destinato alla regina povera, quella che proviene dal nulla e che si è fatta da sola, o che deve ancora realizzarsi. Questo perché ancora è acerba, Bea, di certo non ha preso piena consapevolezza delle sue potenzialità, si trova nel limbo infernale dal quale dovrà emergere prendendo una posizione e difendendola fino alla morte. E questo fondamentalmente è il punto centrale dal quale Blocco 181 deve ripartire nella prossima stagione, il focus del personaggio più incisivo e ricco di significati e interpretazioni: la Siguanaba.

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