Attenzione! Il seguente articolo potrebbe contenere spoiler su Bob’s Burgers
Che siano animate oppure no, sitcom e serie tv accompagnano ormai la quotidianità della maggior parte delle persone. Se fino a qualche anno fa non erano molti coloro che si accingevano a seguire i “telefilm”, al giorno d’oggi questi ultimi sono un argomento di discussione sempre più interessante e che appassiona davvero tutti, dagli adulti ai bambini. Le sitcom animate, a differenza delle serie tv, sono sempre un po’ più “ignorate”: non tutti ne parlano, perché c’è ancora chi pensa, soprattutto in Italia, che siano esclusivamente prodotti “da bambini” nonostante, come ben sappiamo, molto spesso trattino temi che possono essere considerati tutt’altro che leggeri.
Ci è capitato in più di un’occasione di analizzare sitcom e serie animate come I Simpson, Futurama, BoJack Horseman e chi più ne ha più ne metta. Ma ci sono anche prodotti che, nonostante non siano conosciuti tanto quanto quelli che abbiamo citato, possono essere considerati altrettanto interessanti. Bob’s Burgers, per esempio.
Bob’s Burgers, serie animata la cui prima stagione risale all’anno 2011, è stata creata da Loren Bouchard (co-creatore anche di Home Movies) per la rete televisiva Fox. Oggi conta ben 12 stagioni, oltre 200 episodi ed è ancora in corso, benché nel nostro Paese l’ultima stagione sia ancora inedita. Dal settembre del 2014, inoltre, grazie a Dynamite Entertainment è stata rilasciata anche una serie a fumetti dedicata proprio a Bob e la sua famiglia, mentre nel 2017 è stato pubblicato un album di colonne sonore basate sulla sitcom in questione. Nominata nel corso degli anni per diversi premi, Bob’s Burgers è stata classificata da TV Guide tra i 60 migliori cartoni animati di tutti i tempi e ha vinto due Emmy Award per il miglior programma animato, dopo aver ricevuto la candidatura per ben sette anni consecutivi.
La trama di Bob’s Burger ruota attorno alla vita quotidiana della famiglia Belcher, composta da Bob, Linda e i loro tre figli: Tina, Gene e Louise. Bob, protagonista della sitcom, passa quasi tutte le sue giornate nel ristorante che gestisce e, nonostante sia molto bravo tra i fornelli, nella maggior parte dei casi non ha la minima idea di come mandare avanti la propria attività. Accanto a lui troviamo sempre sua moglie Linda, una donna intraprendente e che è costantemente pronta a tirare fuori delle idee innovative (e nella maggior parte dei casi anche abbastanza stravaganti) perché cerca di attirare clientela nel loro ristorante o perché, molto semplicemente, ne ha voglia. La figlia maggiore dei Belcher, Tina, è un’adolescente molto insicura e riservata, che nella maggior parte dei casi finisce per essere considerata “stramba” per i suoi modi di fare e per le sue fantasie a dir poco sui generis. Gene, l’unico figlio maschio della coppia, è un aspirante musicista, mentre la piccola Louise (che è solita indossare un cappello a forma di orecchie di coniglio) ha un senso dell’umorismo generalmente insolito, a volte macabro, e ha dimostrato in più di un’occasione di essere molto più furba dei suoi fratelli maggiori.
Nonostante Bob’s Burgers non abbia – almeno apparentemente – molte differenze rispetto alle classiche sitcom animate che hanno come protagonista una tipica famiglia americana, il punto di forza della serie in questione è senza ombra di dubbio la caratterizzazione dei personaggi e una comicità non esageratamente “forzata”. Sin dal primo episodio, infatti, riusciamo a delineare quasi nel dettaglio quali siano le caratteristiche principali dei membri della famiglia Belcher, partendo dallo sfortunato Bob fino ad arrivare alla piccola e a volte inquietante Louise. La comicità di Bob’s Burgers non punta a far ridere “eccessivamente”, ma è piuttosto riservata a un pubblico che, nonostante le apparenze, è disposto a darle una chance: concorderete con me nell’affermare che non tutti sono pronti ad apprezzare gag sul cannibalismo, sulle molestie ai bambini o su rapine e omicidi. Le suddette tematiche vengono trattate dalla famiglia Belcher come se fossero il loro pane quotidiano: vediamo dunque la piccola Louise che scherza sui molestatori di bambini affermando che nessuno si avvicinerebbe mai a suo fratello, ma anche una vecchia fiamma di Linda che pur di screditare Bob e il suo ristorante decide di mettere in giro la voce che negli hamburger venduti sia presente anche della carne umana.
Nonostante dunque i temi trattati possano essere considerate a volte anche un po’ “pesanti”, le battute dei personaggi non sono mai troppo esplicite o volgari: la comicità che abbiamo modo di vedere e apprezzare in Bob’s Burgers può essere considerata in un certo senso più “adulta” rispetto alle altre a cui siamo stati abituati nel corso degli anni. Le gag che ci vengono presentate non sono le solite trite e ritrite e sono soprattutto sempre legate a tutti – o quasi – i Belcher: nella maggior parte dei casi, infatti, è l’intera famiglia a dover affrontare una nuova difficoltà, una sfida per il ristorante o anche semplicemente un nuovo “esperimento” voluto da Linda (come il trasformare la loro casa in un Bed and Breakfast).
Possiamo considerare Bob’s Burgers come la comedy più rilassante di Fox, semplicemente perché non è troppo “pretenziosa” e non vuole farci necessariamente ridere a crepapelle. Bob e la sua famiglia ci fanno sorridere, a volte con ironia, a volte facendoci pensare: “ma davvero sto guardando una sitcom animata in cui c’è un’adolescente che ripete per un intero episodio di avere dei pruriti intimi?”, ma sempre con leggerezza. Ci ritroviamo dunque a seguire un episodio dopo l’altro, rendendoci conto che più puntate guardiamo, più la serie acquisisce una personalità tutta sua, che non vuole assolutamente avere nulla a che fare con altre comedy che ci parlano di famiglie più o meno classiche.
Nonostante le recensioni contrastanti che ha dovuto subire la prima stagione di Bob’s Burgers, Fox ha deciso di puntare sulla serie in questione. Le stagioni successive hanno ricevuto feedback tendenzialmente positivi e la rete televisiva che le ha “dato vita” ha infatti continuato a proseguire per la sua strada, nonostante fosse in salita, donandoci un piccolo gioiellino che non ha nulla da invidiare alle altre sitcom sue contemporanee. Bob’s Burgers ci mette un po’ a farsi apprezzare pienamente e a farci comprendere il vero umorismo della serie ma, dopo soltanto una manciata di episodi, ci rendiamo conto del fatto che non abbiamo assolutamente sbagliato a darle un’opportunità. Dobbiamo soltanto essere pronti e consapevoli di avere di fronte un prodotto che non si fa problemi a scherzare su tematiche delicate, nonostante lo faccia sempre in maniera sottile e non eccessivamente esplicita o volgare. Una volta messo in conto questo, non ci resterà che goderci una serie senza eccessive pretese, simpatica e rilassante come poche altre e ringraziare Fox per aver puntato, nonostante le difficoltà iniziali, su questo show che – ammettiamolo – meriterebbe molto più successo di quel che effettivamente ha.