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Crime e distopia: i due corpi simbiotici di Bodies

Sappi che sei amato. È questo il mantra al centro dell’universo distopico mostrato da Bodies, miniserie Netflix disponibile da ottobre (qui la lista delle migliori serie di ottobre secondo la community) sulla piattaforma streaming. Se non l’hai ancora vista, puoi recuperarla qui alla pagina dedicata Netflix. Il desiderio di Elias Mannix (Stephen Graham) di fondare una società basata sull’universale consapevolezza di essere amati ha avuto origine in seguito alla privazione di quell’amore sperimentata dal protagonista nel corso della propria vita; il sentimento di inadeguatezza che ha contraddistinto tutta la sua esistenza, unito a dolore, rimpianti, lutti, hanno insinuato in lui la certezza di non essere ben voluto da nessuno, e il desiderio utopico di dover fondare un Nuovo Ordine in cui, quel sentimento, non sfiorasse mai più alcun individuo.

Fondare una società totalmente diversa da quella esistente implica però la definitiva cancellazione del passato; l’adolescente Elias decide allora di detonare una bomba che porterà alla morte di milioni di persone pur di garantire a se stesso e a tutti i sopravvissuti un nuovo inizio, assicurato dall’esperienza di un uomo che lo guida attraverso dei messaggi registrati anni prima. L’esplosione della bomba nel 2023 porterà con assoluta certezza, a detta della voce di quell’uomo ascoltata attraverso le cuffie, a un mondo migliore nel 2053. Elias può esserne sicuro poiché l’ha già vissuto, quella società l’ha già fondata e quella voce che lo guida dal passato è proprio la sua.

Il paradosso ontologico di Elias è il perno del loop temporale in cui ci catapulta Bodies, diramando la narrazione in 4 diverse epoche: 1890, 1941, 2023 e 2053. A dare il via alla vicenda, però, non è la storia di Elias, ma il ritrovamento dello stesso identico corpo nelle quattro diverse epoche.

I viaggi temporali sono infatti solo il punto di unione tra la distopia e il crime, i due veri corpi simbiotici di Bodies.

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Bodies – Linee Temporali

Il ritrovamento del cadavere è infatti il pretesto narrativo per cui i diversi detective protagonisti della vicenda avviano l’indagine che li porterà, in seguito, a scoprire e fermare il loop temporale. Il corpo viene ritrovato sempre nella stessa posizione e nelle stesse condizioni: senza vestiti che possano collocarlo in un’epoca o estrazione sociale specifica, senza tracce di sangue che certifichino che l’omicidio sia avvenuto in quello stesso luogo del ritrovamento e, soprattutto, senza traccia del proiettile che l’ha ucciso e che dovrebbe essere ancora nel suo cervello non essendoci un foro di uscita. Mentre nel 2023 la detective Hasan (Amaka Okafor) segue la pista del terrorismo, l’indagine del detective Edmond Hillinghead (Kyle Soller) nel 1890 è guidata dalle fotografie scattate da un giornalista locale, che condurranno per prime al ricco Julian Harker.

Nel 1941 il ritrovamento del corpo da parte del detective Whiteman (Jacob Fortune-Lloyd) snoda un circolo di corruzione che riguarda la polizia locale e una donna sconosciuta che dall’altro capo del telefono dà indicazioni a Whiteman, ripetendo alla fine di ogni comunicazione il mantra “sappi che sei amato”. Know you are loved nel suo anagramma KYAL è il nome della società distopica in cui vive la detective Iris Maplewood (Shira Haas) nel 2053, l’unica dei quattro a ritrovare il corpo ancora in vita, seppur per poco.

Dalla linea temporale futura apprendiamo dell’esplosione della bomba nel 2023, che ha privato Maplewood della sua famiglia e dell’uso delle gambe; tuttavia, nella società futuristica fondata da Mannix, è possibile camminare grazie all’utilizzo di speciali congegni spinali che assicurano la mobilità degli arti inferiori anche a chi l’ha persa. Il desiderio di riacquistare l’uso delle gambe è stato il motore che ha spinto la giovane detective a unirsi a quella distopica società (apparentemente) perfetta, che se da un lato restituisce la libertà di movimento, dall’altro priva le persone del libero arbitrio. Le auto nel 2053, ad esempio, non solo si guidano da sole, ma conducono i passeggeri a una destinazione imposta dall’alto.

L’illusione del libero arbitrio è un tema ricorrente nei racconti distopici, ma in Bodies si estende soprattutto al piano morale: se la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni, quella verso una società in cui tutti sono amati lo è di cadaveri. 

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Iris Maplewood (Shira Haas)

Maplewood è la prima a riuscire a identificare il corpo, scoprendo con non troppa difficoltà che si tratta del professore universitario Gabriel Defoe (Tom Mothersdale). La giovane detective, una volta lasciato il cadavere in obitorio, si ritrova però di fronte al professore vivo e vegeto proprio all’università: è Defoe ad aver progettato la cosiddetta Gola che consente di spostarsi avanti e indietro nel tempo, utilizzata poi da Mannix per fondare la propria setta nel 1890 assumendo identità di Julian Harker.

Tornato indietro di 163 anni, Mannix/Harker diventa il bis bis bisnonno di se stesso, creando il paradosso ontologico della propria esistenza e di quella della setta stessa. Harker sposa la figlia del detective Hillinghead, iniziandola alla dottrina che la donna porterà avanti nel 1941 servendosi del detective Whiteman, protagonista della seconda linea temporale e artefice dell’omicidio di Harker. Per fermare il loop è però necessario impedire l’esplosione della bomba nel 2023, nella quale perde la vita il figlio della detective Hasan; mossa dalla volontà di proteggere suo figlio, Hasan convince Maplewood a viaggiare nel tempo, impedendo ad Harker di registrare quei messaggi relativi all’esplosione e ascoltati poi da Elias Mannix adolescente.

Il filo di comunicazione tra le epoche resta però il mistero del corpo di Defoe, ed è proprio nella sua componente crime che Bodies si differenzia da qualsiasi altra serie tv basata sui viaggi nel tempo. L’omicidio di Defoe diventa infatti imprescindibile per la risoluzione del loop, tanto che sarà la stessa detective Maplewood a sparare il colpo uccidendo l’uomo di cui aveva trovato il corpo, dando vita all’ennesimo e inevitabile paradosso, tornando poi lei stessa nel 1890 dove tutto ha avuto inizio.

Il principio è la fine e la fine è il principio: da Dark a Bodies, Netflix viola ancora una volta il principio di casualità.

Modificare gli eventi nel 1890 cambierà i destini di tutti i personaggi protagonisti della vicenda, sottolineando quanto ogni incontro, seppur effimero, rappresenti un tassello fondamentale nella vita tanto dei singoli quanto della collettività intera. Il criptico finale della vicenda sembrerebbe però dimostrare che neppure deviare il corso degli eventi abbia impedito la nascita della società distopica rappresentata dalla sigla KYAL; Il male, in fondo, non ha una fine né un principio tanto quanto il tempo. È solo possibile scegliere quale dei due valga davvero la pena governare. E se sei amante dello sci-fi, ti lasciamo con una lista delle migliori 5 serie tv degli ultimi 5 anni sul genere.