Guardandola da lontano, Bodkin (qui la nostra recensione) sembrerà l’ennesima Serie Tv crime di cui (forse) nessuno aveva bisogno, ma che tutti meritavamo. Le produzioni crime sono d’altronde tra le più ‘fortunate’ di Netflix. Non ci si aspetta sempre un grande capolavoro. Ci si accontenta di un buon prodotto elaborato a suon di colpi di scena e intrattenimento, creato ad hoc per farci passare un buon weekend senza troppe pretese. Insomma, le Serie Tv crime hanno più possibilità di sbagliare ma senza troppe conseguenze. Quel che conta è la storia, una rivelazione e dei personaggi quantomeno sopportabili. Per tutto il resto, sappiamo già che non tutto possa scomodare la parola capolavoro. L’importante, per un buon weekend, è una discreta Serie Tv che forse dimenticheremo, ma che di certo saprà essere anche apprezzabile.
Ed è in mezzo a questo equilibrio che nasce Bodkin, una Serie Tv prodotta dagli Obama da poco arrivata sulla piattaforma streaming Netflix. Chiedendo in giro, potremmo avere l’impressione che questa nuova produzione sia una specie di velata Only Murders in the Building, ma vi fermiamo subito: non è così. Il paragone nasce dall’ibrido che le due Serie Tv mettono in atto, dando vita a una narrazione crime supportata da un umorismo non troppo velato. Vista così, dunque, il paragone potrebbe sembrare calzante, ma è estremamente riduttivo.
Bodkin è ben lontana dal livello della Serie Tv ideata da Steve Martin. Ma resta comunque un valido prodotto supportato da cliché e stereotipi calzanti e misurati
Bodkin non si farà ricordare soprattutto per l’armonia del suo trio come nel caso di Only Murders in the Building, tantomeno renderà il suo tocco crime così iconico. Questa è infatti una produzione più sottile e silenziosa. Un crime supportato dal mistero e mandato avanti attraverso l’unica vera protagonista della storia: la cittadina. Caratterizzata da misteri senza apparente risposta e segreti divisi in ogni abitazione, Bodkin è una realtà che sembra sospesa nel tempo, complice anche l’impossibilità di trovarla su una mappa. La cittadina protagonista della Serie Tv non esiste infatti nella realtà. E’ frutto di un lavoro fittizio che la rende fedele solo a se stessa ma, al tempo stesso, anche al genere crime.
Per intenderci meglio, guardare Bodkin implica fare un viaggio nel genere, mettendo insieme tutti quegli ingredienti che hanno fatto la sua fortuna. La miniserie è infatti una velata parodia del true crime e della percezione che noi abbiamo di questo genere. Lo capiamo fin dalle battute iniziali quando un podcaster racconta come queste storie affascinino chi le ascolta. Descrive il modo con cui vengano percepite facendo la fortuna di chi decide di raccontarle. Insomma, se a un certo punto fosse apparsa Elisa True Crime, non ci sarebbe stato nulla di sbagliato.
E’ proprio su questo tipo di percezione ed effetto che Bodkin nasce. Questa miniserie Netflix sa infatti di non poter sbagliare, motivo per il quale decide di misurare bene le sue ambizioni senza mai andare oltre il suo limite consentito. Non si spinge oltre, cercando di creare un capolavoro. Si basta per quello che è, consapevole che i didascalici elementi true crime possano bastare a fare la sua fortuna. E ha maledettamente ragione.
Come anticipato, siamo in un fittizio paese dell’Irlanda. Freddo e umido, accoglie i segreti di tutti i suoi abitanti, supportando il silenzio che hanno sempre richiesto. Le cose sono però destinate a cambiare con l’arrivo dei tre personaggi principali. Un trio fatto di differenze e una discreta analisi psicologica mirata a richiamare tre diverse storie di vita. Da una parte troviamo un podcaster true crime affascinato dalla materia e sempre ottimista, dall’altra un’aspirante reporter e, in conclusione, la cinica Dove, una giornalista che non vorrebbe far parte di questo trio, e che invece si ritrova intrappolata in questo tunnel.
Se si ama il genere crime, Bodkin sarà la scelta giusta. L’ABC del genere supportato qui da una velata parodia, messa in atto soprattutto dallo sviluppo degli eventi. Il caso su cui i tre stanno lavorando non è infatti legato al presente, ma al passato. Le risposte che cercano sono infatti frutto di domande nate ben vent’anni prima, a seguito della scomparsa di tre visitatori. Mettendosi all’opera, i tre protagonisti – incoraggiati soprattutto dallo spirito del podcaster che mangia pane e true crime – cercano di indagare tenendo bene a mente i tipici cliché del genere. Ad esempio che non sempre le prime piste sono quelle giuste e che in una cittadina ristretta ci sono pù segreti che in una capitale.
Bodkin è un’opera semplice supportata da classici tocchi dark dovuti e necessari in un prodotto del genere. Ma il paradosso di Bodkin risiede proprio qui: nulla accade per caso. Perfino quell’ambientazione è un patto sottinteso tra la storia e noi. Perché la Serie Tv, in un certo senso, si rivolge direttamente al telespettattore quasi annunciandogli che tutto quello che cerca qui lo ritroverà. L’ambientazione sinistra che Twin Peaks ha messo in atto negli anni ’90, il tipico trio che cerca la verità, gli abitanti pieni di segreti spesso protagonisti delle opere statunitensi. E, soprattutto, l’uso di numerosi personaggi, utilizzati spesso per far brodo e confondere le idee. Bodkin sembra infatti prendere di mira soprattutto le Serie Tv americane e tutti i loro i cliché. Lo fa in modo velato, ma quasi deridendoli. Come a dire: sappiamo che voi la raccontereste così.
La nuova Serie Tv Netflix è un buon giallo, supportato da tutti quegli elementi di cui un buon amante true crime non potrebbe mai fare a meno. Talmente stereotipati da non essere mai stucchevoli grazie alla volontà diretta della Serie Tv di prendersene gioco, ma senza mai calcare troppo la mano. Bodkin è al tempo stesso uguale e diversa rispetto a tutte le altre Serie Tv. E’ il connubio imperfetto di tutto quello che abbiamo visto in giro, che qui ritorna in modo quasi elementare. Come se fosse uno schema. Prima si fa questo, poi si procede così e si deve concludere così. Una risposta infatti vi attenderà e darà il via a una storia che, se volesse, potrebbe perfino diventare qualcosa di più che una miniserie. D’altronde i tre protagonisti sono adesso pronti a tutto. Anche a svelare un nuovo intrigante caso.