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Le 8 frasi di BoJack Horseman che più colpiscono nel profondo

Bojack Horseman
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Mi sono avvicinata a BoJack Horseman incuriosita dai commenti positivi letti online. Dopo lo scoglio dei primi episodi ho scoperto una Serie Tv ricca, sarcastica, audace nelle tematiche trattate e nel suo voler sperimentare diverse soluzioni audiovisive.

In BoJack Horseman la critica alla società americana, e al mondo di Hollywoo(d) in primo piano, si intreccia all’introspezione psicologica dei personaggi. Primo tra tutti BoJack, nella sua dimensione di star che cerca di tornare rilevante agli occhi dei fan dopo il grande successo della sua sitcom anni ’90 Horsin’ Around. Allo stesso tempo BoJack tenta di districarsi nella sua vita personale, tra relazioni con amici, colleghi e partner, il rapporto conflittuale con la madre (e il padre) e quello distruttivo con se stesso.

La profondità di questa Serie Tv emerge dalla tematiche trattate e dai dialoghi, che portano lo spettatore a indagare la condizione umana e a ritrovare un po’ di se stesso in BoJack e negli altri personaggi.

In questa – per nulla esaustiva – lista ho selezionato alcune delle frasi che mi hanno spinto a riflettere sulla vita.

1) 1×12 – Più avanti

bojack horseman

“L’universo è solo un vuoto crudele e indifferente, la chiave per la felicità non è trovare un significato, ma tenersi occupati con stronz*te varie fino a quando è il momento di tirare le cuoia” – Mr. Peanutbutter

La felicità, o meglio la ricerca della felicità e l’impossibilità a raggiungerla, è uno dei temi centrali di BoJack Horseman, a partire dal primo episodio (“Responsabile della mia felicità? Non so esserlo nemmeno della mia colazione!” dice BoJack).

La frase di Mr. Peanutbutter lascia con l’amaro in bocca. Sembra suggerire che la soluzione giusta sia non pensare. Occupare il proprio cervello in varie attività, dal lavoro, allo studio, al volontariato, alla visione di una Serie Tv. Qualsiasi cosa che ti allontani dall’indugiare troppo a rimuginare sul significato del proprio passaggio sulla Terra.

Credo che nella vita di tutti ci siano stati momenti in cui abbiamo preferito dedicarci a qualche attività pur di allontanarci da una situazione, da un problema, da pensieri ossessivi. E nel frattempo la vita è scivolata via.

Questa frase così aspra nella sua dura verità ci lascia inoltre intravedere il “lato oscuro” di Mr. Peanutbutter. L’uomo-cane viene dipinto come l’eterno ottimista, positivo e spensierato; certamente è una persona felice. Ma, come gli altri protagonisti di Bojack Horseman, è un personaggio tridimensionale e non è esente dalla sofferenza, dalla rabbia e da tutte le emozioni negative. Lo capiamo da come svia dal confronto con il fratello Captain Peanutbutter e dalla frustrazione che emerge durante il litigio con Diane alla fine della quarta stagione.

Voler essere positivo, spensierato, pieno di impegni, indossando la maschera della felicità a tutti i costi, è un modo come un altro per (soprav)vivere.

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