4) BoJack Horseman e il suo rapporto con gli altri
“Ma mi sta capendo? Ma mi sente? Ma mi parla?” Queste sono le domande che spesso gli interlocutori si pongono quando hanno a che fare con Horseman, e la risposta a tutto questo arriva. Forse tardi, ma arriva.
BoJack non ascoltava, ma ha imparato a farlo. All’inizio della storia, non sapeva esserci in nessun modo, ma impara a farlo, lottando contro l’apatia e la sua voglia di non esserci. Non sarà semplice cercare di vincere questa battaglia – e forse non sapremo mai se sia stata vinta – ma il tentativo di provarci ha cambiato le sorti di molti rapporti. Era questo, probabilmente, che le persone che lo accerchiavano aspettavano: trovare almeno una volontà – da parte del fautore dei loro malesseri – di non volergli più fare del male.
Perché quando BoJack decide di sparire per vivere da solo un momento di solitudine che possa aiutarlo a comprendersi, lascia sole tutte le persone che gli sono attorno. Non dà spiegazioni, scuse o giustificazioni. Torna da questi momenti come se nulla fosse, pretendendo che tutti siano rimasti proprio dove li aveva lasciati ad aspettarlo. Non funziona così, e questo percorso durante le sei stagioni sarà fondamentale per capirlo.
Proprio per questo i suoi rapporti – di fronte a questa presa di posizione – tendono a migliorare. Fa qualcosa, nel miglior modo possibile per lui, per essere migliore e chiunque gli stia accanto riesce a cogliere questa volontà. Si preoccupa di più per gli altri, e facendolo regala a tutti una dimostrazione che mai si sarebbero aspettati. Non si tratta di accontentarsi, ma di comprenderlo.