Bojack Horseman è uno dei fiori all’occhiello di Netflix e chi l’ha guardata ha capito subito il perchè: la Serie animata creata da Raphael Bob-Waksberg è un autentico gioiellino che non si limita a essere intrattenimento spensierato con qualche battuta spinta o una comicità irriverente, ma si spinge oltre, provando a toccare temi esistenziali attraverso la vita del protagonista Bojack e delle persone (o animali) che si relazionano con lui. Le puntate cominciano a essere una più bella dell’altra nella seconda parte della prima stagione, dopo una fase introduttiva e di inquadramento di genere. È stato dunque difficile selezionare la migliore puntata di ogni stagione, ed è anche per questo che non ho potuto fare a meno di inserirne un’altra, appartenente alla stagione che ritengo al momento la migliore delle quattro. Addentriamoci, quindi, in questo breve ma intenso viaggio nella Hollywoo di Bojack Horseman.
1) Downer ending, 1×11
Siamo alla penultima puntata della prima stagione, precisamente nel momento in cui la biografia di Bojack viene diffusa su Internet da Diane, scatenando le ire dell’uomo-cavallo perchè non era affatto contento della rappresentazione (ahilui, veritiera) che emergeva da quelle pagine.
Questo è il momento più importante della stagione, perchè è qui che Bojack si rende conto di come viene visto dagli altri: un attore alcolizzato, drogato e fallito. Questo manda in crisi totale la sua già traballante personalità, e passa un giorno intero a drogarsi con Todd e Sarah Lynn: sotto gli effetti della droga, immagina la sua vita se avesse deciso di seguire la sua amica Charlotte nel Maine e, ripreso coscienza, si catapulta da Diane facendogli una triste richiesta: “Diane, per favore, ho bisogno che tu mi dica che sono una brava persona. Per favore, dimmi che lo sono”. La ragazza non risponde, lasciando l’episodio concludersi in un agghiacciante silenzio.