Nelle montagne russe emozionali rappresentate dai molteplici personaggi di BoJack Horseman, a volte, è facile dimenticarsi di Mr. Peanutbutter. Tra la depressione di Diane e i disturbi di BoJack, un labrador apparentemente felice e realizzato potrebbe, magari, passare in secondo piano. Eppure, a un’occhiata più approfondita, Mr. Peanutbutter è tutt’altro che gioioso e spensierato. Quando facciamo la sua conoscenza nella prima stagione, ci viene presentato un personaggio in netta contrapposizione con quello di BoJack, non solo per il carattere ilare, giocoso e gentile ma soprattutto per il modo in cui il mondo sembra volergli bene qualsiasi cosa faccia. Se BoJack è una figura detestabile, ormai lontana dai riflettori, dall’altro lato Mr. sembra trovare sempre il modo per farsi volere bene.
In BoJack Horseman, Mr. Peanutbutter rappresenta la star prezzemolina dello showbiz, quello che non passa mai di moda.
Un po’ come Uncle Jesse di Full House, lui è rimasto nel cuore degli spettatori, che lo accolgono sempre con il sorriso. Così, eccolo che da un lato conduce un show di successo dal titolo poco chiaro, ovvero “Star e celebrità di Hollywoo: che cosa sanno? Conoscono le cose? Scopriamolo!”, dall’altro concorre per diventare governatore della California. Prima si mette a vendere con successo le nuovissime scarpe di una marca famosa, dopo affianca BoJack nella serie di successo Philbert. Insomma, nell’arco di sei stagioni siamo abituati a vedere Mr. Peanutbutter cavarsela in quasi ogni occasione e tanto ci è bastato.
La verità, però, è che le cose non sono sempre come sembrano e spesso un sorriso può rappresentare solo una maschera.
Un grande punto debole di Mr. Peanutbutter, che gli impedisce per lungo tempo di evolvere all’interno della serie, è la sua incapacità di restare da solo. Esagerando un po’ lo stereotipo del cane affettuoso e che ama la compagnia, Mr. si nasconde dietro la presenza di altre persone per non dover rimanere da solo con se stesso. Forse perché quello che vedrebbe non gli piacerebbe affatto.
In BoJack Horseman, ogni personaggio subisce una trasformazione a contatto con un altro ma per Mr. Peanutbutter è l’esatto contrario.
Se, infatti, l’evoluzione positiva di BoJack avviene tramite il suo confronto continuo con Diane, Princess Carolyn, Holly e Todd, il personaggio di Mr. Peanutbutter ha invece bisogno di stare da solo per poter finalmente crescere. La relazione con Diane, così come quella con le altre ex, non apporta nessun cambiamento. Mr. rimane sempre lo stesso, anzi è lui ad avere spesso un effetto negativo sulle donne della sua vita. Ad esempio, mentre Diane cerca di accontentare Mr. e adeguarsi al suo stile di vita, rimanendo puntualmente insoddisfatta, a sua volta Mr. Peanutbutter resta ancorato al suo modo di agire.
Solo quando i due amanti intraprendono strade separate riescono finalmente ad accettare se stessi.
Dopo essersi lasciato con Diane, Mr. finisce tra le braccia di Pickles ma neppure questa è la soluzione. La relazione è, di fatto, vuota e insignificante, non permette a nessuno dei due personaggi di mostrare il proprio lato migliore: Pickles è davvero la compagna meno adatta per un bisognoso di attenzioni come lui.
Il cagnolone giallo di BoJack Horseman è sicuramente in grado di soffrire, e abbiamo numerosi esempi di ciò: la separazione da Diane, la malattia del fratello e tutte le volte in cui viene lasciato solo. Il punto fondamentale è che Mr. conosce la tristezza e la rifugge a suon di risate giocose e battute ironiche.
Persino la famosa frase “Eriiiiika” che Mr. Peanutbutter ripete insistentemente in svariate puntate (ma la Erika in questione non viene mai effettivamente mostrata), parrebbe il rifiuto del personaggio di un qualsiasi tipo di responsabilità.
Mentre BoJack si abbandona alla tristezza rendendola il suo stendardo, Mr. Peanutbutter la rinnega insistentemente.
Perché BoJack odia tanto Mr.? Perché è convinto, a torto, che la sua vita scorra perfettamente senza intoppi e che si tratti del cane più felice sulla faccia della terra. In fondo, non è poi tanto diverso dall’errore in cui anche noi incorriamo spesso. Pensiamo di capire una persona alla prima occhiata, o alla prima foto sui social, ma in realtà non sappiamo mai davvero quali demoni ci siano nella sua testa. La felicità di Mr. è solo una maschera, noi spettatori lo capiamo dopo un po’ di tempo ma BoJack no. Paradossalmente, Mr. invidia BoJack (avete mai fatto caso a quella volta che assomigliava a Don Draper?) e lo prende a modello ideale ignaro, almeno fino alla sesta stagione, dei molteplici “problemi” in cui è coinvolto il suo mentore.
Forse uno dei personaggi più sottovalutati di BoJack Horseman e che in verità ha molto più da dire di altri. La tristezza sottile di Mr. Peanutbutter rappresenta la malinconia di molti, che si nascondono dietro una corazza di apparente felicità per non mostrare al mondo i pezzi che piano piano stanno crollando.