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Bojack Horseman ha omaggiato The Truman Show, e ce ne siamo accorti solo ora

Bojack Horseman
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Dalla foto in copertina capiamo tutti a quale scena ci riferiamo: il finale di The Truman Show prende vita nell’undicesimo episodio della quinta stagione di Bojack Horseman, intitolato Crisi nella serie. La serie animata di Netflix, come abbiamo capito con il tempo, non è solo un “cartone animato”. Chi guarda Bojack non può non rimanere insensibile di fronte alla rappresentazione del dolore che la serie mette in scena.

Alla fine dell’episodio, come nel film, i due protagonisti sono soli. Truman
si avvicina sempre più alla realtà della sua vera vita e Bojack sprofonda nell’abisso dopo aver cercato di uccidere Gina. Entrambi hanno una dipendenza: il primo dipende dalle telecamere e dalle vita effimera che un brillante Ed Harris nei panni di Christof ha costruito per lui; il secondo dipende dalla droga e dall’alcool.

Ma arriva per entrambi il momento dell’accettazione. Durante tutto lo show Bojack cerca sempre di giustificare il suo comportamento: dalla sua orribile infanzia ai genitori poco presenti. Il cavallo antropomorfo si focalizza su tutti i vari problemi, tralasciando sempre le sue colpe. Quando nella scena finale Bojack sale le scale, vediamo di riflesso Truman che incontra il suo creatore, e il palloncino di Bojack non significa altro: è lui l’artefice dei suoi problemi. È lui l’unico responsabile della sua vita disfunzionale.

L’accettazione è l’ultima fase del lutto: così come Bojack dice addio a Philbert, personaggio che lo ha condotto all’inevitabile pazzia, Truman dice addio al Padre, al suo creatore, a colui che lo ha condotto nel vortice delle menzogne per trent’anni. Nell’accettazione c’è quella consapevolezza che porterà il cavallo a entrare in una clinica per la riabilitazione sul finale della quinta stagione. Truman, invece, inizierà la vera vita lontano dalle telecamere.

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza due donne fondamentali: Diane e Sylvia. Unite da un unico destino: occuparsi di due uomini particolarmente problematici. Senza Diane, Bojack non sarebbe arrivato alla fase dell’accettazione. Sarebbe rimasto lì tra la rabbia e la depressione fino alla morte. Senza Sylvia, Truman non avrebbe appreso il suo destino e non avrebbe avuto la forza di lottare per l’unica cosa vera della sua vita: l’Amore.

Voi avevate notato questo riferimento in Bojack Horseman di Netflix?

A Silvia, con la consapevolezza che il tempo non sia un ostacolo ma un punto di partenza.

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