BoJack Horseman è una serie tv che gratta il fondo dei dubbi esistenziali e sfida il politically correct. Il protagonista è un personaggio a metà tra cavallo e uomo, una star di Hollywood (prima Hollywoo e poi Hollywoob) che vive dentro la sua testa e non fa nulla per aggiustare dei meccanismi dannosi per sé e per gli altri. Egocentrico, cinico e quasi nichilista, BoJack Horseman è un protagonista facile da biasimare e al contempo da apprezzare, perché nei suoi continui “perché?” c’è l’umana ricerca del senso della vita. L’amore si inserisce in questo contesto in modo non ottimistico ma d’impatto, e tra le varie conquiste di BoJack le più importanti sono Princess Carolyn e Diane. Vediamo com’era il rapporto con ognuna di loro e quale coppia sia migliore tra le due.
BoJack e Princess Carolyn
Princess Carolyn è l’agente di BoJack, una donna con sembianze feline e dal pelo rosa. Si presenta come una donna in carriera determinata e intraprendente, molto estroversa e socievole, che sa come muoversi nel mondo. Il rapporto tra BoJack e Princess Carolyn è inizialmente professionale, ma diventano molto amici e a volte finiscono a letto. Il loro rapporto è un circolo vizioso di conforto e scontro, entrambi riversano sull’altro i propri fallimenti. BoJack è un alcolizzato e Princess Carolyn non si sente completamente realizzata. Entrambi si sentono vittime del materialismo holliwoodiano e si usano per trovare conforto, solo che il loro rapporto diventa tossico al punto da danneggiarsi. BoJack alimenta il senso di solitudine nella sua cara amica e lei non capisce il livello di alcolismo di BoJack. La loro relazione non si può definire d’amore nè di rispetto, ma l’affetto che li lega li aiuterà a prendere la saggia decisione di interrompere queste dinamiche nocive. Oltretutto Princess Carolyn riuscirà a crearsi una famiglia e acquisire potere sul lavoro. Mentre BoJack, come sappiamo, rimarrà BoJack.
BoJack e Diane
Diane Nguyen è una scrittrice introversa e riservata con pochi ma saldi principi. Si può dire che Diane sia il lato buono di BoJack come un Super-Io freudiano con cui il protagonista si confronta di continuo, non sempre in senso positivo. Lei inizialmente doveva essere il ghostwriter di BoJack per una sua autobiografia, ma come il protagonista stesso il libro rimane un progetto incompleto. Il loro rapporto, a differenza di quello tra Bojack e la sua agente, non è fisico né turbolento, ma platonico e silente come un terreno fertile mai lavorato. È come se Diane fosse uno specchio per BoJack, per questo lui cerca di continuo approvazione da lei ma al contempo non fa nulla per cambiare. Diane invece si sente intrappolata in questo ruolo, una sorta di salvatrice dell’anima di BoJack che comunque non riesce a cambiarlo e questo la ferisce profondamente. Mentre con Princess Carolyn c’è la rabbia di un rapporto tossico, con Diane c’è un vuoto esistenziale che rimane sempre costante, e ciò è rafforzato anche dalla scena finale che li vede su un tetto sotto un immenso cielo notturno. I dubbi universali che vivono nella testa di entrambi si amplificano quando i due sono insieme e compongono un cosmo così pieno di domande e ricerca di senso che è impossibile non aprezzarli. Ma il mondo dei dilemmi filosofici si scontra con la realtà che ha bisogno di cose concrete, perciò nonostante Diane e BoJack siano prolifici di idee il loro rapporto non passerà mai alla fase successiva. Forse è anche questo il loro fascino: rimarranno sempre due anime legate platonicamente e che vivono così tanto nelle loro teste da dimenticarsi del corpo.
Tra Princess Carolyn e Diane non vince nessuna, perché l’amore è l’estensione della mente tossica di BoJack
Tutto ciò che vediamo nella serie è solo il riflesso della mente di BoJack, le cose esterne intorno a lui come oggetti e persone sono in realtà filtrati dalla sua testa. Perciò amore, amicizia, sesso e soldi sono dinamiche contorte che cambiano continuamente, ma in tutto questo c’è una costante che è il protagonista. Alla fine BoJack non ottiene il lavoro del secolo, a lui non viene un’illuminazione spirituale improvvisa. Insomma, lui non diventa una persona migliore ed è esattamente allo stesso punto della prima puntata, solo più stanco e con qualche pelo grigio in più. Ma la verità è che Bojack non deve renderci la vita più facile né darci una speranza, la serie (qui 4 macabre teorie legate alla dramedy) non ha la responsabilità di confortarci e nemmeno la vuole. BoJack Horseman è un pozzo verso cui ci sporgiamo per osservare ciò che siamo in quanto esseri umani, e spesso ciò che vediamo non è così bello. Gli uomini sono tra le creature più complicate e imperfette che ci siano e abbiamo bisogno di un cavallo con qualità umane per capirlo. L’amore poi è una galassia di questo universo incasinato, e viverlo separatamente dal nostro io è impossibile, è per questo che le relazioni di BoJack sono tossiche o incomplete perché tossica e incompleta è la sua mente. L’amore quindi non può essere un concetto a sè, ma è legato al cosmo mentale di BoJack. Noi, in quanto semplici spettatori, ammiriamo la bellezza di questo universo consapevoli che il cielo è bello proprio perché lo si guarda da lontano. È solo questione di prospettiva, così come l’amore, così come BoJack Horseman.