Quelli come voi non mi piacciono. Pensate di sapere tutto di una persona solo perché incomincia a parlare della madre o del suo rapporto col cibo. Come se fosse così facile capire le ragioni dietro a certi gesti e comportamenti. Sono già stato a parlare con una dottoressa, cioè… in realtà pensavo fosse la mia migliore amica. Speravo lo fosse. Avevo davvero bisogno di rimpiazzare Diane, che al tempo mi odiava con la forza di mille astri infuocati. Alla fine però mi ha perdonato, come fa sempre, e ha capito che senza il suo aiuto sarei sprofondato in un abisso senza più via d’uscita. È una cosa molto da BoJack Horseman, vero? Scavarsi una fossa così profonda da essere la causa della propria dipartita.
E ora eccomi qui, su questa poltroncina piuttosto scomoda, senza nemmeno qualche pasticcino per rendere la chiacchierata più piacevole. In un centro di recupero per alcolisti senza speranza. O forse una speranza c’è, altrimenti il centro non esisterebbe e ci sarebbe un cimitero, o al meglio una prigione. Che altra fine potrebbero fare gli alcolisti e i drogati come me?
Mi hanno detto che per rimanere qui devo venire per forza a parlare con lei. Non posso nemmeno farmi esonerare portando una giustifica di mia madre: “BoJack Horseman è autorizzato a restare in camera.” Eh, no! Lei è appena morta!
E io ho quasi cinquant’anni, quindi non sarebbe servita a niente. Ma che mia madre è morta volevo proprio dirlo, quella stronza. Mi ha rovinato la vita. Chi diavolo le ha chiesto di farsi mettere incinta da un mentecatto nullatenente? Chi l’ha obbligata a portare sulla Terra un essere destinato all’infelicità? Doveva saperlo che ormai si era inaridita come una prugna secca, incapace di amare, di fare una carezza e di dare consolazione. Insieme al latte Beatrice mi ha dato il veleno, mi ha reso un cinico narcisista bastardo. Dice che non è solo colpa sua? E allora perché un attore di successo dovrebbe essere un alcolizzato, dipendente dal cibo e dalle pasticche?
Sono ricco da far schifo, cambio donna quando voglio e ho un lavoro invidiabile. Ho macinato successi dopo successi ma ci sono state anche delle cadute. Se avessi avuto una famiglia alle spalle forse queste cadute si sarebbero limitate a essere delle pause nella mia scalata verso la felicità. Invece sono state disastrose ruzzolate! Mi faccio schifo. Non sono stato in grado di farcela da solo. Com’è che quando ero giovane ero più felice? In forma, pronto a mangiare il mondo. Tutti mi amavano. Non sono i vecchi a essere più sereni e saggi? Anche in questo devo distinguermi. BoJack Horseman style, baby.
Dice che devo essere io responsabile della mia felicità? Ma se non so esserlo nemmeno della mia colazione!
Todd una volta mi ha detto che io sono un pezzo di merda non per quello che ho passato da piccolo, o per l’alcol e la droga. Sono uno stronzo perché voglio esserlo e non so comportarmi diversamente. Credo abbia ragione. Le persone mi chiedono le foto e gli autografi. Le attrici vogliono farsi vedere con me in giro, finire sui tabloid grazie al mio nome. Tutti mi amano, ma non piaccio a nessuno. E questa è la sensazione di solitudine peggiore. Amano l’idea che hanno di me, amano il mio personaggio, che vogliono sfruttare per i loro comodi; odiano il vero BoJack Horseman. Quello incasinato, insicuro, che mangia venti muffin che non gli appartengono. Che ruba la D della scritta Hollywood perché infatuato di qualcuno che lui non merita affatto.
Dice che voglio l’amore di Diane? Dottoressa, mi creda, se lo volessi l’avrei già ottenuto. Ha dimenticato che sono un latin lover?
Sì, ok, Diane è l’unica che mi tiene testa e mi tratta per quello che sono. Anche Princess Carolyn lo fa però lei ha un interesse: è la mia manager. Prima anche Diane aveva un interesse, è stata la mia ghostwriter… però poi ha finito il libro ed è rimasta mia amica. Nonostante tutto. Tutte le altre persone che mi stanno vicino lavorano per me. È infinitamente deprimente. Anche Sarah Lynn mi voleva bene. Abbiamo anche fatto sesso. Se ci ripenso mi viene la nausea, l’ho praticamente cresciuta quella bambina. L’ho cresciuta e l’ho seppellita. È stato il mio esempio a ridurla così? Posso essere così arrogante da darmi la colpa della sua morte?
Anche Herb è morto. Persone fantastiche, Herb e Sarah. Troppo pure per questo mondo. Sono tutti morti, quelli che contano. Hollyhock, dice? Sì, Hollyhock è viva e vegeta, va al college! È una grande. Penso sia venuta su così bene perché mi ha conosciuto solo ora. Lo sa che la mia defunta madre l’ha avvelenata poco a poco con delle pasticche? Anche indirettamente le ho arrecato dei danni. Ora soffre di sindrome da stress post traumatico ogni volta che viene a casa mia. Giustamente. Se sapesse che anche io mi sento male quando metto piede in quella casa pensa che si sentirebbe meglio? E se le dicessi che mi sento male quando metto piede ovunque, perché sto sempre male?
Mi hanno dato un churro quando è morta mia madre. Ma, cazzo, dovrei avere una scorta a vita di churros per l’esistenza merdosa che vivo quotidianamente.
Forse, però, camminare circondato da pasticcini farebbe intuire alla gente che qualcosa non va. Eh sì, perché noi attori portiamo sempre una maschera, soprattutto noi attori con una vita che fa schifo.
Quando mi chiedono “Come va?”, la risposta sarebbe “Va di merda” ma di solito non c’è una reale ragione perché le cose vadano di merda, quindi loro mi direbbero “Perché, che ti è successo?” e io dovrei rispondere “Ah non lo so, la vita in genere”. Ma loro non capirebbero, perciò dico sempre “Oh sì, va alla stragrande!”.
Ma invece proprio niente va alla grande. Mi sta offendo un fazzolettino? Guardi che ho solo un po’ di allergia! BoJack Horseman piange solo a comando, quando deve girare una scena particolarmente emozionante. E poi a cosa serve piangere sulla propria vita di merda? Di certo non renderebbe le cose migliori. Piangere non fa stare meglio come un bel litro di Vodka o tre/quattro compressine. Fa gonfiare la faccia e otturare il naso. Almeno quelle ti fanno dimenticare tutto. Ah, sì, sono in riabilitazione e non dovrei dire queste cose. Ma dottoressa, stavo solo scherzando!
Ah, l’ora è già finita? Non serve a niente ricordarle che sono una star del cinema, della tv e del mercato librario? Devo tornare la settimana prossima, quindi. L’appuntamento l’ha già preso?
Ricordi, io sono… ehm… sono BoJack, Horseman.