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Secretariat ha spinto BoJack Horseman verso il baratro?

BoJack Horseman
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Dai nostri genitori impariamo tante cose.
Non solo ci insegnano a parlare e a camminare, a muoverci nel mondo, osservandoli capiamo come relazionarci agli altri e come gestire le nostre emozioni. Ci trasmettono credenze su noi stessi e sul nostro valore che ci accompagnano lungo la vita.
Quando smettiamo di dipendere dalla nostra famiglia e ce ne distacchiamo, volenti o nolenti, ci portiamo dentro questo bagaglio.
Chi ci ha cresciuti lascia un’impronta su ciò che siamo, anche senza avere un legame di sangue, con i tempo diventano parte di noi.

Per BoJack Horseman quella corsa che poi diventa più facile è una fuga dal suo passato e, quindi, da se stesso

Suo padre, un romanziere fallito e un alcolista, nei suoi ricordi ha quella voce, la stessa che tuttora gli ripete in testa “sei solo uno stupido pezzo di m***a”.
In realtà, comunque, Butterscotch Horseman il figlio non lo vede nemmeno.
Mentre Beatrice, la madre, non fa che punirlo, lo punisce perché è vivo, lo punisce perché le ha rovinato la vita.
Lo punisce perché lei non può amare suo figlio, lo ha promesso a sua mamma anni prima.

L’unica ancora di salvezza per il piccolo BoJack Horseman è la televisione

Mentre le stanze si riempiono delle urla dei suoi genitori, BoJack avvicina una piccola sedia allo schermo e alza il volume.
In onda ci sono dei cavalli in maglietta e pantaloncini che corrono lungo una pista. Formano un cumulo informe mentre, in cima alla fila, Secretariat è già alla linea d’arrivo.
Al suo passaggio la folla esplode sugli spalti.
Le telecamere, gli spettatori e i giornalisti si riversano attorno all’atleta, come se non vedessero nient’altro.

Secretariat è una stella, un punto di riferimento

BoJack Horseman
BoJack Horseman (1024×576)

Le voci di Beatrice e Butterscotch Horseman sono ormai ridotte a un’eco lontana e anche il piccolo BoJack non vede che lui.
Così decide di spedirgli una lettera, per avere da lui un consiglio. Infondo a chi altro potrebbe mai chiedere?
Durante un’intervista, finalmente, leggono a Secretariat la domanda del giovane:
Tu cosa fai quando diventi triste?
Gli occhi dell’atleta guizzano verso l’obiettivo. A BoJack sembra quasi che lo stia guardando negli occhi, Secretariat lo vede. Inizia a parlargli direttamente, come gli fosse seduto di fronte:

BoJack, anch’io ero un po’ triste alla tua età. Parecchio. Non avevo una famiglia modello. Ma un giorno ho cominciato a correre. Sembrava una cosa che mi rendeva felice, così ho continuato. BoJack, quando diventi triste corri dritto davanti a te, continua ad andare avanti di corsa senza badare a niente. Nella vita troverai persone che cercheranno di ostacolarti. Di rallentarti. Ma tu non glielo permettere.
Non smettere di correre e non guardarti mai alle spalle. Alle spalle non c’è niente per te. Tutto quello che conta è davanti a te.

Secretariat

Non importa se Secretariat si rivela una stella cadente buttandosi dal JFK Memorial Bridge.

BoJack quel consiglio lo seguirà comunque

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BoJack Horseman (1024×574)

Corre dritto davanti a sé.
Corre quando Herb, il suo migliore amico, colui che gli ha garantito la fama in Horsin’ Around, perde il lavoro. BoJack lo abbandona e va avanti.
Corre via dall’ospedale dopo averci lasciato un’adolescente in prossimità del coma etilico.
Corre via dal New Mexico quando Charlotte lo sorprende con la giovane figlia.
Corre via dal planetario mentre Sara Lynn lentamente muore.
Corre via da lei che lo vedeva come una figura paterna.

In BoJack Horseman la genitorialità tossica è un circolo vizioso che si perpetua

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BoJack Horseman (1024×576)

BoJack Horseman ha scelto di correre via dal suo passato, senza mai voltarsi a guardarlo negli occhi. Ma il passato si è incarnato in lui che da vittima si fa carnefice.

Sarah Lynn interpreta Sabrina, un’orfana adottata insieme ad altri due da un giovane cavallo. Per la piccola che non ha un papà, ma solo un patrigno che probabilmente abusa di lei, BoJack diventa un riferimento.
Allora lui fa quello che fanno i genitori, le insegna qualcosa.
Elargisce a Sara Lynn la lezione imparata da Secretariat.

Ehi, vedi queste persone? Quei poveri imbecilli sono i migliori amici che tu possa avere. Senza di loro non sei nessuno, non dimenticarlo. Per la tua famiglia sarai un alieno, non avrai mai un ragazzo che ti ami davvero, ma i tuoi fan, se sarai sempre corretta, ricambieranno il tuo amore. L’importante è che tu dia a queste persone tutto ciò che vogliono, a costo della tua vita, a costo di svuotarti fino ad annullarti completamente. Succeda quel che succeda, per quanto possa farti male, non smettere di ballare e non smettere di sorridere e dai a quelle persone tutto ciò che vogliono.

Sarah Lynn balla, sorride, finché la luce dentro di lei un giorno si spegne.
BoJack continua a seguire la parabola discendente tracciata da Secretariat.
Attribuisce la responsabilità di come distrugge le vite degli altri al suo passato, alle sue dipendenze, ma non riconosce tutto ciò come parte di sé.
I peggiori errori di BoJack Horseman, tuttavia, non li ha commessi qualcun altro.
È stato lui.

Philbert mette BoJack Horseman di fronte al suo riflesso

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BoJack Horseman (980×551)

Non puoi continuare a fare così! Non puoi continuare a fare le tue s*******e e poi sentirti una m***a, come se questo potesse mettere tutto a posto. Tu hai bisogno di essere migliore! […]Tu sei tutte le cose che non vanno in te. Non è l’alcol o le droghe o nessuna delle m*****e che ti sono successe nella carriera o quando eri piccolo. Sei tu!

Todd

Quando BoJack veste l’impermeabile di Philbert si trova di fronte a uno specchio.
E non c’è la scritta “YOU ARE SECRETARIAT” stavolta.
Non vuole interpretare quell’ubriacone eppure lui è quell’ubriacone.
Con la sua casa in bilico sulla roccia nuda, con gli eccessi, la paranoia e infine la violenza.
Si vede per quel che è sullo schermo dello smartphone di Princess Carolyn quando lei gli mostra il video della sua aggressione alla collega e fidanzata.
Lui è il cavallo che ha strozzato Gina. È stato lui.

Finalmente BoJack va in terapia, ma il passato bussa alla porta

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BoJack Horseman (1024×576)

Ci prova. Il lavoro da fare su stesso è molto, comincia dalla clinica riabilitativa.
Mette da parte l’alcol, le droghe, le scuse.
Cerca un suo equilibrio dopo la terapia, vuole avvicinarsi alla sorella, Hollyhock, per coltivare un legame famigliare sano con lei. Si trova un lavoro come insegnante di recitazione alla sua Università ed è davvero bravo in quel mestiere.
Sembra iniziata una nuova vita per lui, quando il telefono squilla.
Dall’altra parte della linea una giornalista gli presenta il conto dettagliato dei suoi errori.

La gogna mediatica gli fa perdere tutto, il nuovo lavoro, la casa e l’identità.
Hollyhock decide di allontanarsi da lui. Ciò che aveva costruito non c’è più.

Allora BoJack ricomincia a correre

Questo è quello che fa quando è triste, corre.
Corre in un bar o in una farmacia.
Lenisce il dolore con quel che trova così da poter continuare a correre.
Però qualcosa è cambiato dopo Philbert.
BoJack si è reso conto che correre via quando a rincorrerti sei tu, non serve a nulla.
Inghiotte una pasticca dopo l’altra sul bordo della piscina.
Si sporge per guardare il volto che gli ha provato tanto dolore.
È un cavallo, assomiglia un po’ a Secretariat, un po’ a suo padre.
Lo vede riflesso sul fondo della vasca. Annega.

BoJack si ritrova sul ponte da cui il suo eroe si è buttato mentre percorre la sua strada

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BoJack Horseman (1024×576)

Ma non è stato Secretariat che qui riconosce fuso con Butterscotch Horseman a spingerlo verso il baratro. Non è stato il passato, ma è stato il mancato riconoscimento di quel passato e di come agiva attraverso di lui a portarlo fin lì.
È stato BoJack ad andare, a seguire la scia discendente del suo eroe.
Ma questo vuole anche dire che esiste un’altra strada.

Qua le strade di Secretariat e BoJack, fortunatamente, si separano per sempre

BoJack sopravvive e può scrivere un finale diverso per la sua storia, un finale che sia davvero suo e non un ripetere schemi distruttivi e auto-distruttivi appresi.
Forse è per questo che il finale di BoJack Horseman è il migliore possibile, il circolo vizioso del protagonista è rotto e quello che l’aspetta è dolcemente incerto.
Cambierà davvero adesso?