2) Bojack Horseman
Bojack Horseman, lo show che in pochissimo tempo ha scalato tutte le classifiche delle serie animate più amate (gioco di parole non voluto).
Come ormai tutti sappiamo Bojack è un cavallo che, in una Hollywoo(d) in cui animali antropomorfi e umani convivono,cerca di rimanere sulla cresta dell’onda dopo la chiusura della serie anni ’90 Horsin’ Around. Pianifica quindi di rinnovare la sua fama attraverso un’autobiografia scritta dalla ghostwriter Diane Nguyen.
Sebbene sia una satira diversa dalle serie elencate sopra, rimane comunque pungente, ma come afferma lo stesso autore Raphael Bob-Waksberg è più intelligente e studiata. Diretta quasi esclusivamente verso il mondo dello spettacolo, ovvero sull’attuale Hollywood e il culto delle celebrità, non oscura il racconto, anzi lo mette in evidenza. I temi fondamentali rimangono la solitudine, l’incomunicabilità e la depressione, eppure BoJack Horseman riesce tanto a commuoverci quanto a farci ridere. La scorrettezza emotiva che gli autori mettono in atto in quasi ogni frase che pronuncia il nostro protagonista è da prendere in considerazione, e probabilmente farne tesoro.