Dopo un anno di attesa Netflix ha sciolto la riserva sul destino di Bonding 2: si farà. I fan che attendevano di conoscere le sorti della dark comedy con Zoe Levin (nei panni di Tiffany Chester) e Brendan Scannell (Pete Carter), potranno godere di un’altra stagione da 8 episodi disponibili prossimamente sulla piattaforma. La prima stagione è stata rilasciata lo scorso 24 aprile, con 7 episodi da 20 minuti ciascuno.
Rightor Doyle, ideatore della serie, ha parlato su Deadline.com ringraziando Netflix e dicendosi entusiasta a nome di tutto il cast e dell’equipe di Bonding per il rinnovo e, quindi, per la possibilità di proporre un nuovo capitolo della storia di Tiff e Pete. In particolare, l’ideatore ha detto di essere altresì entusiasta di poter collaborare con la comunità BDSM per poter rendere la seconda stagione ancor più ricca ed emozionante.
Le riprese di Bonding 2 sono iniziate a New York lo scorso 13 gennaio e le aspettative sono davvero alte. Stando al sito Rotten Tomatoes, la serie targata Netflix ha registrato un indice di gradimento da parte della critica pari al 71%. La storia esplora il rapporto tra Tiffany Chester, una studentessa di psicologia che vive una normale vita universitaria, e il suo migliore amico Pete, aspirante cabarettista. La notte, però, Tiff si trasforma, diventando una dominatrice di nome Mistress May e ricavando denaro dalle pratiche BDSM. Quando Pete lo scoprirà si metterà in affari con lei.
La seconda stagione, con l’annunciata collaborazione dei produttori con la comunità BDSM, potrà anche essere l’occasione per chiarire molti punti della serie che sono stati bersaglio da parte della stessa comunità. Una delle critiche principali si era concentrata sul fatto che la serie glissasse sul modo in cui dominatrici e sottomessi si accordano su limiti e sul consenso dei loro incontri, un aspetto cruciale di ogni dinamica BDSM. In particolare, si critica il fatto che la serie Netflix dimostri una grave mancanza di comprensione di cosa siano la sicurezza e il consenso, due principi che la comunità BDSM considera sacrosanti.
Proprio per ovviare a queste critiche, ma soprattutto per rendere la serie più fedele alla realtà lavorativa dei sex worker, la scelta del creatore in accordo con Netflix di coinvolgere la comunità BDSM risulta ottimale. Non ci resta, quindi, che aspettare il prossimo rilascio della seconda stagione, per vedere il seguito della storia di Tiff e Pete.