Introduzione
Ormai non si sente parlare d’altro: da quando Netflix ha inserito nuovamente Boris nel suo catalogo, il pubblico chiede a gran voce una nuova stagione: dateci Boris 4 e nessuno si farà male!
La fortunata serie tv, autoproclamatasi La fuori serie italiana, nasce dal soggetto scritto da Luca Manzi e Carlo Mazzotta e dalla magistrale sceneggiatura del trio Ciarrapico, Torre e Vendruscolo.
Nel lontano 2007, quando l’idea di serie tv doveva ancora farsi spazio nel panorama fiction italiano, Boris anticipava i tempi con una meta narrazione di se stessa: una serie tv che parla di cosa accade nel dietro le quinte delle produzioni televisive. Un racconto semplice, semplicemente perfetto nato quasi per scherzo e divenuto cult nazionale.
Una stagione, due e infine tre, in un susseguirsi di plausi da parte della critica e un sempre più determinante appoggio del pubblico italiano. Il successo della serie tv ha portato addirittura a un film conclusivo. La fanbase però non è ancora sazia, e ne vuole ancora: Boris 4, ecco ciò di cui abbiamo bisogno.
Rivedere Francesco Pannofino nei panni dell’iconico René Ferretti è per molti un sogno nel cassetto, ma chi dice che non possa diventare realtà?
Non sarebbe bello rincontrare Pietro Sermonti (Stanis La Rochelle), Caterina Guzzanti (Arianna Dell’Arti) e tutto l’intero cast di Boris nuovamente sui nostri schermi per molto più di un film, ma anzi, per una stagione intera? Boris 4 è la risposta a tutti questi perché: la richiesta ad oggi ancora rimasta inesaudita di quello che il pubblico incessantemente chiede da anni.
Mai come ora – certamente grazie al ritorno di Boris su Netflix -non si sente parlare d’altro, e mai come in questi giorni le dichiarazioni in merito a Boris 4 si sono fatte più accese. Qualcosa di grande sembra muoversi: le nostre speranze avranno finalmente trovato risposta? Boris 4 si farà?
2. Cast
Alessandro Tiberi – Alessandro
Francesco Pannofino – René Ferretti
Caterina Guzzanti – Arianna Dell’Arti
Carolina Crescentini – Corinna Negri
Pietro Sermonti – Stanis La Rochelle
Eugenia Costantini – Cristina Avola Burkstaller
Ninni Bruschetta – Duccio Patanè
Paolo Calabresi – Augusto Biascica
Alberto Di Stasio – Sergio Vannucci
Karin Proia – Karin
Angelica Leo – Fabiana Hassler
Antonio Catania – Diego Lopez
Carlo De Ruggieri – Lorenzo
Luca Amorosino – Alfredo
Roberta Fiorentini – Itala
Ilaria Stivali – Gloria
Valerio Aprea – Sceneggiatore 1
Massimo De Lorenzo – Sceneggiatore 2
Andrea Sartoretti – Sceneggiatore 3
3. Trama
Boris è in tutto e per tutto un racconto italiano, troppo italiano, ma dannatamente realistico. Presentandoci il dietro le quinte di un set televisivo nel quale si sta girando la fittizia fiction ‘Gli occhi del cuore 2’, la serie ci mostra in maniera caricaturale e ironica il mondo della produzione televisiva, con i suoi molti bassi e pochissimi alti.
Tra nevrosi, dissapori e goliardica irriverenza, ad ogni puntata i protagonisti cercheranno di portare a casa qualche scena tra il menefreghismo generale degli addetti ai lavori e il patologico narcisismo degli attori.
La trama si apre con l’arrivo di Alessandro, il nuovo stagista della produzione, il quale non ha la benché minima idea di quello che lo aspetta. Ciò che da sempre aveva immaginato come il coronamento di un sogno, ben presto si rivelerà un amaro boccone da mandare giù: il mondo dello spettacolo non è come se l’era sempre prefigurato e quel circo chiamato produzione con il quale dovrà passare giorno e notte di certo non lo consola.
A capitanare il set c’è l’unico e il solo Renè Ferretti, interpretato magistralmente da Francesco Pannofino, un regista disilluso che ha da tempo abbandonato le sue velleità artistiche per votarsi irrimediabilmente alle produzioni televisive scadenti di cui non si cura affatto.
Gli occhi del cuore prima e Medical Dimension dopo, a prendere parte a entrambe le serie tv sono sempre i due attoruncoli di punta: Corinna Negri (Carolina Crescentini) totalmente incapace a recitare ma trovatasi protagonista della fiction solamente grazie alle sue conoscenze, e Stanis La Rochelle, interpretato da Pietro Sermonti, un autoproclamatosi star del cinema italiano e internazionale, tanto vanesio quanto mediocre.
A chiudere il cerchio del cast principale troviamo una bravissima Caterina Guzzanti nei panni di Arianna Dell’Arti, assistente alla regia, nonché unica persona a cui il suo lavoro pare importare davvero.
Inserirsi in questo sistema complesso non sarà facile per il nostro Alessandro, il quale dovrà fare i conti non solo con i malumori degli attori – in particolare quelli di Stanis La Rochelle – e la scalpitante frenesia di René Ferretti ma anche e soprattutto con Biascica, lo scontroso capo elettricista che renderà la sua vita un inferno.
In questo quadretto già di per sé delirante, non possiamo di certo non menzionare Duccio Patanè, l’allucinato direttore della fotografia, la raccomandatissima Itala, la truccatrice Gloria e <<lo schiavo>> Lorenzo: stagista di fotografia troppo docile per ribellarsi al costante sfruttamento e mancata empatia generale alla quale è sottomesso.
A tenere le fila di questo sventurato cast troviamo Sergio, delegato di produzione sempre pronto ad adottare tagli al budget e al personale e infine Lopez, dirigente della rete occupato nella difficile ricerca di equilibrio tra i gusti del pubblico e quelli dei politici imperanti.
Il mondo della televisione e soprattutto il dietro le quinte delle serie tv non hanno niente a che vedere con le idealizzate e decisamente troppo distanti aspettative che si era fatto Alessandro. Ce la farà il nostro eroe a portare a termine il suo rocambolesco stage senza perdere del tutto il senno?
Resisterà a René Ferretti, a Stanis La Rochelle e al racconto perfetto di un’Italia imperfetta in cui si è ritrovato malcapitato testimone oculare?
4. Streaming
Boris fu vittima, o forse è stata la sua fortuna, della pirateria: diciamocelo, Boris su Fox lo guardava pochissima gente ed è diventato un cult grazie al passaparola e alla pirateria.
Marta Bertolini, Fox Networks Group Italy, 29 settembre 2018
Ebbene sì, la fuori serie italiana deve il suo iniziale successo proprio allo streaming illegale: agli albori della sua uscita, quando le piattaforme di streaming legale ancora non esistevano, e Boris non aveva ancora fatto il botto che l’avrebbe resa cult solo qualche anno dopo, fu il passaparola a costruire le solide fondamenta per la sua folta fanbase.
Pubblicata in chiaro due anni e mezzo dopo la sua creazione, Boris debutta su Cielo nel dicembre 2009, pronta a lasciare il segno, questa volta per sempre.
Come a macchia d’olio, il pubblico borisiano cominciò a farsi strada allargando le sue braccia verso ogni frangia di spettatore: irreprensibile cinefilo o insaziabile ricercatore d’intrattenimento, Boris conquista tutti investendo con la sua scia di successo chiunque si sia imbattuto nella sua visione in questi ultimi 13 anni. Mica pochi!
Un successo di cui Netflix si è immediatamente accorta, scegliendola fin da subito nel suo arsenale. Accolta, poi sparita e poi recentemente ritornata sulla piattaforma streaming, la serie che vede protagonisti Francesco Pannofino, Pietro Sermonti e Caterina Guzzanti non è mai stata più popolare di così. Ottima scelta, Netflix!
Scongiurati i tempi in cui Boris era una perla televisiva introvabile, oggi è possibile vedere la serie tv sia su Netflix che su Now Tv.
Se invece desiderate vedere Boris – il film, mi duole informarvi che Netflix e Now Tv ne sono ancora momentaneamente sprovviste, ma non disperate: su Amazon Prime Video e YouTube è possibile noleggiarlo!
5. Tutto quello che sappiamo sul ritorno
Una volta vista la serie tv e il film conclusivo, l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è un’ennesima stagione: Boris 4.
Acclamata dal pubblico e dalla critica, dai fan della prima ora e dai novelli venuti in contatto con la fuori serie tv italiana grazie a Netflix, sono in molti ormai a domandarsi se Boris 4 potrà mai diventare realtà oppure no.
Di tutte le congetture alle quali potremmo mai appigliarci, sono le solide certezze quelle in cui possiamo riporre tutte le nostre speranze: tra dichiarazioni e commenti, in questi ultimi giorni non si è parlato d’altro ed è doveroso ricapitolare quanto detto a proposito di Boris 4.
Solo a luglio 2020, Lorenzo Mieli, produttore della serie tv, in occasione del vicino anniversario della perdita dello sceneggiatore e amico Mattia Torre, rilasciò un’intervista a Repubblica che non fa altro che incentivare la possibilità di una più che probabile reunion del cast:
Nell’ultimo mese l’avrò sognato quindici volte. Sono cresciuto con Mattia, il più brillante di tutti. Il 19, Maccanico gli dedicherà la giornata su Sky e visto il successo di Boris su Netflix stiamo pensando ad una piccola grande reunion per una serie breve con tutti i personaggi
Lorenzo Mieli a ‘Repubblica’
Ed è proprio in occasione dell’anniversario del compianto Torre, geniale sceneggiatore di Boris fin dalla primissima ora e di tanti altri successi televisivi italiani, che gli stessi ideatori della serie hanno rilasciato ulteriori dichiarazioni a proposito di Boris 4.
Durante la serata del 19 luglio 2020, organizzata dal Piccolo America in memoria di Torre, parte del cast presente ha confermato la possibilità di poter rivedere – non si sa ancora quando – una nuova stagione.
Come rispondereste a un nuovo Boris?
Credo sia già stata data una risposta…Credo che un semino c’è.
Andrea Sartoretti risponde a Pedro Armocida
Un semino pronto a diventare pianta, un’idea che sembra quindi interessare creatori e attori della serie tv. A darci però una risposta ancora più positiva sopraggiunge Luca Vendruscolo, regista e co-sceneggiatore dello show che a proposito di Boris 4 dichiara:
Abbiamo deciso di provarci molto seriamente. Ma non di riuscirci. In ogni caso sarà una cosa fatta completamente in ricordo di Mattia. Perché quello è il principale ostacolo a fare qualunque ulteriore incarnazione di Boris. Il tavolo manca di una gamba molto importante. Se riusciremo a fare una cosa che ci dà la sensazione che Mattia da lassù non ci sputerebbe in faccia, lo realizzeremo. Spero.
Luca Vendruscolo su Boris 4
Ultime dichiarazioni sicuramente importanti che sembrano spingere la produzione di Boris 4 verso una sua realizzazione. Primi passi verso l’esaudirsi di un sogno o ennesime illusioni a cui faremmo bene a non credere troppo?
6. Boris 4 si farà?
Una sola domanda aleggia in questi giorni sulla bocca di tutti: Boris 4 si farà?
In seguito al successo riscontrato dopo l’inserimento della serie tv sulla piattaforma streaming Netflix, mai come adesso i consensi sono stati così ampi. A questo punto, dato il clamore che si è creato intorno alla serie, l’arrivo di una quarta stagione si prefigge come l’immancabile ciliegina sulla torta, il lieto fino tanto sperato, una certezza che aspetta solo di ricevere conferma. Ma siamo sicuri che sia proprio così?
Dalle parole di Vendruscolo, si evince infatti un certo timore nel riaprire nuovamente le porte di un mondo ormai conclusosi 9 anni fa. Dopo tre stagioni e un film, mettere di nuovo mano a quel figlio di nome Boris, e per di più ‘senza una gamba molto importante’, è un’impresa tutt’altro che facile. Ci vuole molto lavoro ma soprattutto coraggio.
Una volta ritrovati Francesco Pannofino, Pietro Sermonti, Caterina Guzzati e tutto il cast della fuori serie, sarà necessario riprendere le fila partendo dalla fine della terza stagione, o dall’ancora più recente film, senza lasciare niente al caso, ma ancor più importante, senza perdere quella verve che ha reso Boris un’inimitabile cult: il frutto più succoso di un’impareggiabile sceneggiatura.
Rivedere René Ferretti alle prese con Stanis La Rochelle e la troupe è un desiderio che non possiamo scacciare dalla nostra memoria, tanto bello da custodirlo nei nostri incessanti rewatch, troppo bello per permettere che venga offuscato da una nuova stagione non all’altezza.
Boris 4 potrebbe essere uno smisurato successo o un clamoroso e dolorosissimo buco nell’acqua, l’unica variabile è il rischio che i creatori vorranno prendersi: più sarà alto e più sarà profondo il tonfo della sconfitta o fragoroso il boato della vittoria.
Che Boris sia già di per sé una scommessa vinta della televisione italiana, è un primato che non possiamo non considerare: i creatori della serie avranno ancora il coraggio di rischiare?