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Boris non deve tornare: non rovinate tutto col solito effetto nostalgia

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Qualcuno ci sta provando. Timidamente, ma ci sta provando. I fan, innanzitutto: alimentato dal ritorno in pompa magna su Netflix, l’effetto nostalgia si è rinvigorito a nove di distanza dal film conclusivo. Ma non sono mica i soli, perché fin qui è tutto ordinario: la quarta stagione di Boris la vorrebbero in tanti, inclusi diversi attori del cast che al ruolo della vita non sanno proprio rinunciare anche dopo anni di importanti esperienze sul piccolo e il grande schermo.

Boris 4 di qua, Boris 4 di là. Boris 4, Gli Occhi del Cuore 3. L’eterno ritorno, oseremmo dire “machiavellico”. E pure un po’ troppo italiano, se permettete. Evocato da tempo, per una serie divenuta iconica col passare degli anni, dei meme e degli infiniti rimandi a una televisione che spesso e volentieri gioca ancora a fare il Gattopardo. Perché sì, Boris è attuale. Attualissima. Parla di un mondo di dieci anni fa, ma per certi versi sembra esser stata girata l’altro ieri. E la quantità crescente di nuove operazioni che cercano di rendere possibile un’altra televisione, talvolta riuscendoci, non spostano fino in fondo gli equilibri sulle valutazioni globali dello scenario italiano.

Di faccette basite e anelli del conte ne vediamo ancora fin troppi, d’altronde. A destra e a manca, sui palcoscenici di sempre e pure in quelli più all’avanguardia. Quindi Boris 4 s’ha da fare, no? Avrebbe tanto da dire ancora oggi? E scoprire che fine hanno fatto René, Stanis, Arianna, lo schiavo e tutti gli altri sarebbe fantastico? No, per niente. A malincuore, visto che questo è un atto d’amore. Perché rischierebbe seriamente di essere un fallimento che macchierebbe la storia meravigliosa che questa meravigliosa serie ha scritto prima e dopo essere andata in onda.

Pensateci un attimo, per averne la conferma: quante serie tv sono tornate a distanza di anni con risultati soddisfacenti legati a sequel e improbabili revival? Poche, pochissime. Non funzionano praticamente mai, e hanno la funzione unica di rinverdire il brand con una versione annacquata e stanca di loro stessi. Boris, purtroppo, farebbe la stessa fine. Anche se è Boris, rischiando paradossalmente di diventare l’oggetto stesso della critica spietata che ha portato avanti con genialità per anni.

No, di Machiavelli non ci sarebbe manco l’ombra. E non solo per l’assenza di Mattia Torre, straordinario deus ex machina della serie venuto a mancare pochi mesi fa. Non perché mancherebbe Itala, visto che recentemente abbiamo dovuto salutare anche la bravissima Roberta Fiorentini. Non perché il cast non sarebbe carico, non perché non tornerebbero tutti. Boris è un padre e un figlio di molti di loro, scommettiamo sull’eventuale risposta affermativa da parte di tutti o quasi.

E non mancherebbero manco i presupposti sul piano produttivo: se non fosse la Fox a dare per buona la quarta, ci penserebbe con ogni probabilità Netflix, destinataria delle richieste dei fan e già abilissima nel rilanciare al meglio una serie che di rilanci tutto sommato non aveva manco bisogno. Ma no, Boris 4 non deve proprio nascere, se non nei pensieri proibiti di fan e attori. Perché con tutta la buona volontà del mondo non potrebbe mai essere all’altezza del nome che porta.

Lo diciamo col cuore in mano. Seppur convinti che Boris, con altre tempistiche, una quarta stagione avrebbe potuto averla. Prima o dopo il film, con la consapevolezza che sarebbe stata capace di reggere lo scettro sul capo. Ma ora? Dopo dieci anni? Immersa in un’altra era televisiva politicamente correttissima che non potrebbe concedere la medesima libertà espressiva che si aveva un tempo, con gli attori che nel frattempo sono andati avanti con le loro carriere e gli autori che, orfani di Torre, non sarebbero gli stessi, tutto rischierebbe di trasformarsi in un’indigeribile minestra riscaldata. Un evento mediatico fenomenale, dai contenuti poco fenomenali. Soprattutto perché le aspettative sarebbe alte, troppo alte: insormontabili, dopo dieci anni di fantasie a occhi aperti.

No, Boris non può tornare. Non deve tornare, perché il migliore risultato possibile non potrebbe mai essere all’altezza del prodotto al quale i fan sono abituati. Temiamo tuttavia che questa storia possa davvero concludersi in un altro modo. Con la quarta stagione e tra, qualche anno, una frase strautilizzata dai fan di Scrubs: “Boris? Tre stagioni e un film. La quarta non esiste. Più che il nuovo atto della fuori serie, fuori dalla serie. Quindi teniamoci alla qualità, non facciamoci ingolosire, non riapriamo tutto, evitiamo di smarmellare: questa storia è finita, punto. E rinascerà in eterno a ogni rewatch, anche tra vent’anni. Ma solo là, per favore: non vorrete mica che questa roba vada a finire in Grecia, no?

Antonio Casu

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