Corinna entrò quasi saltellando nel set e salutò tutti con entusiasmo, talmente era felice di aver ottenuto la parte della protagonista in una produzione così importante, dirigendosi poi al trucco per trasformarsi in Jules. Non sapeva che René, nonostante quell’apparente sorriso, non era altrettanto lieto di vederla. Quando si era trovato tra le mani il progetto di Euforica, adattamento italiano della pluripremiata serie tv HBO Euphoria, pensò che finalmente fosse arrivato il suo momento per ascendere all’Olimpo della qualità televisiva. Ma soprattutto, dato che i protagonisti erano degli adolescenti, non avrebbe lavorato più con attori come Stanis La Rochelle o la Cagna Maledetta.
Peccato che la Piattaforma la pensasse diversamente per questo remake di Euphoria.
“C’ho parlato Rene, gliel’ho spiegato a quelli della Piattaforma che Corinna è…Corinna. Ma, per quanto sia assurdo, dicono sia migliorata. Poi lei è seguita dal pubblico italiano e pensano che così Euforica abbia più successo” disse Lopez non troppo convinto.
“Sì, ok, posso accettarlo ma, Lopez, non ci siamo con l’età. Ci sono tanti attori ventenni, tipo i ragazzetti di Skam Italia o di quell’altra di cui mi sfugge il nome… vabbè, il punto è che Corinna non va bene per questa fiction” ribatté René con decisione.
“Serie tv, René. Nessuno le chiama più fiction: abbassa la qualità e la Piattaforma non vuole”
“Aaaa Lopez, se vogliono Corinna, come c***o se fa a chiama’ serie tv e non fiction?” urlò il regista.
Lopez non poté che dargli ragione, perché insomma Corinna non era conosciuta esattamente per fare prodotti televisivi dallo standard elevato. Basti pensare alla Occhi del Cuore di Boris, uno dei suoi successi più grandi ma anche una delle vette più basse toccate dalla tv nostrana. Purtroppo era inutile combattere, non potevano farci niente per la questione Corinna. E poi, al massimo, c’era la computer grafica per ringiovanirla.
“Ma Lopez, ce la possiamo permettere questa computer grafica?” chiese Rene perplesso.
“Più dei tuoi attori ventenni. Ma su dai, non ti preoccupare, pensa solo a fare il tuo lavoro. E poi gli attori dei teenagers sono sempre più grandi, guarda Grease!”
“Ah Lopez, primo Grease è un’altra cosa e non se può proprio paragona a sta cosa qua; secondo, era il 1978 quando uscì. So’ passati giusto due o tre annetti, non te pare?”
Anche qui, René aveva pienamente ragione ma entrambi dovettero rassegnarsi al fatto che Corinna sarebbe stata Jules, ragazzina transessuale che, trasferitasi a Roma, si apprestava ad affrontare il suo primo giorno di scuola al Kennedy. Che poi, è possibile che tutte le odierne produzioni italiane a Roma usassero quel liceo? Per questo, René doveva ringraziare Skam Italia. Certo, girare in esterno non gli sarebbe dispiaciuto; peccato che quasi tutti gli ambienti vennero ricostruiti sul set. Come si dice, mai una gioia per il povero protagonista di Boris. Il disastro, poi, aumentò quando scoprì che Stanis avrebbe interpretato Nate di Euphoria e quel pazzo di Mariano suo padre Cal.
Di bene in meglio per René Ferretti.
Almeno, c’era il suo fidato Boris con lui. Perché nessuno lo stava aiutando, soprattutto Duccio con quel suo continuo aprire, quando chiaramente Euforica era una serie tv da luce bassa, soffusa e di qualità. In ogni caso, ormai era in campo e doveva ballare. Anche se Corinna arrivò di corsa, con quella sua aria a metà tra il confuso, l’arrabbiato e lo svampito, pronunciando queste parole:
“Rene, non ho capito, ma la protagonista di Euforica non è Jules? Perché tutto è narrato da Rue? Tra l’altro non conosco l’attrice di questo personaggio, spero non rovini tutto”
Non sarebbe stata lei a rovinare tutto, se non altro perché era un delle attrici afroitaliane più importanti del panorama nostrano. Sia per rispettare il personaggio originale di Euphoria che per la sua bravura, le venne affidata la parte principale, sebbene a Corinna dovettero mascherare la situazione facendole credere che, nonostante fosse un racconto corale, era proprio lei ad aver il maggior minutaggio sullo schermo. Del resto, ingannare la Maledetta non è mai stato difficile, data la sua difficoltà nel prendere le cose al volo.
Comunque, riuscì a tranquillizzarla il tempo necessario per iniziare finalmente a girare l’adattamento italiano di Euphoria.
Le prime due scene ricalcavano quelle della serie tv originale: erano entrambe in biciletta, con lei che veniva vista prima da Rue, in macchina con la sua famiglia, e poi da Nate, al volante della sua auto e con McKay sul sedile del passeggero. I ciak con Rue andarono meglio del previsto, sebbene René dovette dirle dieci volte di non sorridere mentre andava in bicicletta. Non stavano di certo girando una scena di idillio rupestre con la donzelletta che vien giù dalla campagna col suo fascio d’erba tra le mani.
“Tesoro, fai come ti ho insegnato. Ora ti dò delle operazioni da fare e tu me le calcoli mentre giri la scena in bicicletta, ok? Pronta? Dai, dai dai!”
Un trucco che funzionava sempre con Corinna. Purtroppo, la scena con Stanis andò meno liscia, dato che lui continuava a interromperla per proporre modifiche assurde. Ebbe pure la brillante idea di improvvisare e, venendo stoppato più volte, si offese profondamente dicendo: “La mollo questa fiction troppo italiana! E siccome so come funzionano queste cose, voi, sì voi, mi rimpiangerete amaramente”.
Se solo non fosse necessario, René l’avrebbe mandato via con un bel calcio nel sedere. Ci pensò Corinna a rimetterlo in riga, prendendo il controllo della situazione e sorprendendolo talmente tanto da fargli fare la scena così come era scritta. La donna si girò tutta fiera verso Ferretti, pronta per girare le altre scene di Euphoria Italia.
“Uuu, sì, sento l’energia di Jules entrare dentro di me e invadermi tutta. Sai, René, mi sento molto affine a lei; siamo tutte e due artistiche, dolci, allegre, impulsive e dal lato focoso… in tutti i sensi! Però siamo anche molto vulnerabili e, dopo una caduta, sappiamo sempre rialzarci. Sì, certo, lei è qualche anno più giovane di me, ma siamo sorelle nello spirito!”
Beh, che Corinna avesse l’età di un’adolescente era vero. Ma René non la stava più ascoltando e pure Boris si era girato dall’altro lato della boccia. Intanto, arrivò Mariano per girare la scena tra Jules e Cal, con una protesi che era decisamente… grande. Corinna lo guardò stranito, scappò e si chiuse nel camerino.
“Non mettetemi fretta! Ho bisogno di preparare questa difficile scena! E… e se non mi esprimo bene è perché viene tolto spazio alle emozioni, mie e della povera Jules. Che la forza sia con noi in questo momento”.
“Ma che dice? Ma s’è messa a fa yoga?” chiese René che non riusciva ancora a credere quanto Corinna fosse la solita Corinna fino in fondo.
Alla fine riuscirono a convincerla a uscire e girare questa benedetta scena. Mentre Corinna era sempre più contenta di partecipare all’adattamento italiano di Euphoria e la Piattaforma volle vedere il materiale, René se ne andò nel suo lettino, sperando che l’indomani mattina si sarebbe svegliato da questo profondo, interminabile e basito incubo.