9) La tenacia
Lo abbiamo già scritto, ma è il caso di ripetersi: “DAI DAI DAI!”. Quest’omogenea triade è il manifesto ideologico di René (altro che Hegel, tzé), poiché in essa è contenuta tutta la sua debordante vitalità, la sua erculea tenacia e la sua fretta di staccare il prima possibile per andarsene a casa a scartavetrarsi sul proprio divano. É solo grazie a essa, poi, se il regista riesce a far fronte agli innumerevoli scassacog…ehm, problemi che capitano sul set: è proprio un duro lavoro…
8) Un vero motivatore
Quante volte è capitato? Si gira una scena, nel bel mezzo della stessa qualcuno fa qualche idiozia, bisogna tagliare e subito dopo le riprese si interrompono in modo apparentemente incontrovertibile. É lì che entra in gioco Ferretti. Egli abbandona la propria sedia, va incontro a chi ha sollevato il casino (spesso e volentieri quella cagna di Corinna), lo abbraccia, entra in empatia con lui e poi con voce accomodante e flebile gli spiega i motivi per cui loro riusciranno a girarla quella maledetta scena, costi quel che costi! Inutile dire che sono tutte delle orribili fregnacce, ma quel che importa è portare a casa la pagnotta.