Io vi dico Bosch e se siete consumatori abituali di thriller a metà tra il new hard boiled e il police procedural, sapete già che il malandrino pittore olandese la cui vita è avvolta nel mistero non è l’argomento di discussione.
Omonimia. Cercata e accettata, ma pur sempre semplice omonimia.
Dopo il successo inaspettato di una delle serie letterarie più longeve, prolifiche e remunerative degli ultimi cinquant’anni – quella, per l’appunto, dedicata al detective Harry Bosch – Michael Connelly emerge dal tumultuoso caos di appunti e parole per scrivere le gesta televisive del suo personaggio più amato, un avvenimento, questo, che ha lasciato di stucco la maggior parte dei più accesi sostenitori dell’investigatore originario di Los Angeles.
Harry lo conosciamo bene. Figlio di una prostituta, lineamenti marcati, carattere difficile, lingua tagliente e intelletto brillante, ha esordito nel romanzo La memoria del topo (1992) ed ha avuto così tanti (seri) interessi romantici che le sue vecchie fiamme potrebbero comporre con molta facilità una squadra di basket femminile. Eppure quando guardi il primo frame di Bosch ti rendi conto che l’autore – che è ovviamente anche consulente d’eccezione per il creative team – ha voluto far immergere il lettore/spettatore in un ambiente diverso rispetto a quello da sempre respirato nei romanzi. Bosch è un procedural tosto, un prodotto di qualità tecnica molto elevata e si avvale del supporto creativo di uno dei migliori thrilleristi di sempre.
What else?
TRAMA E ASPETTI NARRATIVI
Si inizia con una scrittura essenziale: Harry Bosch, personalità influente di LA, vuole a tutti i costi scoprire la verità dietro l’assassinio di un ragazzino di soli tredici anni e per farlo è disposto a tutto, persino affondare le unghie nei sudici terreni dell’impurità umana. Pur partendo da questi presupposti le vicende si susseguono cercando di offrire allo spettatore un cambio di registro continuo e non è un caso se per essere scrittori di thriller si ha bisogno di saper ribaltare continuamente la prospettiva (Lehane docet).
Ottima l’interpretazione degli attori, con menzione speciale al protagonista Titus Welliver, che riesce a consegnare ai posteri un’interpretazione di HB realistica e consumata. Bene anche Sarah Clarke nei panni di Eleanor Wish, la donna che più di tutte ha saputo conquistare il cuore della vecchia volpe del LAPD. Il cast è, in definitiva, abile nel riproporre su schermo le vicende di un investigatore psicologicamente complesso e studiato a fondo da Connelly per più di vent’anni. Attenzione, però, la serie televisiva è solo tratta dai libri e non ripercorre in alcun modo, per il momento, le vicende esplorate fra le pagine.
ORIGINI
Esiste un posto teorico al mondo, nemmeno tanto nascosto agli occhi dei più, che ospita i più grandi scrittori contemporanei. King, Lehane, lo stesso Connelly, Nesbo, Crais e via dicendo. Se per alcuni di loro Hollywood si è già fatto vivo (e in maniera del tutto incessante), per Connelly è necessaria una precisazione. Nonostante le offerte da quotatissimi studi di produzione, l’ex presidente dell’associazione Mystery Writers of America ha scelto…Amazon.
Avete letto bene, si tratta proprio del colosso del web ormai divenuto punto di riferimento per ogni tipo di acquisto. La serie tv è una produzione originale di Amazon Prime, una novità quasi del tutto assoluta per quanto riguarda serie tv inerenti a concept così noti e ormai radicati nell’immaginario collettivo creato dalla gente.
La serie ha avuto un ottimo successo, specialmente di critica, settore nel quale i voti dati alla crime story oscillano dal 7.8 all’8.5 su una scala da dieci.
CONCLUSIONI
Rilasciata per la prima volta nel febbraio del 2014, Bosch è a mio avviso uno show molto poco pubblicizzato, ma attualmente una delle migliori discovery series presenti sul mercato. Non è stata ancora tradotta in italiano, ma è quasi certo che ci sarà una gara tra studi di doppiaggio per aggiudicarsi l’onore di conferire delle autentiche voci tricolori ai protagonisti. Connelly intanto gongola e tra la promozione de La caduta (ultimo romanzo della serie, che è attualmente ancora in corso ndr) e la lettura delle critiche positive, chissà che non trovi il tempo per trasporre uno dei suoi libri di successo in una single season di Bosch.
Sperare non costa nulla, in fondo Harry lo conosciamo bene. Alla fine ottiene sempre ciò che vuole.