2. 4 giorni fuori (2×9): quattro giorni fuori di testa

J: “… La batteria è morta”

W: “Jesse, prima quando ti ho detto di mettere le chiavi in un posto sicuro, dove le hai messe?”

J: “Qui, nel blocco dell’accensione”

W (sospirando): “Figlio di put*ana”

Cosa succede quando dei dilettanti si chiudono quattro giorni in un camper per preparare meth come disperati?

Succede che qualcosa va storto e i due cuochi passano dal rischio di essere scoperti dalla polizia a quello di morire di disidratazione nel deserto!

In effetti vedere Jesse e Walter in preda un’interminabile serie di sfortunate circostanze, starli a guardare mentre languiscono in mezzo al frinire dei grilli e ascoltare i bisticci che accompagnano queste immagini esilaranti ci ha fatto scompisciare dalle risate. Però solo perché immaginavamo che alla fine i protagonisti del telefilm non sarebbero comunque morti nel nulla del Nuovo Messico, e sapevamo che in un modo o nell’altro se la sarebbero cavata.

In caso contrario, se avessimo valutato la situazione per quello che era, avremmo intuito che l’ipotesi di una conclusione alquanto macabra per il “meeting di lavoro” di Walt e Jesse sarebbe stata molto plausibile… E piuttosto creepy, dobbiamo ammetterlo.

Ma l’importante è che i nostri eroi siano scampati a un misero decesso, e che l’abbiano fatto unendo le forze: un allenamento in vista di occasioni ancora più inquietanti, nel quale il gioco di squadra si rivelerà essenziale.

… Dai, signor White, sei un chimico: costruisci un robot telecomandato che vada a chiedere aiuto!