Quando un attore recita in una serie tv che ottiene un grande successo, diventa molto popolare. Nella maggior parte dei casi se il professionista è riuscito a distinguersi e a farsi apprezzare nello show, vede fioccare da tutte le parti offerte di lavoro. Ma a volte può anche capitare che un attore resti imprigionato in un personaggio e che questo finisca per essere la sua condanna. Possiamo chiamarlo l’effetto Dawson: sono molti gli attori a cui è toccato lo stesso triste destino di James Van Der Beek che sarà sempre ricordato solo per aver interpretato quel malinconico ragazzo. E tra questi purtroppo c’è anche Anna Gunn, la talentuosa attrice di Breaking Bad.
L’attrice è nota per aver vestito i panni dell’odiata moglie di Walter White, regalandoci un’ottima interpretazione che le ha fatto vincere ben due Emmy Awards. Del resto riuscire a rendere un personaggio così reale e detestabile non è affatto semplice e la Gunn ci è riuscita alla grande. Purtroppo però non ha avuto la medesima fortuna degli altri attori del cast che, dopo la fine della serie tv, sono riusciti a restare sulla cresta dell’onda.
Bryan Cranston è infatti entrato nell’Olimpo della star di Hollywood, recitando in importanti pellicole e ottenendo addirittura nel 2016 una nomination agli Oscar (per Trumbo). Anche agli altri non è andata affatto male: Aaron Paul è entrato nel cast di Westworld e Bob Odenkirk è stato il protagonista dello spin-off Better Call Saul. E che dire di Giancarlo Esposito che ha recentemente preso parte a una delle serie tv più apprezzate del momento, The Mandalorian?
Invece la carriera di Anna Gunn dopo Breaking Bad ha subito un declino.
Ed è un vero peccato perché prima di entrare nel cast della serie di Vince Gilligan era un’attrice affermata. La sua carriera era iniziata già nel 1992 e la Gunn aveva recitato in molte pellicole più o meno famose come Lost Souls o Enemy of the State. Inoltre aveva fatto vari cameo in molte serie tv importanti come Giudice Amy, Seinfeld ed ER. Inoltre i ruoli da protagonista, anche nel piccolo schermo, non le erano mancati. Nel 1999 aveva interpretato Evie in The Big Easy e aveva vestito i panni di Martha Bullock nella serie western della HBO Deadwood.
Quindi quando è entrata nel cast di Breaking Bad era un’attrice di tutto rispetto. E allora cosa è successo dopo?
Vuoi perché è rimasta legata a un personaggio difficilmente ripetibile, vuoi perché ha puntato sui progetti sbagliati, l’attrice purtroppo non è riuscita a rimanere sulla cresta dell’onda. Il mondo della tv è dominato da una spietata rivalità, specie per una donna che non è più giovanissima e che può contare solo un paio di grandi ruoli nel suo curriculum. E così Anna Gunn, nonostante il suo indubbio talento, sembra essere scomparsa dalla circolazione. Tuttavia l’attrice ha continuato a lavorare sodo e a regalare grandi interpretazioni nei progetti a cui ha preso parte dopo Breaking Bad.
Ha ad esempio affiancato David Tennant (scopri qui tutti i dettagli della sua nuova serie tv) nel remake della Fox di Broadchurch, il celebre poliziesco britannico. Si è magnificamente calata nel personaggio della detective Ellie Miller, riuscendo a essere all’altezza di Olivia Colman. La critica ha lodato la sua performance imponente e la serie tv, ritenendola un crime avvincente. Purtroppo però le ottime recensioni non sono riuscite a salvare Gracepoint dalla cancellazione e il progetto è naufragato dopo una sola stagione.
Nel 2017 è entrata poi a far parte del cast della seconda stagione del drama poliziesco Shades of Blue, interpretando un personaggio molto carismatico. Anna Gunn ha vestito i panni di Julia Ayres, una ex detective che si candida per essere eletta sindaco della città. La sua è una storia molto interessante e potente, ma purtroppo il suo personaggio non è durato più di una stagione. Ayres ha raggiunto il suo scopo ed è stata eletta sindaco, ma è morta suicida alla fine della seconda stagione di Shades of Blue.
Anche il tentativo dell’interprete di Skyler di fare il grande salto al cinema è stato un fallimento. Voleva replicare il successo di The Wolf of Wall Street recitando nel 2016 nel primo thriller finanziario tutto al femminile, Equity. Anche in questo caso la critica ha lodato la sua convincente performance, ma il film non è stato apprezzato dal pubblico ed è stato presto dimenticato. Nello stesso anno ha recitato una piccola parte al fianco di Tom Hanks in Sully. Da allora Anna Gunn ha messo da parte il mondo del cinema e ha recitato solo in una commedia, Being Frank. È scomparsa anche dal piccolo schermo: l’ultima volta che l’abbiamo vista in questi ultimi anni è stata nel film per la tv Deadwood, nel quale è tornata a vestire i panni di Martha Bullock.
Che fine ha fatto allora? Ha abbandonato il mondo della recitazione?
Anna Gunn ha deciso di continuare la sua carriera teatrale che in passato le aveva dato tante soddisfazioni. L’anno scorso si è fatta notare sul palco dei teatri del West End di Londra. Ha recitato infatti al fianco di Clive Owen nella commedia di Tennessee Williams, The Night of the Iguana. La critica ha lodato l’attrice di Breaking Bad per aver arricchito il personaggio di Maxine, donandole una procace sensualità.
Inoltre su IMDb si legge che sarebbe in postproduzione un progetto a cui ha lavorato nei mesi scorsi: si tratta di una commedia chiamata Land of Dreams. Il film è una satira politica ambientata in un prossimo futuro nel quale l’America ha chiuso i suoi confini e il governo ha cominciato a registrare i sogni dei cittadini per poterli controllare meglio. La protagonista dovrebbe essere un’immigrata, Simin, che è a conoscenza dei piani del governo. Le riprese del film si sono svolte in New Mexico questo autunno e pare che nel cast figurerà anche Matt Dillon.
Non sappiamo cosa riserverà il futuro ad Anna Gunn e se vorrà continuare a recitare per il piccolo schermo o deciderà di dedicarsi unicamente al teatro. Speriamo in ogni caso che possa avere il successo che un’attrice del suo talento merita.