Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Breaking Bad e Better Call Saul
Un mistero attanaglia i fan di Breaking Bad e Better Call Saul. Un dubbio che ci portiamo dietro da diverso tempo, senza una vera soluzione. Potremmo parlare addirittura di un piccolo buco di trama, pazzesco se si pensa alla cura dei dettagli che ha caratterizzato la realizzazione di due tra le serie tv più belle di tutti i tempi, ma saremmo eccessivamente severi e ingenerosi. Eppure la domanda resta, e la protagonista è l’ultimo personaggio a cui avremmo pensato. Stiamo parlando infatti dell’insospettabile nipote di Mike Ehrmantraut, la “piccola” Kaylee, e della sua età. Perché il punto è questo, non prendeteci per pazzi: non abbiamo più un’idea precisa di quanti anni abbia davvero.
Finché abbiamo avuto a che fare solo con Breaking Bad, la domanda non si è posta: il personaggio, interpretato da Kaija Roze Bales, “aveva” dieci anni. L’ha affermato il nonno Mike in Madrigal, secondo episodio della quinta stagione del capolavoro creato da Vince Gilligan, e sarebbe impossibile contraddirlo. Ma in Better Call Saul? Quanti anni ha nel prequel? Sulla carta tra i tre e i quattro. Lo spin-off è ambientato infatti nel 2002, mentre buona parte degli eventi narrati in Breaking Bad (esclusi i sei mesi finali di latitanza di Walter White) si aprono e si chiudono nell’arco di un anno e mezzo, dal 2008 al 2010. Ma Kaylee sembra più grande. Molto più grande. Troppo grande.
Gli utenti di Reddit, sempre sul pezzo, hanno sottolineato e discusso più volte la questione: la Kaylee di Better Call Saul sembra avere la stessa età, o quasi, della Kaylee di Breaking Bad. Impossibile, visto che dovrebbero essere passati tra i sei e i sette anni, ma tant’è. La vicenda si è ingigantita a dismisura, al punto da trovare persino il coinvolgimento diretto del presunto colpevole, Vince Gilligan. Lo showrunner ha chiarito così il punto: “Kaylee non è una bambina vampiro, per quanto ne so. Kaylee (Breaking Bad) ha dodici anni, mentre sei anni prima è interpretata da un’attrice che ha cinque anni. Quindi la sua età è riprodotta correttamente, per quanto ne so”.
Discorso chiuso? Purtroppo no. Come abbiamo detto in precedenza, Mike parla di una nipote di dieci anni, non di una di dodici. Quindi ci sono solo due soluzioni: abbiamo a che fare con un nonno distratto che non ricorda l’età della persona a lui più cara, oppure con uno showrunner meticoloso che per la prima volta nella vita (probabilmente anche l’ultima) ha fatto un errore. Sarebbe stato sufficiente scritturare un’attrice più giovane e sostituirla di anno in anno: Abigail Zoe Lewis, Kaylee in Better Call Saul, aveva otto anni (non cinque) nel 2015, e lo sviluppo cronologico della serie non corrisponde affatto ai tre anni trascorsi dall’inizio della serie. È molto più lento.
La svista è gratuita ed è un peccato doverla segnalare: la funzione narrativa di Kaylee è legata alle motivazioni per cui Mike Ehrmantraut si trasforma nel Mike Ehrmantraut che abbiamo conosciuto in Breaking Bad, e sarebbe stata assolvibile anche da un personaggio con qualche anno in meno. Non è un dramma e se fosse successo in buona parte delle serie tv realizzate nella storia non ne avremmo manco parlato, ma Better Call Saul ci ha abituato fin troppo bene: questo passaggio a vuoto è una vera e propria anomalia. Succede anche ai migliori, è inevitabile. Quindi non resta che arrenderci all’idea che Kaylee Ehrmantraut abbia la stessa età da tanti anni. Oppure che sia davvero una bambina vampiro: sarebbe il twist più clamoroso di sempre.
Antonio Casu
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