Oggi ce la sentiamo e la prendiamo larghissima: ve lo ricordate “300”? Quella tanto ganza quanto tamarra pellicola dove uno sparuto insieme di uomini con i sandali si oppone a una moltitudine di schiavi? Ecco. Una delle citazioni chiave di quel film dice che “anche un Dio può sanguinare“.
Applicando tale concetto al mondo della serialità, se ne deduce che anche mastodonti del calibro di Breaking Bad sono passibili di critica.
Lo so, è dura da mandare giù innanzitutto per chi vi scrive, che ha adorato ogni fotogramma della creatura di Vince Gilligan. Tuttavia bisogna per un attimo abbandonare l’ascia della testardaggine e brandire il fioretto dell’obiettività: niente e nessuno è perfetto.
Ecco allora che sopraggiungono diverse criticità, ben 7 per la precisione, volte a evidenziare i punti deboli di una Serie Tv fino a ieri perfetta e oggi messa in discussione (senza esagerare, of course).
Hall of Series ve le riporterà a breve, ma non prima di avervi avvertito sulla presenza di alcuni maledetti SPOILER che potrebbero nuocere gravemente alla vostra salute. Non vi stanno bene? Denunciateci…magari alla DEA!
7) Un cast poco nobile
Senza ombra di dubbio attori del calibro di Bryan Cranston e Aaron Paul vengono visti con occhio diverso dopo il successo in Breaking Bad (basti pensare che il primo ha sfiorato un Oscar!), ma che cosa si può dire degli altri membri del cast? RJ Matte, Anna Gunn, Jonathan Banks e moltissimi altri si sono ricavati una nicchia di clamorosi fan, però al di fuori di essa vengono ancora guardati con sospetto o addirittura non vengono proprio riconosciuti. Al giorno d’oggi, si sa, vanno di moda i grandi nomi non solo sul grande, ma anche sul piccolo schermo (anche se, francamente, dovrebbe essere la competenza a svettare sulla popolarità…).