Abbiamo analizzato Breaking Bad da infiniti punti di vista, vivisezionata con meticolosa cura. Eppure, qualcosa è stato tralasciato. Forse Aldo, Giovanni e Giacomo potranno aiutarci a capire cosa ci siamo persi. Vediamo!
*Aula di scuola, entrano Aldo, Giovanni e Giacomo. Aldo in t-shirt, Giovanni pieno di piercing, Giacomo in giacca.
Giovanni: “Enoppì, enoppì, enoppì! Muoviamole queste gambine che il tempo è denaro”
Aldo: “Ma è meglio il danno che cattivo guadagno…”
Giovanni: “Ma cos’hai nel cervello, una sinfonia di ritardi mentali?”
Aldo: “…”
Giacomo: “Ma parli proprio tu, Giovanni? Sembri avere addosso un kit di agopuntura”
Giovanni: “E allora, Giacomo! Non mettertici pure tu. Sono vestito a tema, da Jesse Pinkman, perché oggi parleremo di una delle Serie Tv più apprezzate da pubblico e critica. Una serie che ha cambiato radicalmente il modo di intendere la televisione, che ha costituito uno spartiacque imprescindibile nella serialità”.
Aldo: “Don Matteo?”
Giovanni: “Ma cos’hai nel cervello, un nugolo di bradipi in calore?”
Giacomo: “Breaking Bad, Aldo. *Con supponenza* Bell’imitazione, sì, ma in ogni caso Jesse non aveva piercing”.
Giovanni: “Bravo, Giacomino! Vi ho messo alla prova. Un punto per te!”.
Giacomo: “Sotomayooor”.
Giovanni: “Aldo! Parti male, vediamo di recuperare. Allora, inizia a presentare questo capolavoro assoluto, questo monumento dell’arte televisiva, questo gioiello senza eguali, questo…”
Aldo e Giacomo in coro: “Abbiamo capito!!!”
Giovanni: “Eeee era per dire! Insomma, Aldo. Presentaci la prima stagione di Breaking Bad. Analizzala per qualche momento e ricavane spunti personali. Cosa ti ha colpito? Cosa l’ha resa speciale per te?”
Aldo *incerto*: “La peperonata”.
Giovanni e Giacomo: “Come la peperonata?!”
Aldo: “Eh… sì… Mi scofanavo una peperonata a ogni puntata. Cipollina soffritta, peperoni ben rosolati e ci mettevo perfino un pizzichinino di noce moscata che molti non sanno che…”
Giovanni: “Aldo! Ma nella tua mente quali oscuri passeggeri si annidano? Una compagnia di scimmie che si lanciano la merda? Prima stagione di Breaking Bad. Inizia.”
Aldo *sempre più incerto*: “Eh, sì, la prima Serie…”
Giacomo: “STAGIONE NON SERIE!!!”
*Giovanni si mette le mani in testa*
Aldo: “Vabbè, se non è zuppa è pan bagnato”
*Giovanni e Giacomo disperati*
Aldo: “Allora, dicevo. Prima stagione… Prima stagione abbastanza introduttiva, si parla del più e del meno, si presenta un po’ tutto, c’è Cesso e Valter…”
Giovanni e Giacomo: “CESSO E VALTER?!”
Aldo: “Sì, i due protagonisti che… Uno è un professore e l’altro uno studente”.
Giacomo: “Beh, non propriamente, Jesse è stato studente di Walt ma ora è solo un ragazzo disadattato”.
Aldo: “Ma tu perché non pensi ai fatti tuoi? Sempre ad arrimirare il coltello nella piaga. Sempre a… mettere il dito tra moglie e marito. E allora. Cesso e Valter…”
Giovanni e Giacomo: “JESSE E WALTER!”
Aldo: “Eh.. eh, e io che ho detto? Giessi e Ualter… Giessi e Ualter si conoscevano prima. Poi si rivedono e decidono di andarsi a prendere un caffè. ‘Ah ma quanto tempo!’, ‘Miii ppprofffessòòòòre! E che ci fa qui?’ ‘Eh abito proprio qui dentro’ ‘Non-ci-posso-crèèèèèdere! Io pure! Ma come mai non ci siamo mai incontrati, si è trasferito da poco?’
*Giovanni e Giacomo si contorcono per la disperazione*
Aldo: “ ‘Maaa, sì da qualche mese, sono tempi difficili… Mio figlio Peppiniello Junior ha bisogno d’aria fresca…’ ‘Ah profffesòòre qui si sta benissimo! Se vuole le faccio fare un giro…’ ‘Ah un momento che lo dico a mia moglie che sennò mi frantuma i coglioni: Tesòòòro, tesòòòro, TESOOOOORO”
Giacomo: “Ma basta, Giovanni, fermalo. Digli qualcosa, non si può così!”
Giovanni: “Aldo! Le scimmie che hai nel cervello hanno iniziato anche a mangiarsela la merda? Giacomo, vai tu, almeno tu, ridammi fiducia nel genere umano. Analizza la terza stagione”.
Giacomo: “Una delle stagioni meglio riuscite della serie. Tante le influenze culturali. A partire dai grandi maestri del cinema mondiale come Truffaut, Tarkovskij, Bergman, Wells, Fellini, Renoir, Kubrick…”
Giovanni: “Ehh, abbiamo capito! Non è che adesso devi elencarci tutti i registi del mondo. Cerchiamo di andare avanti”.
Giacomo *con sguardo torvo*: “Dicevo. La terza stagione rappresenta un punto di svolta fondamentale, un point tournant capace di incidere profondamente nei personaggi che si affastellano tormentati sul palcoscenico di un’opera che riserva sempre un place d’honneur all’analisi psicologica delle coscienze in un infinito andirivieni di macchiette tratte dal teatro di Molière senza dimenticare Shakespeare, Camus, Svevo, Carmelo Bene e Pirocchi Vincenzino.”
Giovanni: “PIROCCHI VINCENZINO?”
Giacomo: “Un calzolaio qui sotto che mi ripara sempre le scarpe. Ha una mimica facciale unica, riesce a imitare qualunque cliente gli capiti a tiro cogliendone l’essenza profonda”.
Giovanni: “Eh, Giacomo, per favore, dai. Almeno tu. Ma poi hai detto tutto e niente. Cerca di essere più preciso, più pregnante, eh? Eh? Dai, qual è stato il tuo episodio preferito nella terza stagione?”
Giacomo: “Senz’ombra di dubbio ‘La mosca’. Un episodio che mette in risalto quei tarli interiori che tormentano Walter, quel suo pruriginoso e inesprimibile senso di mancanza, il vuoto cosmico che segna il naufragio morale del protagonista. E insieme la sua essenza più pura alla quale non può sottrarsi in un nietzschano eterno-ritorno”.
Aldo: “Io mi sono addormentato”.
Giovanni: “MA COMEEEE???”
Aldo: “Ho avuto scontri con zanzare decisamente più appassionanti”.
Giovanni *senza speranze*: “Non ti rispondo neanche. Ormai l’ultimo neurone ti ha abbandonato. Rendo omaggio a quel valoroso membro della Resistenza. Giacomo, concludiamo. Dammi un tuo giudizio più ampio su Breaking Bad. Lo consideri insuperabile?”
Giacomo: “Mah, veramente per me è un po’ troppo lenta”
Giovanni: “LENTA???”
Giacomo: “Sì, diciamolo, liberiamoci da questo peso: Breaking Bad è lenta. Non spicca mai il volo, rimane sempre piuttosto statica, rischia di annoiare”.
Giovanni: “Ma Giacomo, non me lo sarei mai aspettato questo giudizio da te. Mi lasci senza parole. E allora quali serie sono per te dei veri capolavori?”.
Giacomo: “Sicuramente The Booth at the End tutto girato in un solo ambiente che si rifà al grande teatro dell’assurdo di Samuel Beckett. Un ‘Aspettando Godot’ che diventa modernità”.
Giovanni: “Ma non l’ho mai sentita!”
Giacomo: “Perché sei un ignorante conformista che va dietro solo ai prodotti commerciali propinati al vasto pubblico”.
Giovanni: “We, ciccio, guarda che lo so che ti vedi Braccialetti Rossi e piangi pure, ehhhh, pirletta! E per te, Aldo, qual è la serie più bella di sempre?”
Aldo, *pensandoci un po’*: “Il commissario Rex”.
Giovanni e Giacomo: “Fuori di qui!”.