Breaking Bad ha dato i natali a una miriade di personaggi clamorosi, molti dei quali sono diventati veri e propri punti di riferimento nel panorama seriale internazionale. Tra la prima creature di Vince Gilligan e lo spin-off Better Call Saul, c’è davvero l’imbarazzo della scelta; il lavoro dell’autore statunitense sullo sviluppo dei personaggi è stato straordinario, diventando uno dei punti di forza della serie. La cura dei dettagli nel raccontare le personalità e le storie dei personaggi presenti in questa classifica, ha regalato loro una sorta di immortalità, cosa tutt’altro che scontata in una serie di tale portata. Il bello è che non si tratta di una manciata di personaggi principali che si muovono in un ambiente composto da altre personalità secondarie, perché in Breaking Bad nulla è lasciato al caso e ognuno dei componenti del cast assume un ruolo determinante ai fini della trama. Oggi, tra posizioni scontate e presenze obbligatorie, proviamo a classificare i 10 migliori personaggi che Vince Gilligan ha creato per quel capolavoro di Breaking Bad, anche se tocca fare una premessa, nonché una menzione d’onore che va a due personaggi che abbiamo deciso di lasciare fuori non per demeriti propri, parliamo di Marie, la moglie di Hank, e Todd, che in una classifica dei più odiati calcherebbe quanto meno il podio.
Il 20 Gennaio 2008 andava in onda la prima puntata di quel capolavoro di Breaking Bad, che quest’anno ha compiuto 16 anni: ecco la nostra classifica dei migliori personaggi della serie:
10) Tuco Salamanca
Tuco Salamanca è una hit, una piccola chicca che merita di entrare in questa speciale classifica. Tuco è il referente della famiglia Salamanca in quel di Albuquerque, e lo è per tantissimi anni, fin dai tempi in cui Saul si chiamava ancora Jimmy McGill. Purtroppo per lui, però, la coppia White-Pinkman pone fine alla sua corsa all’oro in modo decisamente impietoso per un boss del suo rango. Tuco è il prototipo del narcos narcisista e violento, capace di disintegrarsi con le sue stesse mani. Utilizza la violenza che lo contraddistingue per infondere paura e timore reverenziale nei confronti dei suoi sottoposti e dei suoi nemici, e la violenza in questione, come impariamo successivamente a conoscere, appartiene alla sua famiglia da generazioni e generazioni, e lui stesso l’ha subita fin da quando era piccolo. Tuco è forse uno dei personaggi meno intriganti interiormente, ma rappresenta un caposaldo del genere all’interno di Breaking Bad, ed è il primo villain con cui gli inesperti Walt e Jesse si interfacciano, nonché il personaggio che dà quella “scossa” di adrenalina che alla serie serviva per ingranare dopo aver presentato e costruito a dovere i personaggi dei due protagonisti. Non è il cattivo per eccellenza, ma non può davvero mancare, per carisma e caratteristiche, all’interno di questa classifica.
9) Gale Boetticher
Anche qui, come per Tuco, si tratta di una menzione speciale e dovuta, per via del poco minutaggio on-screen rispetto a tutti gli altri presenti in lista. Ma Gale Boetticher, nonostante il poco tempo passato assieme, resterà sempre nei nostri cuori. Nonostante il mestiere di cui si occupa scrupolosamente, Gale è forse l’unico personaggio coinvolto nel traffico di droga di Breaking Bad a non essere interessato in prima battuta al denaro. Gale è appassionato di scienza e di conoscenza, e vede in Walter una figura paterna, forse anche oltre questa sfera, e con lui instaura un rapporto di venerazione e adulazione. Gale è un personaggio molto particolare, oltre che molto ambiguo, a dirla tutta. Fa pena vederlo spaventato di fronte all’uomo che gli toglierà la vita, Jesse, in un gioco di sopravvivenza finito male; ma non dobbiamo dimenticarci che, come tutti gli altri componenti del puzzle, Gale delinque, imbroglia, ed è forse proprio questo assurdo contrasto tra la sua personalità e la sua attitudine reale a renderlo così intrigante. E poi, onestamente, la scena in cui canta da solo in salotto “Crapa Pelada” è uno degli highlights più memorabili dell’intera serie.
8) Hector Salamanca
Lo zio Hector, in realtà, impariamo a conoscerlo realmente soltanto in quel di Better Call Saul, tornando indietro nel tempo a quando ancora era lui ad occuparsi degli affari di famiglia, prima dal Messico, poi ad Albuquerque, dove si trasferisce per sopperire alla mancanza di Tuco, fresco di arresto. Hector è tutto ciò che un narcos padrino dovrebbe essere: autorevole, subdolo e cattivo. Per quel che si vede in Breaking Bad il suo posto all’interno di questa classifica è ancora più meritato, dato che praticamente non sentiamo mai la sua voce se non nei flashback. In questo caso è stata l’espressività a formare il personaggio, e non sorprende che la performance di Mark Margiolis sia stata impeccabile. Effettivamente, fingendo di dimenticarci dell’approfondimento sulla famiglia Salamanca in Better Call Saul, Hector riesce persino a farsi amare, in Breaking Bad. Inizialmente determinato ad eliminare Walt e Jesse, per via della sua diffidenza cronica, successivamente, dalla sua scomoda posizione di spettatore obbligato, si allea proprio con il suo nemico per far fronte ad un nemico comune di vecchia, vecchissima data: Gustavo Fring. Hector Salamanca è perennemente in conflitto con qualcuno, ma nel momento in cui decide di sacrificare la sua stessa esistenza (seppur ormai in condizioni critiche) per disintegrare definitivamente l’impero dell’uomo artefice della distruzione della sua stirpe, a quel punto diventa un eroe, l’eroe inaspettato di cui tutti, compreso Walt, avevano bisogno.