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La canzone italiana in Breaking Bad che ha raccontato perfettamente l’epopea di Walter White

Breaking Bad - Walter White Gale Boetticher
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Crapa Pelada l’ha fà i turtei,
ghe ne dà minga ai sò fradei.
I sò fradei fann la fritada,
ghe ne dann minga a Crapa Pelada

Negli anni ’20 del Novecento, negli Stati Uniti impazzavano il jazz e lo swing. Questi due generi musicali non erano riusciti a inserirsi altrettanto alacremente nel panorama musicale italiano perchè invisi al regime fascista. Stiamo parlando, d’altra parte, di uno dei periodi più rigogliosi per la censura musicale nella storia del nostro paese. Tutte le canzoni che erano considerate apertamente contro il regime (tra cui la prima versione di Faccetta Nera), tutte le canzoni che rischiavano di “abbattere il morale dei combattenti”, tutte quelle che rientravano nella definizione di “americanata negroide” come le sonorità di cui sopra, erano bandite.

Tuttavia il jazz e lo swing riuscirono a insinuarsi nella cultura musicale dell’epoca sotto forma di spensierate canzonette che diventavano pretesto per prendere in giro i vertici del regime. Uno su tutti, chiaramente, Benito Mussolini. è questo il caso di Un’ora sola ti vorrei (per dirti quello che non sai), mentre Maramao perchè sei morto? veniva usata per canzonare la morte del gerarca fascista Costanzo Ciano. Stiamo parlando delle cosiddette “canzoni della fronda”, vale a dire quelle canzonette che, a causa del testo apparentemente no-sense, nascondono un significato a sfondo satirico (per approfondire il tema consiglio la lettura di L’Importante è Proibire di Maurizio Targa).

Di queste, una delle più famose e diffuse è Crapa Pelada.

Il brano Crapa Pelada, scritto da Tata Giacobetti e suonato da Gorni Kramer, è stato inizialmente reso celebre da Alberto Rabagliati negli anni ’30. Molti, al giorno d’oggi, ricorderanno la versione del 1945 del Quartetto Cetra. Scritta in dialetto milanese la canzonetta si diffuse in uno spazio temporale, tra il 1936 e il 1937, in cui Mussolini tentò una sorta di riconciliazione con le sonorità americane, Tanto bastò a renderla uno dei manifesti di opposizione al fascismo per tutti quelli che con “crepa pelada” (testa pelata) volgevano i loro pensieri proprio al Duce.

La canzone parla di un uomo con l’ossessione per la sua calvizie e il disagio correlato a questa trasformazione fisica. Il ritornello, invece, racconta un episodio di do ut des al contrario, in cui Crapa Pelada dimostra di non essere propriamente una persona altruista, preparando un pasto soltanto per sé. Di rimando i suoi fratelli fanno lo stesso, lasciandolo presumibilmente a digiuno. Cosa c’entra Mussolini in tutto questo? Soprattutto, cosa c’entrano Breaking Bad e Walter White? Per quanto concerne la seconda la risposta è semplice: quel genio di Vince Gilligan ha inserito la canzone nella soundtrack della terza stagione di Breaking Bad, per l’esattezza nel season finale (l’episodio intitolato Full Measures).

Parliamo dell’episodio che fa da crocevia nello scontro tra Walt stesso e Gus Fring.

Better Call Saul

Crapa Pelada, ovviamente è un epiteto che si sposa perfettamente sia con Benito Mussolini che con Walter White. Entrambi sono contraddistinti da una testa calva che, definire iconica, è quasi un eufemismo. Ma Crapa Pelada, nella sua apparente innocuità, parla soprattutto del disagio di un uomo insoddisfatto della sua natura. Che vorrebbe elevarsi a qualcosa di oltre. Per l’uomo della canzonetta rappresenta, probabilmente, il suo personale canone estetico. Per Mussolini è ambizione politica, portare l’Italia a sedersi al tavolo dei grandi. Per Walter White si tratta di poter controllare il mercato della droga, fare soldi, ma soprattutto appagare il suo desiderio di awareness (di notorietà e riconoscibilità) che raggiungerà ufficialmente nella quinta stagione (‘Say My Name’).

Il protagonista di Breaking Bad, idealizzando la propria ossessione, è stato sopraffatto dal suo egoismo. Ha lasciato che a dominare fosse la sfera del Super-io (fattore scatenante della repressione della libertà altrui a scapito di quella personale, come afferma Freud ne Il disagio della Cività). Tentando di appagare esclusivamente il proprio tornaconto, esattamente come Crapa Pelada con i suoi tortellini, tutto gli si è ritorto contro come un boomerang. Questo sta a dimostrare per l’ennesima volta l’attenzione maniacale che Gilligan e la sua troupe hanno messo in una serie come Breaking Bad, riuscendo a rendere anche una canzonetta italiana di quasi un secolo fa una perfetta metafora dell’epopea di Walter White.

Il tutto è reso ancora più azzeccato – e terribile – contestualizzando il brano nella scena di Breaking Bad. È Gale Boetticher, nell’intimità domestica, a canticchiare la canzone (straordinario David Costabile nell’occasione). Proprio nell’intimità della sua casa egli sublimava la sua attrazione per la sua Crapa Pelada, “la sua stella, il suo perfetto silenzio“. La stessa Crapa Pelada che, per soddisfare le proprie ambizioni, ne ha decretato la morte, tirando le fila di Jesse Pinkman.

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