4) Niente Mezze Misure (3×13)
Nonostante il passato turbolento e non canonicamente ligio, Jesse mantiene un barlume di innocenza: a differenza di Walter non ha mai realmente assassinato qualcuno, nelle sue vene non scorre ancora il sangue dell’assassino.
Eppure Jesse ha paura. Si era fermamente opposto all’idea di Walt di uccidere Gale, ma un incrocio di circostanze hanno fatto in modo che il ragazzo avesse quei 20 minuti di vantaggio per premere il grilletto.
É palese la lotta interiore che spinge Jesse a bussare a quella porta, il dolore non ha generato rabbia e sete di vendetta, lo ha reso solo sempre più debole e vulnerabile.
Questo è un caso di “Mors tua vita mea“. Eliminare Gale era l’unico modo per salvare Walter che in quel momento era il suo unico punto di riferimento, il suo mentore e, anche in questo caso, il suo burattinaio (qui potete leggere qualcosa in più sullo sventurato chimico assassinato).
Così, il terrore spinge Jesse verso l’ennesimo baratro, il più buio di tutti. Ormai le sue mani sono sporche di sangue e non basteranno gli occhi gonfi di lacrime per lavarlo via.