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Questo è ciò che chiamiamo evoluzione: Walter White

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Una cattedra al liceo come professore di chimica e un secondo lavoro in un autolavaggio, uno stipendio modesto. La vita di Walter White, protagonista di Breaking Bad, è quella che definiamo un’esistenza mediocre. Eppure Walter non ha niente di mediocre.

Lui è un genio della chimica, una mente brillante. Grazie alle sue idee, grazie al suo cervello sublime, i suoi amici sono riusciti a mettere in piedi un’azienda multimilionaria. Ma per Walter non è rimasto spazio per nessun merito, per nessun ringraziamento. Un grande genio, costretto a vivere la vita di un uomo medio.

All’inizio di Breaking Bad, Walter non è altro che un uomo qualunque, incapace di stravolgere la sua vita, incapace di dimostrare quanto vale.

A circondare Walt è una bella famiglia, unita e amorevole. Una famiglia all’interno della quale, però, l’uomo non è valorizzato. Lui è il padre affidabile, il bravo professore, il marito docile e amorevole di Skyler. Lui è l’uomo dalla mente brillante che non è riuscito a investire sul suo talento. Niente di più. Per suo figlio, per sua moglie, per Walter stesso, il vero eroe della famiglia è Hank: il cognato membro della DEA.

Per metà della sua vita, Walter ha vissuto la sua condizione con rassegnazione, incapace di far uscire fuori il suo carattere. Egli si è mostrato al mondo come un uomo senza personalità e senza determinazione, un uomo spaventato dalla vita. Quasi in una sorta di trance, Walt ha lasciato scorrere i suoi giorni senza agire, senza impegnarsi per migliorare sé stesso e la sua condizione.

Niente sembrava in grado di risvegliare il chimico, di farlo uscire dall’oblio in cui si trovava. Nè le battute del cognato, né le prese in giro degli alunni, nemmeno le difficoltà economiche e il bisogno di provvedere alla famiglia. Serviva qualcosa di veramente forte, qualcosa che intervenisse come uno tsunami a spezzare quella routine di indifferenza e accettazione in cui Walt viveva.

Quando sembrava che niente ormai avrebbe più potuto motivare Walt, ecco che una notizia sconvolgente cambia le carte in tavola.

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Una diagnosi inaspettata e terribile arriva a stravolgere l’esistenza di Walter. Cancro inoperabile. L’uomo non sembra scosso dalla notizia, la consapevolezza di essere prossimo alla morte non pare preoccuparlo particolarmente. Eppure, dentro di lui qualcosa inizia a muoversi. Il tempo è poco, i problemi da risolvere prima di lasciare questo mondo sono tanti.

A cinquant’anni, Walter riscopre la vita, e lo fa grazie a una sentenza di morte. Non c’è più tempo per aspettare pazientemente che la ruota inizi a girare dalla sua parte, il momento di alzarsi e agire è arrivato. Ma per fare le cose per bene ormai è troppo tardi. Presto la sua famiglia si ritroverà senza di lui, lasciarli senza denaro non è un’opzione. Bisogna trovare un modo, una via veloce, per assicurare un futuro ai suoi figli.

Un’idea folle balza nella mente di Walter. Esiste un modo per mettere finalmente a frutto il suo talento, per mostrare lo straordinario chimico che è sempre stato. Non è il modo giusto, certo, ma è l’unica via che sembra percorribile.

Diventare un produttore di metanfetamina, mettere in commercio la sostanza più pura e pregiata che ci sia. Questo è il piano. Le implicazioni morali, l’etica e i valori passano in secondo piano. Lui deve farlo, lo deve alla sua famiglia, questo è tutto ciò che conta.

A questo punto di Breaking Bad, quello che ci troviamo di fronte è solo un uomo che inizia a scoprire i vantaggi e i difetti dell’essere un criminale. C’è ancora una morale, c’è ancora un cuore dietro ai gesti di Walter. Ma tutto questo è destinato a durare per poco.

Il percorso verso la perdizione compiuto da Walter è lento, ma inevitabile. Per tutte le prime stagioni di Breaking Bad, quello che agisce dietro lo schermo è solo un uomo buono che si ritrova talvolta a compiere azioni sbagliate. Inserirsi nel traffico di droga, avere una posizione, non è così facile come lui credeva.

Uccidere e imbrogliare diventa, così, una necessità. Un danno collaterale non voluto, ma obbligatorio. Quando il chimico si trova costretto a compiere il suo primo omicidio, il tormento che interiormente lo colpisce è palpabile. Lui non vuole uccidere quell’uomo, ma deve. Se non lo facesse la sua famiglia sarebbe in pericolo.

Da necessità, però, compiere crimini inizia a divenire un piacere. Ogni azione, ogni omicidio, ogni partita di meth prodotta, è un passo in avanti verso il nuovo Walter White. Heisenberg è definitivamente nato, ed è pronto a cancellare pezzo per pezzo tutto quello che ancora sopravvive del mediocre White.

“Lo faccio per la famiglia”. Questo Walter continua a ripetere. Eppure la sensazione del telespettatore è che queste parole siano ormai solo una grande bugia.

Dell’uomo spaventato e inerte ormai non c’è più traccia. Walter ha preso in mano la sua vita, ora solo lui è l’artefice del suo destino. Fare le cose in piccolo e mettere da parte qualche soldo non gli basta più. Vuole il potere, vuole che tutti sappiano chi è.

Egli vorrebbe poter urlare al mondo quanto vale, vorrebbe che la sua famiglia sapesse. Eppure non può farlo. È costretto a far entrare il denaro in casa facendolo passare come carità di altri, ma il grande Heisenberg che vive in lui fa fatica ad accettarlo. Che senso ha fare tanti sforzi per la famiglia se loro non possono sapere quanto vali?

Inizia a prenderci gusto Walter. Scopre di avere un’inclinazione per il male e per i piani folli. Sugli affari, nel suo laboratorio, è lui a comandare. I suoi nemici e i suoi amici devono capire chi si trovano di fronte.

L’unica cosa, oltre alla famiglia, che sembra tenerlo ancora ancorato ai suoi valori è il rapporto con Jesse. Quel giovane che per lui è come un figlio, quell’uomo che sente il bisogno e il dovere di proteggere.

Tenerselo stretto, lavorare insieme a lui, per Walter è fondamentale. È disposto a tutto perché questo avvenga, anche a compiere i gesti più terribili. È così che egli prende una decisione che segna un momento cruciale nel percorso di Walter. Per salvare i suoi affari, per riavere Jesse con sé, il chimico lascia morire Jane, fidanzata del ragazzo.

Il fine giustifica i mezzi: questo è il concetto che sembra muovere i passi di Walter. Ma è ormai chiaro che dell’uomo buono e dall’etica impeccabile non è rimasta alcuna traccia.

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È nelle puntate conclusive della quarta stagione di Breaking Bad che ci rendiamo finalmente conto di ciò che Walter è diventato.

Il vero progetto di Walter inizia a diventare palese a tutti, tranne che a lui. Dietro la scusa di dover agire per il bene dei suoi cari, si nasconde in realtà un uomo con un profondo bisogno di rivalsa. Rivalsa verso un mondo che non lo ha mai considerato all’altezza, rivalsa verso tutte quelle persone che non lo hanno mai considerato grande. Acquistare l’autolavaggio, distruggere la prima banconota guadagnata dal suo boss, comprare una macchina vistosa al figlio: sono tutti gesti che tradiscono il desiderio di Walt di vedere finalmente riconosciuto il suo valore. Essere uno spietato killer, essere potente, lo rende fiero di se stesso. Lui vuole diventare leggenda.

Con chi ti credi di parlare ora? Chi pensi di vedere? Lo sai quanto guadagno in un anno? Voglio dire, anche se te lo dicessi non ci crederesti. Lo sai cosa succederebbe se smettessi di lavorare? Un giro d’affari tanto grande da poter essere quotato in borsa svanirebbe. Scomparirebbe, smetterebbe di esistere senza di me. No. Tu per certo non sai con chi stai parlando adesso, quindi lascia che te lo spieghi. Non sono in pericolo Skyler. Io sono il pericolo.

Si sente importante Walter, si sente fondamentale. Grazie al suo talento, grazie al suo ruolo, un imponente giro d’affari esiste. Quando cucina, egli non è più un uomo qualunque. Prima Tuco e poi Gus, diventano per lui degli scomodi intermediari. Walter non vuole più essere alle dipendenze di qualcuno, ormai è pronto a essere lui il solo capo di se stesso.

E così Walter si ritrova a compiere azioni drastiche senza battere ciglio. Avvelenare un bambino, imbrogliare Jesse e sbattere in faccia alla moglie la verità, sono gesti giusti per lui. L’ego e le manie di grandezze lo portano alla rovina, distruggendo tutto quello che gli gira intorno.

Il suo scopo non è più guadagnare denaro, vuole costruire un impero. Così, quando la possibilità di abbandonare la scena gli si prospetta davanti, Walter rifiuta senza pensarci due volte. 5 milioni sono spiccioli per lui, Siamo ben lontani da quel padre di famiglia che elencava scrupolosamente i soldi necessari per dare un futuro ai figli e si prometteva di lavorare solo per il tempo sufficiente a ottenerli. Di quell’uomo sembra non esserci più nemmeno l’ombra. Tutto ciò che gli importa ora è essere conosciuto. Vuole che il suo nome rimbombi nelle strade, vuole che faccia paura.

Walter: Molto bene. E adesso dì il mio nome.

Distributore di Phoenix: Sei Heisenberg.

Walter: Hai maledettamente ragione.

Nelle battute finali della serie, Walter ammette finalmente quella verità che ormai era diventata chiara a tutti.

Per cinque stagioni Walter White ha continuato a ripete che tutto quello che stava facendo era per la sua famiglia. Per cinque stagioni egli ha mentito a se stesso, giustificando ogni sua azione dietro un significato più grande e più importante. Ma il suo ego e il bisogno di autocompiacersi, lo portano alla fine a quell’ammissione che segna la chiusura del cerchio della sua evoluzione.

L’ho fatto per me. Mi piaceva farlo. Ed ero molto bravo. E mi sono sentito… Mi sono sentito vivo.

Eccola, la nuda e cruda verità. Ecco il vero volto di Walter White. Dentro il suo laboratorio, con indosso la sua tuta, quando tiene in mano una pistola: lì Walter è veramente se stesso. Delinquere non è un peso per lui, è un piacere. L’uomo è finalmente pronto ad ammetterlo. E in quell’ammissione, in quelle parole, si trova tutta l’essenza di ciò che Walter è ormai diventato. Un criminale che vuole essere ricordato per essere tale. Un uomo che non ha più paura della vita.

Ormai pronto ad accettare le conseguenze delle sue scelte, Walter si congeda dalla moglie tramite queste parole, per mettere a posto gli ultimi affari. Adesso è finalmente pronto a morire. È lui e solo lui a scegliere il momento giusto. Nemmeno la morte ormai ha più potere su di lui, il cancro e la polizia non devono vincere.

Così nelle battute finali di Breaking Bad, Walter ci dimostra con un ultimo gesto l’uomo che è diventato. Ferito dalle pallottole della sua stessa arma, il chimico si consegna volontariamente alla morte, guardando per l’ultima volta quel laboratorio che gli ha permesso di ritornare in vita, che ha fatto uscire fuori il suo vero essere.

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