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Hank Schrader, un uomo perbene

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Nessuno è vincitore in Breaking Bad, ma alcuni lo sono meno di altri. Le vicende di Albuquerque colpiscono come un fulmine a ciel sereno. Stordiscono e nella confusione mietono vittime. Il New Mexico in Breaking Bad è la morte del bene, nella concezione più assoluta e trasparente del termine.

Non il bene di un padre di famiglia che usa la sua malattia come pretesto per diventare il mostro che è sempre stato. Un’arma a doppio taglio che se da un lato fa nascere Heisenberg uccide Walter White. No, non questo bene. È il giusto, la legalità, la fermezza di valori a perdere. È Hank Schrader a essere sconfitto.

E con lui, tutto ciò che rappresenta. Hank Schrader è molto più di un agente della DEA, è il cognato del protagonista e un personaggio che farebbe di tutto per fermare la piaga che infesta la sua città. Un uomo dai sani principi che rimane accanto a sua moglie (che si inserisce perfettamente nel solco delle mogli “difficili” della serie), a fronte di ogni difficoltà. Di fronte ai soldi, alla cleptomania di Marie e alle ferite alla gamba. Un uomo che vede in Walter White una vittima, un cognato senza macchia da aiutare e comprendere.

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Eppure il male si insinua nei più piccoli e oscuri cunicoli, spesso tra le pareti della propria casa, all’insaputa di tutti. Un virus silenzioso che si ciba dell’inconsapevolezza e l’amore della propria famiglia. Talmente pericoloso da diventare incontrollabile e inghiottire ogni cosa: i parenti, la moglie, il nipote e la sua stessa vita.

Hank Schrader è la vittima più forte e simbolica di questo virus. All’apparenza forte e sicuro di sé, sbruffone e determinato. Eppure nel suo privato un uomo con le sue debolezze e fragilità. Una parabola discendente di un uomo spezzato dalle responsabilità e dall’immagine che deve dare di sé.

Un personaggio che si fa prendere la mano e picchia Jesse Pinkman, impossibilitato dall’arrestarlo senza prove, guadagnandosi il suo eterno odio. Al contempo, a seguito di gesti tanto scellerati, in lui abbiamo il rammarico e il rimorso: la sua anima è dilaniata da ciò che è costretto a fare pur di andare a fondo nel suo lavoro. Perché in fondo Hank Schrader è un uomo buono. Al contrario di Walter White.

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Hank Schrader muore molto prima di quello scontro nel deserto contro gli uomini di Jack. Muore su quella tazza del bagno, con la brutale consapevolezza di chi sia la persona a cui sta dando la caccia. In quel momento, ogni convinzione si frantuma. La sua etica e la sua morale vacillano per un istante mentre i suoi occhi parlano più di mille parole.

Forse uno dei momenti più alti di tutto Breaking Bad è l’annientamento interiore di un grande personaggio.

Per tutta la vita ha combattuto duramente il crimine e il traffico di droga. Ha seguito tracce e piste diverse, eppure se da una parte il suo “fallimento” è la riprova di una grande giocata strategica di Heisenberg, dall’altra inconsciamente ha fatto finta di non vedere. Non voleva scontrarsi con il marcio che aveva al suo fianco, perché non avrebbe potuto reggere. Non avrebbe potuto accettarlo.

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Realizzare che l’obiettivo della vita è stato davanti ai suoi occhi per tutto quel tempo, l’ha ucciso. In quel momento, solo e in silenzio, Hank Scrhader è morto. E la conseguenza è la totale mancanza di pietà o comprensione nei confronti di un uomo che ormai è uno dei più grandi criminali sulla piazza.

Non ci si ferma davanti a nessuno, neanche davanti a un proprio familiare. Per il bene, la giustizia e l’integrità morale. Heiseinberg dev’essere fermato, anche se questo vuol dire morire. Perché il fine è più importante delle conseguenze e la piaga deve essere debellata definitivamente.

In questo panorama Hank è un instancabile guerriero. Un eroe in un mondo che non lo merita. Un uomo troppo buono, vittima degli eventi e spesso non amato quanto dovrebbe. Perché tutti vorremmo essere carismatici come Walter White, e magari anche dei geni della chimica, ma quanti di noi riuscirebbero a comportarsi come il poliziotto?

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Forse in pochi, perché le mille sfaccettature di Walter White intrigano e interessano più di un percorso lineare come quello di Hank Schrader. Incuriosiscono più di un uomo semplice, senza zone grigie. Eppure è proprio nell’ordinario che ogni giorno si crea lo straordinario. Nella semplicità e la dedizione per una giusta causa si consuma il più grande pregio dell’uomo: la capacità di essere padre dell’amore.

L’amore vero, e non quello arrogante ed esclusivo verso sé stessi. Quell’amore che protegge le persone che si amano, senza metterle in pericolo. Un amore che si batte ogni giorno per una vita tranquilla e priva di pericoli. Perché anche se la tranquillità è tristemente meno interessante di una vita al limite, è il paradiso che tutti in silenzio finiscono per ricercare. È il fine ultimo di ogni essere umano.

In Breaking Bad è questo amore a essere sconfitto. È Hank Schrader, un uomo perbene.

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