Breaking Bad è tutto. E’ una sfilza infinita di eventi che ha il duro compito di trainarci verso la totale e completa evoluzione di un uomo che perde, gradualmente, tutta la sua umanità, il suo senso del limite. Walter White si riscopre Heisenberg, e da quel momento ogni punto fermo della sua vita viene sostituito con un altro, cambiando così le priorità di ogni cosa. Quel che inizialmente lo spinge verso questa nuova prospettiva sembra avere a che fare con la voglia di tutelare la sua famiglia, ma soltanto andando avanti capiremo che in realtà lo fa per lui stesso. Gli piace, si sente vivo, onnipotente, il Re di un impero che governa e in cui tutti lavorano per lui. Il resto dei personaggi di Breaking Bad si muove in sua funzione, gira intorno a lui, ma sono ben pochi quelli che si distaccano davvero dalle sue azioni. In questo senso è facile chiedersi chi sia il personaggio di Breaking Bad con più integrità, chi sia in realtà colui che detiene ancora il senso del limite, la redenzione, la forza di non cedere al male. Chi è il personaggio di Breaking Bad che possiede ancora la purezza? Scoprirlo non sarà semplice, per questo adotteremo il gioco della torre. Girone dopo girone escluderemo qualcuno, e poi arriveremo alla fine con il verdetto definitivo. Pronti?
GIRONE 1 – MIKE CONTRO SAUL
Cominciamo il primo girone con la coppia Mike – Saul. I due, come abbiamo visto anche in Better Call Saul, condividono un rapporto che va avanti da molto prima di Walter White. Mike era lì anche quando Saul non era Saul, quando c’era Kim, quando la vita del futuro avvocato di Heisenberg era completamente diversa. Decidere chi salvare, e quindi non far cadere dalla torre, in questo caso non è semplice. Entrambi hanno dei motivi per rimanere e per cadere, ma sono i dettagli e le sfumature a far si che a salvarsi in realtà sia Mike, e non Saul. Partiamo dal presupposto che sono entrambi dei criminali, per quanto in maniera diversa. Certo, Mike è uno che si sporca le mani, ma è anche consapevole e razionale. Mike commette degli omicidi ma anche Saul, nella versione Breaking Bad, pur non sporcandosi le mani direttamente si rende co-protagonista di azioni vergognose e orribili, come l’avvelenamento di un bambino (Brock) in combutta con Walter White al solo fine di riportare Jesse all’ovile, facendogli credere che il responsabile fosse Gus Fring. E dal momento in cui entra in società con White, Saul è consapevole anche di tutti gli omicidi che girano attorno a quel sistema e non fa una grinza, anzi: pur di ‘avanzare’ è disposto a tutto. Mike non agisce istintivamente e preso dal panico come Saul, tutto l’opposto. Lui talvolta ripara ai danni che l’avvocato, in preda al panico e all’irrazionalità, compie. Mike è il jolly che ogni personaggio di Breaking Bad si gioca quando è nei guai, l’uomo dalla calma apparente che sistema e ripara i danni di tutti. Ma Mike sa quali siano le scelte da compiere, ed è consapevole del confine labile tra giusto e sbagliato, si sporca le mani solo coi criminali come lui senza mai tangere gli innocenti e non viene mai meno a questo complesso codice morale: ne abbiamo avuto degli esempi anche in Better Call Saul. E’ misurato, è tutto quello che non è Saul. Ma, soprattutto, lui è l’unico personaggio che continua quella vita soltanto per la propria famiglia. Non è una bugia che si racconta o che racconta agli altri, non è una bella storia che urla per non sentirsi in colpa: è la verità. Mike fa tutto in funzione della propria nipote e della propria nuora, non è spinto da nessun altro richiamo. Al contrario di Saul, lui è immischiato in quella vita letteralmente da sempre, sa cosa implichi, sa quanto faccia perdere.
GIRONE 2 – MIKE CONTRO JESSE
Il girone tra Mike e Jesse vede la sconfitta di Mike, e per delle ragioni ben precise. Come detto anche precedentemente, Mike è razionale, lucido, un esecutore dal sangue freddo, ma è proprio per questo che Jesse lo fa cadere giù dalla torre. Ogni morte, ogni esecuzione, ogni uccisione a sangue freddo lo sconvolge attirandolo dentro uno stato mentale confuso e drammatico. Jesse non si è mai abituato a questo tipo di eventi, ogni volta è sempre come la prima. Odia vedere il sangue degli innocenti, e anche quello dei nemici lo disturba. Mike è abituato, spento. Non prova nulla quando lo fa. Gli basta sapere che sia la scelta giusta per farlo, che sia qualcosa di inevitabile. Basta calcolare il tutto, e poi il gioco è fatto, dopo riprenderà la solita routine che prevedrà, ancora una volta, una mossa del genere. Per Jesse è fuoco ogni volta, un evento di cui avrebbe potuto e voluto fare a meno. Qualcosa che lo fa salvare dal cadere giù dalla torre, confermandoci che il suo personaggio, a differenza della maggior parte dei personaggi di Breaking Bad, una morale ce l’ha.
GIRONE 3- JESSE CONTRO WALTER
Jesse faceva parte del mondo della criminalità da molto più tempo di Walter, ma il modo di gestirla è sempre stato diverso. Se inizialmente era Jesse a sentirsi a casa all’interno di quel contesto, con il tempo Walt si è subito imposto facendo diventare quest’ultimo il subordinato, colui che ascoltava gli ordini e poi metteva in pratica. L’evoluzione di White ha significato tante cose, tra cui la totale perdita dei limiti. Inghiottito dal vertice del potere, quest’ultimo ha imparato a far fuori i nemici senza preoccuparsene troppo. Heisenberg ha spazzato via tutto quello che rimaneva di un mediocre professore di chimica restituendogli in cambio tutto quello che prima non aveva mai avuto: potere, controllo, la sensazione di essere vivo. White non vuole più fare a meno di tutto questo, e presto questo verrà confermato da lui stesso. Non lo fa per la famiglia, lo fa per sé. Pur di raggiungere i suoi scopi arriva a far esplodere Gus Fring, il suo nemico per eccellenza. Far fuori chi è un intralcio diventa per lui una mossa normale, quasi ovvia. Non gli importa del resto, ma solo dei suoi affari. Jesse no. Jesse piange a ogni sangue versato, vive dei periodi di smarrimento causati dai vari eventi, perde la rotta. Heisenberg è sempre sull’attenti, sempre pronto a intervenire, sempre pronto a giocarsi ogni brandello di umanità pur di raggiungere i propri obiettivi. Per questo, anche in questo caso, a cadere dalla torre non sarà Jesse.
GIRONE 4 – JESSE CONTRO GUS FRING
Ovviamente, giunti a questo punto, sappiamo tutti chi venga buttato giù dalla torre tra Gus Fring e Jesse. Lo sapevamo anche prima di fare il gioco della torre, lo sapevamo anche quando Breaking Bad era ancora in corso. Quello che Gus fa Jesse non riuscirebbe a farlo neanche nelle prossime dieci vite. La totale apatia del primo è quanto di più lontano dal secondo, e poco importa se entrambi fanno parte della vita criminale. Jesse, se confrontato a lui, è una pedina, un granello di sabbia su una spiaggia fatta di cattive azioni. Di fronte a una pistola puntata e un’uccisione appena compiuta Jesse è scosso, mentre Gus non ci fa neanche caso. E’ solo uno in meno, un ostacolo da togliere durante il cammino. I due vivono in modo completamente opposto: Fring, così crudele e spietato, cerca di stare in bella vista per raccogliere consensi e non essere mai sospettato, mentre Pinkman cerca in tutti i modi di nascondersi, di fuggire anche quando la responsabilità di quello che è accaduto non è la sua. Il motivo è semplice: Jesse ha paura, Gus no. E avere paura significa infondo comprendere, capire i pericoli. Significa sentire qualcosa, il peso della consapevolezza di cosa sia giusto e di cosa invece sbagliato.
GIRONE 5- JESSE CONTRO HANK
Stiamo parlando di una delle poche battaglie dal risultato abbastanza chiaro. In questo caso non esiste alcun margine di sopravvivenza per Jesse, neanche se consideriamo tutte le ragioni per cui lo abbiamo salvato fino a questo momento. Perché, in qualsiasi maniera la si ponga, Jesse si è comunque macchiato la coscienza, ha fatto cose che non hanno rispecchiato il concetto di integrità. Ma Hank no. Hank non ha mai vissuto questo. Voleva fare il poliziotto, voleva eliminare le persone socialmente pericolose. Non si è mai fatto soggiogare da nulla, rimanendo fedele a quello che era davvero. Per questo Jesse non ha speranze contro di lui: ha a che fare con un uomo che è riuscito fin lì dove lui non è mai riuscito a competere, e questo a causa di un carattere sicuramente più fragile, insicuro e debole. Ed è per lo stesso motivo che sarà proprio Hank a spuntarla nel prossimo girone, vincendo di fatto la competizione.
GIRONE 6 – HANK CONTRO SKYLER
L’ultimo girone vede come protagonisti infatti Hank e Skyler, ed è anche utile nel spiegare per quale motivo in realtà sia proprio il primo l’unico personaggio in grado di salvarsi e a non cadere dalla torre. Come anticipato, Hank non ha mai ceduto al fascino del crimine e del potere. Walter ha sempre saputo che farsi scoprire da lui significasse finire in manette o comunque smettere di essere Heisenberg. Di fronte a lui c’era infatti un uomo integro, consapevole di cosa fosse giusto e cosa invece fosse sbagliato. Ed è proprio per questo motivo che Skyler, nonostante sia stata inconsapevole per la maggior parte del tempo, perde il girone. Il turbamento iniziale lo ricordiamo bene, ma ricordiamo anche quanto poco tempo c’abbia messo nel cadere nelle grinfie degli affari del marito. Qualsiasi fosse il motivo ha ceduto, facendo lo stesso gioco di tutto il resto dei personaggi. Non ha mantenuto fede alla propria integrità, perdendo con il tempo il contatto con la realtà. Hank tutto questo non lo ha mai fatto. Non ha ceduto neanche per un attimo. Se è stata una pedina nelle mani di Heisenberg, lo è stato inconsapevolmente. Non ha mai fatto il suo stesso gioco ma, al contrario, ha cercato in tutti i modo di interromperlo. Non lo ha fatto con le stesse intenzioni di Gus, ma per porre fine alla criminalità di Albuquerque.
Ed è proprio attraverso queste ragioni, e alla sua sempre puntuale perfetta integrità, che Hank si conferma l’unico personaggio di Breaking Bad capace di salvarsi dal gioco della torre. Quel che lui possiede è qualcosa che in un prodotto come questo spesso si tende a sottovalutare, ma che in realtà lo rende diverso da qualsiasi tipo di personaggio. E’ la parte integra di Breaking Bad, l’unico che può vantare un’anima pura e fedele ai propri principi. Non conosce corruzione, non l’ha conosciuta neanche di fronte alla grazia e alla compostezza di Gus. Non gli è mai importato quanto lui fosse potente e pericoloso. Il suo lavoro prevedeva incastrare i criminali, e questo è ciò che ha sempre fatto in qualsiasi tipo di situazione, dalla prima alla quinta stagione, anche quando non gli conveniva. Gli altri personaggi sono in grado di restituirci adrenalina, potere, evoluzione, ma Hank ci insegna cosa sia l’integrità, e una lezione così non può essere messa da parte e dimenticata. Mai.